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Maglietta “Auschwitzland”, multa di 9.000 a Selene Ticchi

Selene Ticchi, allora esponente di Forza nuova (poi sospesa), la indossò a Predappio il 28 ottobre scorso all'anniversario della marcia su Roma: oggi è arrivato per lei un decreto di condanna

Pubblicato:28-02-2019 15:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:10

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RIMINI – Dal Tribunale di Forlì arriva un decreto di condanna per Selene Ticchi: quattro mesi di reclusione, commutati in 9.000 euro di multa più 50. È questa la decisione del gip di Forlì sul caso della famosa maglietta “Auschwitzland”, indossata dalla donna, allora esponente di Forza nuova, il 28 ottobre scorso a Predappio, in occasione dell’anniversario della Marcia su Roma.

Il giudice ha accolto la richiesta della Procura e ha emesso il decreto di condanna, una strada giudiziaria ‘abbreviata’, possibile per alcuni reati: ora Ticchi può decidere se fare opposizione e chiedere o di patteggiare o di essere giudicata con un vero e proprio processo.

L’associazione dei partigiani, però, festeggia già il risultato. Su “Patria indipendente”, il quindicinale dell’Associazione nazionale partigiani italiani, si legge infatti che il Tribunale di Forlì “ha dato ragione all’Anpi e condannato Selene Ticchi”.


Si ricorda anche che, dopo la manifestazione in provincia di Forlì, “la foto della signora Ticchi e della sua maglietta, è girata vorticosamente sui media creando ovviamente sdegno, disgusto, repulsione ed emozioni analoghe”.

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La signora, si legge nell’articolo che ricorda come andarono i fatti, era “militante di Forza Nuova e già vicina al Movimento per la sovranità di Storace e Alemanno- prosegue Patria indipendente-. Denunciata per l’orrida maglietta da tanti cittadini ed associazioni, fra cui l’Anpi nazionale, è stata sottoposta al decreto penale di condanna”.

Si tratta dunque “di una sentenza che dà ragione all’Anpi nazionale e a tutti coloro che hanno denunciato il reato, una sentenza che rispetta le leggi vigenti, a cominciare dalla legge Mancino, e rispetta la XII Disposizione finale della Costituzione che vieta la ricostituzione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista”.

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