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E’ confermata la moria delle api a causa dei pesticidi neonicotinoidi

"La maggior parte dei modi in cui i pesticidi neonicotinoidi vengono usati rappresenta un rischio per le api selvatiche e quelle mellifere" certifica l'Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare

Pubblicato:28-02-2018 12:38
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:32
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ROMA – “La maggior parte dei modi in cui i pesticidi neonicotinoidi vengono usati rappresenta un rischio per le api selvatiche e quelle mellifere“.

L’Efsa (European food safety authority), l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha aggiornato le proprie valutazioni del rischio relative a tre neonicotinoidi – clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam – che sono attualmente soggetti a restrizioni nell’UE a causa della minaccia che rappresentano per le api. Queste nuove conclusioni vanno ad aggiornare quelle pubblicate nel 2013, dopo le quali la Commissione europea aveva imposto restrizioni sull’uso delle sostanze.

Per le nuove valutazioni, che questa volta riguardano le api selvatiche (bombi e api solitarie) e le api mellifere, l’Unità ‘Pesticidi’ dell’Efsa ha effettuato un’estesa attività di raccolta dati, che ha compreso la revisione sistematica della letteratura scientifica, per raccogliere tutte le evidenze pubblicate dopo le valutazioni precedenti. L’equipe ha inoltre applicato le linee guida specificamente sviluppate dall’EFSA per la valutazione del rischio da pesticidi per le api. “La disponibilità di una quantità così estesa di dati e le nostre linee guida ci hanno permesso di giungere a conclusioni molto dettagliate”, dice Jose Tarazona, responsabile dell’unità Pesticidi dell’Efsa, “nelle conclusioni c’è variabilità dovuta a fattori come le specie di api, l’uso previsto del pesticida e la via di esposizione. Sono stati individuati alcuni rischi bassi, ma nel complesso è confermato il rischio per i tre tipi di api oggetto delle nostre valutazioni”.


L’Efsa ha portato a termine le proprie conclusioni dopo aver condotto distinte consultazioni con esperti di pesticidi degli Stati membri dell’UE, i quali hanno convalidato tali conclusioni. Come per le precedenti valutazioni, l’esposizione delle api alle sostanze è stata valutata attraverso tre vie: residui nel polline e nettare di api; deriva della polvere durante la semina/applicazione dei semi trattati; e consumo di acqua. Le conclusioni dell’EFSA saranno messe a disposizione dei gestori del rischio della Commissione europea e degli Stati membri, che prenderanno in considerazione eventuali modifiche alle attuali restrizioni sull’uso di questi pesticidi.

GREENPEACE: SUBITO UN BANDO PERMANENTE NEONICOTINOIDI

“Le prove sono schiaccianti. I neonicotinoidi mettono gravemente a rischio le api, le coltivazioni e le piante che da esse vengono impollinate”, dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace, “L’Italia e gli altri Paesi europei devono smetterla di tergiversare e sostenere pienamente il bando permanente dei neonicotinoidi proposto dall’Ue. Sarebbe un primo passo concreto per prevenire il catastrofico collasso delle popolazioni di api”.

Nel marzo del 2017, la Commissione europea ha proposto un bando permanente ai tre neonicotinoidi, con l’eccezione del loro utilizzo nelle serre. I Paesi membri voteranno questa misura il prossimo 22 marzo, dopo che lo scorso dicembre il voto era stato rimandato, appunto per attendere la pubblicazione del rapporto dell’Efsa. “L’Italia si era già espressa negativamente al bando temporaneo votato nel 2013, per questo la domanda che facciamo è sempre la stessa, come voteranno i rappresentanti del nostro Paese il prossimo 22 marzo? Al momento, dopo ripetute richieste e nonostante l’appello rivolto al ministro Martina da parte di quasi 140 mila persone, ancora si attende una risposta”, conclude Ferrario.

La revisione odierna delle evidenze scientifiche sui neonicotinoidi è stata possibile proprio grazie a queste restrizioni parziali in Ue, introdotte nel 2013, sull’uso dei tre insetticidi neonicotinoidi in agricoltura. Questa pubblicazione arriva dopo altre cinque relazioni dell’Efsa, nel 2015 e nel 2016, “che evidenziano costantemente i pericoli che queste sostanze rappresentano per api mellifere e api selvatiche”. Oltre a imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam, Greenpeace chiede anche il divieto per altri quattro neonicotinoidi, il cui uso è attualmente permesso in Ue: acetamiprid, thiacloprid, sulfoxaflor e flupyradifurone. “L’utilizzo di questi quattro pesticidi è in continua crescita in sostituzione dei tre neonicotinoidi oggetto di restrizione temporanea”, avverte Greenpeace. Su questo sito si può aderire alla petizione per chiedere il bando dei pesticidi dannosi per api e altri impollinatori, l’estensione del bando europeo ai neonicotinoidi e investimenti in pratiche agricole sostenibili.

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