ROMA – “Khartoum, ribellati”: dalla musica all’arte, sono tanti gli artisti sudanesi che si stanno mobilitando con questo ed altri slogan al fianco delle proteste contro il sistema di potere di Omar Al-Bashir. Un articolo apparso sul sito di notizie ‘Okay Africa’ ne passa in rassegna qualcuno. A cominciare dalla vignettista Alaa Satir, che con i suoi disegni sottolinea il ruolo delle donne nelle proteste. Ci sono poi l’artista AbdulRahman Al-Nazeer, che ha inondato il suo account Instagram di illustrazioni che inneggiano alla mobilitazione per il ‘nuovo Sudan’, o l’illustratore Abu Obayda Mohamed, la cui opera ‘Cry of Home’ è diventata virale. Anche fuori dal Paese alcuni artisti si sono attivati in solidarietà con i manifestanti: è il caso del produttore Sammani Hajo, basato in Qatar, che ha lanciato il brano ‘Sudan revolts’, e del rapper Osman, che dagli Emirati Arabi Uniti ha diffuso il brano ‘Tasgot bas’ (Vattene e basta).
“In assenza di libertà- spiega la giornalista Sara Elhassan- l’arte in tutte le sue forme è rimasta un mezzo per coloro che in Sudan vogliono dire a voce alta ciò che altrimenti può essere solo bisbigliato. E per la diaspora, l’arte è come un arazzo di cui ogni filo ci connette a casa”.
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