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Sicurezza, l’intelligence: “Continua rischio terrorismo, spaventano cyber attacchi e ultradestra”

Per l'intelligence sono circa 1700 i combattenti dello stato islamico rientrati in Europa dopo la sconfitta di Daesh.

Pubblicato:28-02-2019 10:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:10
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ROMA – “Flussi di singoli individui e/o gruppi familiari sono stati registrati in uscita dal teatro siro-iracheno in direzione di Nord Africa, Asia meridionale, Repubbliche centro-asiatiche e Sud-Est asiatico, oltre che del Vecchio Continente, ove i returnees sarebbero circa 1.700 (dei quali 400 nei Balcani). La pericolosità del fenomeno risiede piuttosto che nei numeri, nel profilo stesso dei reduci, potenziali veicoli di propaganda e proselitismo, nonché portatori di esperienza bellica e di know-how nell’uso di armi ed esplosivi”. Cosi’ in un passaggio della ‘Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza’ relativa all’anno 2018.

“Sul territorio nazionale- si legge nella relazione- uno degli ambiti di maggior impegno e’ stato rappresentato dal fenomeno dei “radicalizzati in casa”, un bacino sempre più ampio e sfuggente che richiede una serrata attività di ricerca e monitoraggio volta a cogliere per tempo segnali anticipatori di possibili transizioni dalla radicalizzazione all’attivazione violenta”.

SICUREZZA. INTELLIGENCE: POSSIBILE AL QAIDA RILANCI TERRORISMO

“Attenzione mirata- specifica l’intelligence- e’ stata riservata ai numerosi indicatori di minaccia e warning, alla mobilita’ internazionale dei combattenti – in relazione al rischio che foreign fighter in fuga dall’area siro-irachena facessero ingresso, o ritorno, nel nostro Paese. Esiste la possibilità, da ritenersi tuttora concreta, che al Qaida sfrutti l’indebolimento del cosiddetto Stato Islamico per un rilancio dell’attività terroristica, tanto nei quadranti in cui ha sinora perseguito una strategia di progressivo rafforzamento o radicamento, quanto con nuove sortite nel territorio dei “Crociati””.


SICUREZZA. INTELLIGENCE: ALLERTA SU RISCHIO TERRORISTI TRA I MIGRANTI

“Serrata vigilanza- spiega l’intelligence- e’ stata riservata al rischio di infiltrazioni terroristiche nei flussi migratori. Più volte segnalato sul piano informativo, tale pericolo e’ stato confermato da sviluppi investigativi che hanno attestato l’utilizzo – peraltro sporadico e non strutturale – dei canali dell’immigrazione clandestina per il trasferimento in Europa di estremisti sub-sahariani.

“Significativo al riguardo- si legge ancora- l’arresto a Napoli, rispettivamente nell’aprile e nel giugno, di due cittadini gambiani ritenuti affiliati alla formazione di al Baghdadi, giunti via mare dalla Libia dopo un periodo di addestramento in un campo gestito da DAESH nel deserto libico”.

SICUREZZA. INTELLIGENCE: ATTENZIONE PRONUNCIATA VITALITA’ ULTRADESTRA

“Attenzione informativa- continua la nota- e’ stata riservata anche al panorama dell’ultradestra che, caratterizzatosi per una pronunciata vitalità, ha riproposto, specie con riguardo alle formazioni più strutturate, le sue consolidate linee di tendenza: competizioni “egemoniche” e fluidità di rapporti, interesse ad accreditarsi sulla scena politica mantenendo uno stretto ancoraggio alla “base”, propensione ad intensificare le relazioni con omologhe formazioni estere”.

SICUREZZA. INTELLIGENCE: MINACCIA CYBER, AZIONI OSTILI PIU’ CHE QUINTUPLICATE

“Il significativo incremento di attacchi” cyber “registrato nel 2018 va ascritto principalmente alle maggiori capacita di rilevamento e ad una loro più accurata classificazione e sistematizzazione, che ha permesso di ricavare una più granulare mappatura dello scenario della minaccia cyber in Italia”, si legge in un passaggio della relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza “2018”.

“Dai dati del periodo in esame emerge un numero complessivo di azioni ostili più che quintuplicato rispetto al 2017, prevalentemente in danno dei sistemi informatici di pubbliche amministrazioni centrali e locali (72%)”.

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