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Il sottosegretario Mantovano: “Le navi delle Ong in zona Sar aumentano i rischi di naufragi e morti”

Nella relazione 2022 sulle politiche per la sicurezza i servizi parlano di "marcato aumento dell'immigrazione irregolare" e di scafisti che usano barche di minore qualità puntando sul soccorso delle Ong

Pubblicato:28-02-2023 18:19
Ultimo aggiornamento:28-02-2023 18:19

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ROMA – Dopo le polemiche seguite al tragico naufragio di Crotone in cui almeno 64 migranti hanno perso la vita, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ribadisce che la presenza di navi ong in acque Sar può aumentare i rischi per i migranti. “È un dato oggettivo che non comporta nessuna valutazione di carattere etico nei confronti di appartenenti alle Ong. Se io piazzo delle navi in acque territoriali che non vengono chiamate per specifiche attività di soccorso, cioè per un caso particolare, ma che si collocano in prossimità delle acque territoriali, aumento la probabilità che barchini e imbarcazioni di fortuna partano dalla terraferma nella speranza di trovare queste navi rifugio – osserva Mantovano – Ovviamente l’incremento di queste partenze su imbarcazioni di fortuna aumenta la probabilità di incidenti, naufragi e morti in mare“, aggiunge il sottosegretario rispondendo a una domanda sulla relazione 2022 per le politiche di sicurezza.

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LA RELAZIONE DEI SERVIZI

E anche i servizi lanciano l’allarme: la presenza di navigli di soccorso in acque Sar rappresenta un vantaggio per le organizzazioni criminali. Queste utilizzano imbarcazioni di minore qualità e in questo modo aumentano i profitti illeciti e i rischi di naufragio per le persone imbarcate. I servizi nella relazione 2022 sulle politiche per la sicurezza, spiegano a proposito delle attività di soccorso in mare (Sar) nel Mediterraneo: “Sebbene nel corso del 2022 l’incremento più significativo dell’attività di soccorso in mare abbia riguardato le operazioni del Dispositivo Istituzionale (ad esempio Frontex, Guardia Costiera, Guardia di finanza) si registra anche l’aumento del soccorso in mare effettuato dalle navi Ong, principalmente in area Sar libica“.


Secondo la relazione dei servizi, “le attività Sar vengono spesso pubblicizzate sui social network dai facilitatori dell’immigrazione irregolare quale garanzia di maggiore sicurezza del viaggio verso l’Europa. In tale contesto, la presenza di navigli Sar, infatti, rappresenta un vantaggio logistico per le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico dei migranti, permettendo loro di adeguare il modus operandi in funzione della possibilità di ridurre la qualità delle imbarcazioni utilizzate, aumentando correlativamente i profitti illeciti, ma esponendo a più concreto rischio di naufragio le persone imbarcate“.

“MARCATO AUMENTO DELL’IMMIGRAZIONE IRREGOLARE”

L’immigrazione irregolare, scrivono i servizi, è un fenomeno “marcatamente agevolato da un attivismo criminale – di natura associativa o individuale – presente su tutte le rotte migratorie, in grado di creare un ingente indotto economico che rende le relative attività di prevenzione e contrasto più ardue”. La relazione ricorda che “le attuali aree di crisi umanitaria e di instabilità socio-politica continuano a spingere un notevole numero di persone a emigrare alla ricerca di migliori condizioni di vita“.

Dal report dei servizi emerge come “nel 2022 l’immigrazione irregolare verso l’Italia è stata caratterizzata rispetto all’anno precedente da un marcato aumento dei flussi su tutte le rotte marittime e terrestri. Il nostro Paese, in linea con gli anni precedenti, continua a rivelarsi la principale porta d’ingresso e transito dei migranti irregolari nell’Unione europea”.

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