Trump sta bloccando la fornitura di farmaci salvavita per i Paesi poveri

La Reuters ha visionato i promemoria. Le scorte di medicinali per l'HIV tengono in vita 20 milioni di persone. Ma lo stop riguarda anche il materiale per i neonati

Pubblicato:28-01-2025 18:25
Ultimo aggiornamento:29-01-2025 10:39
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ROMA – L’amministrazione Trump si sta preparando a bloccare la fornitura di farmaci salvavita contro l’HIV, la malaria e la tubercolosi, ma anche di materiale medico per neonati, nei paesi supportati dall’USAID in tutto il mondo. Emerge da un promemoria esaminato dall’agenzia Reuters.

Martedì, i contractor e i partner che lavorano con la United States Agency for International Development hanno iniziato a ricevere i promemoria per interrompere immediatamente i lavori. E’ una parte del più corposo “congelamento” degli aiuti e dei finanziamenti statunitensi messo in atto da quando Trump è entrato in carica il 20 gennaio.

Il promemoria in questione riguarda il lavoro dell’azienda su HIV, malaria e tubercolosi, nonché sulla contraccezione e sulle forniture per la salute materna e infantile, hanno detto alla Reuters fonti dell’USAID.

“È una catastrofe”, ha detto Atul Gawande, ex responsabile della salute globale dell’USAID. “Le scorte di farmaci donate mantengono in vita 20 milioni di persone affette da HIV. Tutto questo finisce oggi”.

Le interruzioni nel trattamento delle malattie comportano il rischio che i pazienti si ammalino e, nel caso dell’HIV in particolare, che trasmettano il virus ad altri. Ciò significa anche che potrebbero emergere ceppi resistenti ai farmaci, dice Gawande.

Il 20 gennaio, giorno del suo giuramento, Trump ha ordinato una sospensione di 90 giorni degli aiuti allo sviluppo estero, in attesa di valutazioni di efficienza e coerenza con la politica estera degli Stati Uniti.

Nell’anno fiscale 2023, gli Stati Uniti hanno erogato 72 miliardi di dollari in assistenza. Hanno fornito il 42% di tutti gli aiuti umanitari monitorati dalle Nazioni Unite nel 2024.

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