Barbara Berlusconi: “Sospetti legittimi sull’avviso di garanzia a Meloni”

In un’intervista al TG1 ha commentato l’episodio facendo un parallelo con una vicenda che segnò profondamente la storia politica del padre

Pubblicato:28-01-2025 21:09
Ultimo aggiornamento:28-01-2025 22:43

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ROMA – Barbara Berlusconi ha preso posizione sulla vicenda giudiziaria che vede coinvolta la premier Giorgia Meloni, destinataria di un avviso di garanzia per favoreggiamento e peculato, legato al rimpatrio di Osama Almasri, ex capo della polizia giudiziaria libica.

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La notizia arriva in un momento particolarmente delicato per il governo, impegnato nella discussione della riforma della giustizia, che punta alla separazione delle carriere dei magistrati, proposta dal ministro Nordio.

In un’intervista al TG1, Barbara Berlusconi ha commentato l’episodio facendo un parallelo con una vicenda che segnò profondamente la storia politica del padre, Silvio Berlusconi. “Non posso non pensare all’avviso di garanzia ricevuto da mio padre nel 1994, proprio mentre presiedeva il G7 a Napoli. Non so se si tratti di giustizia orologeria, come la definiva lui, ma il sospetto è legittimo”, ha dichiarato.

IL RICHIAMO AL 1994

Le dichiarazioni di Barbara Berlusconi rievocano un momento cruciale della storia politica italiana. Nel 1994, l’avviso di garanzia al padre Silvio Berlusconi causò uno shock politico, alimentando le accuse di un uso strumentale della giustizia da parte di alcuni pubblici ministeri. Da quel momento, l’ex leader di Forza Italia fece della separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti il fulcro della sua battaglia politica, dando vita a una tensione persistente con la magistratura, che sarebbe durata per decenni.

LO SCONTRO TRA GOVERNO E MAGISTRATURA

Oggi, lo scenario non è molto diverso. Le tensioni tra governo e magistratura sono tornate a infiammarsi, questa volta a causa della riforma della giustizia firmata dal ministro Carlo Nordio. La proposta, che mira a modificare l’assetto delle carriere dei magistrati, ha sollevato aspre critiche dall’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), che la considera una minaccia all’indipendenza del potere giudiziario. Le tensioni hanno raggiunto il culmine pochi giorni fa, quando i magistrati hanno abbandonato l’aula durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario, un gesto che ha evidenziato il clima di attrito con il governo.

IL RUOLO DEL PROCURATORE LOVOI

Ad acuire ulteriormente il conflitto, è arrivata la recente archiviazione del processo Open Arms a Matteo Salvini, con la motivazione che “il fatto non sussiste”. Il rinvio a giudizio era stato richiesto dall’allora procuratore di Palermo, Francesco Lovoi, che oggi firma anche l’avviso di garanzia destinato alla premier Meloni. Questa coincidenza alimenta inevitabilmente dubbi e polemiche, rafforzando le dichiarazioni di Barbara Berlusconi.


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