NEWS:

L’assegno unico aumenta dall’1 marzo, ma occhio se non avete aggiornato l’Isee

Chi vuole usufruire dell'importo completo dopo le rivalutazioni e gli aumenti previsti da inflazione e legge di bilancio dovrà presentare la nuova Dsu entro il 28 febbraio

Pubblicato:28-02-2023 14:10
Ultimo aggiornamento:01-03-2023 11:55

congedi parentali
FacebookLinkedIn

ROMA – Il 1° marzo 2023 è una data importante per i beneficiari dell’assegno unico e universale. Chiariamo subito: come ha specificato l’Inps, chi ha presentato la domanda da gennaio 2022 a oggi e se l’è vista accolta, non dovrà presentarne una nuova se le condizioni non sono cambiate. Ma a partire da domani scattano gli aumenti e i conguagli relativi all’assegno unico in base alla fascia reddituale.

E non solo: è anche prevista la rivalutazione sulla base dell’inflazione, con un tasso dell’8,1%. Cambiano quindi sia i parametri di reddito e patrimonio per ricevere la misura che gli importi dell’assegno stesso. Per questo è importante presentare entro oggi, 28 febbraio, la nuova Dsu per rinnovare l’Isee e usufruire dell’importo completo. Altrimenti si continuerà sì a ricevere l’assegno, ma senza le maggiorazioni che spettano in base ai nuovi parametri.

COME CAMBIANO I PARAMETRI DELL’ASSEGNO UNICO

Con l’adeguamento dell’inflazione, il minimo passa da 50 a 54,1 euro per figlio minorenne, mentre la soglia che fa scattare l’assegno minimo passa da 40mila a 43.240 euro. Per quanto riguarda l’importo massimo, la cifra sale da 175 a 189,2 euro per figlio per chi ha un Isee fino a 16.215 euro (e non più 15mila).


La legge di bilancio ha poi previsto un incremento del 50% degli importi per ciascun figlio di età inferiore a un anno e per ciascun figlio tra uno e tre anni per le famiglie con tre o più figli e Isee non superiore a 40mila euro. Infine, passa da 100 a 150 euro l’aumento forfettario degli assegni per i nuclei familiari con almeno quattro figli.

COMUNICARE LE VARIAZIONI

Entro il 28 febbraio ai percettori di assegno unico viene anche chiesto di comunicare eventuali variazioni rispetto a quelle trasmesse in fase di presentazione della domanda originaria: ci si riferisce ad esempio alla nascita di nuovi figli, alla disabilità o alla separazione dei genitori.

COSA FARE SE NON SI PRESENTA LA DSU ENTRO IL 28 FEBBRAIO

L’Inps ha previsto che chi non presenterà entro oggi la nuova Dsu per aggiornare l’Isee, potrà farlo entro il 30 giugno senza perdere le maggiorazioni arretrate. Oltre il 30 giugno, però, non sono previsti conguagli degli arretrati che spettavano e si riceveranno solo gli assegni ricalcolati in seguito alla data di presentazione della Dsu.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it