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Mattarella: basta rigore, applicare il piano Junker

"Le riforme sono indispensabili per conferire una

Pubblicato:28-03-2015 09:29
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:13

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sergio mattarella presidente“Le riforme sono indispensabili per conferire una efficacia maggiore alle nostre istituzioni e all’economia italiana”. Cosi’ il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un’intervista a Le Figaro.

Mattarella cita il discorso di Mario Draghi ai deputati italiani. “La crisi- spiega il Capo dello Stato- ha profondamente segnato l’Italia, con una disoccupazione molto diffusa specie tra i giovani e nel Mezzogiorno. Ha gravemente  alterato il tessuto sociale del Paese e il suo apparato produttivo. Certi indicatori ci portano a credere che s’inizia a vedere l’uscita dal tunnel. Tra gli operatori la fiducia ritorna. E’ altrettanto importante che l’Unione Europea attui le politiche di ripresa contenute nel Piano Juncker. E’ un bene che la Presidenza italiana dell’Unione ( DLR: 2 semestre 2014) abbia posto l’accento sull’esigenza di rilancio. Affrontare la crisi con rigore era giusto. E’ il momento di superare la fase del rigore con il rilancio della crescita economica. Con tutta la prudenza necessaria, si può dire che l’Italia si appresta ad uscire dalla crisi.. Con tutta la prudenza necessaria, si può dire che l’Italia si appresta ad uscire dalla crisi”.

Mattarella ha poi accennato anche al tema del terrorismo. “Il massacro commesso al museo del Bardo a Tunisi- ha detto- è un grave segnale di allarme di cui rendersi conto. Non si tratta né di una guerra di religione, né di uno scontro di civiltà. Molte vittime sono musulmane. Siamo tutti preoccupati. Come lo siamo stati in occasione degli atti terroristici brutali e sanguinari dello scorso gennaio a Parigi. Si tratta di aggressioni contro la civiltà e la democrazia che richiedono una risposta immediata e collettiva della comunità internazionale. Più che militare, ma anche e soprattutto culturale. Occorre un patto tra le democrazie per contrastare le campagne di odio e di indottrinamento che si diffondono specie su Internet. Partecipando alla marcia di Tunisi, l’Europa mostra che è unita nel dolore e nella risposta da dare a queste aggressioni”.


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