Caso Almasri, Meloni: “Ho ricevuto un avviso di garanzia”. L’ANM puntualizza: “Solo un atto dovuto”

L'annuncio della stessa premier in un video diffuso sui social. Denunciati per favoreggiamento e peculato anche Mantovano, Piantedosi e Nordio

Pubblicato:28-01-2025 17:21
Ultimo aggiornamento:29-01-2025 11:42
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Di Ugo Cataluddi ed Emanuele Nuccitelli

ROMA – “La notizia di oggi è questa: il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, lo stesso del fallimentare processo a Salvini per sequestro di persona, mi ha inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino libico Almasri.

L’avviso di garanzia è stato inviato anche ai ministri Nordio, Piantedosi e al sottosegretario Mantovano, presumo per una denuncia dell’avvocato Luigi Li Gotti“.

Lo dice la premier Giorgia Meloni in un video sui social.

“Penso che valga oggi quello che valeva ieri: non sono ricattabile, non mi faccio intimidire“. “È possibile che per questo sia così invisa a chi non vuole che l’Italia cambi e diventi migliore. Intendo andare avanti per la mia strada a difesa degli italiani soprattutto quando in gioco la sicurezza della nazione a testa alta e senza paura”, aggiunge Meloni.

L’ANM RISPONDE: “UN ATTO DOVUTO”

“Si segnala, al fine di fare chiarezza, il totale fraintendimento da parte di numerosi esponenti politici dell’attività svolta dalla procura di Roma, la quale non ha emesso, come è stato detto da più parti impropriamente, un avviso di garanzia nei confronti della presidente Meloni e dei ministri Nordio e Piantedosi ma una comunicazione di iscrizione che è in sé un atto dovuto perché previsto dall’art. 6 comma 1 della legge costituzionale n. 1/89″. Così in una nota l’Associazione nazionale magistrati.

“La disposizione impone al procuratore della Repubblica, ricevuta la denuncia nei confronti di un ministro, ed omessa ogni indagine, di trasmettere, entro il termine di quindici giorni, gli atti al Tribunale dei ministri, dandone immediata comunicazione ai soggetti interessati affinché questi possano presentare memorie al collegio o chiedere di essere ascoltati. Si tratta, dunque, di un atto dovuto”.

SALVINI: AVVISI GARANZIA VERGOGNA, RIFORMA GIUSTIZIA SUBITO

“Giorgia Meloni indagata per il rimpatrio del libico Almasri, avvisi di garanzia per il sottosegretario Alfredo Mantovano e i ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio. Vergogna, vergogna, vergogna. Lo stesso procuratore che mi accusò a Palermo ora ci riprova a Roma con il governo di centrodestra. Riforma della Giustizia, subito!”. Lo scrive su X il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini

TAJANI: CON MELONI, CONDANNO SCELTE CHE SUONANO COME RIPICCA

“Sono dalla parte di Giorgia Meloni, di Piantedosi, di Nordio e di Mantovano. Difendo la separazione dei poteri e condanno scelte che suonano come una ripicca per la riforma della giustizia”. Lo scrive su X il vicepremier Antonio Tajani

RENZI: MELONI VUOLE CAVALCARE AVVISO GARANZIA

“La scelta di rimpatriare il criminale libico è una scelta politicamente sbagliata, compiuta da Giorgia Meloni e da questo Governo. Sono stato tra i primi a definirla, in Aula, una follia. Penso che sia un errore clamoroso e marchiano sotto il profilo politico. Sul punto di vista giudiziario, invece, non mi esprimo. Non tocca a me giudicare e sono sinceramente garantista. Quindi non faremo a Giorgia Meloni quello che lei ha fatto a noi e alle nostre famiglie”. Lo scrive sui social Matteo Renzi, leader Iv. “Per noi la Presidente del Consiglio è innocente come chiunque è innocente fino a sentenza passata in giudicato- aggiunge-. Noi non attacchiamo sul piano giudiziario: noi facciamo politica. E ho l’impressione che Giorgia Meloni voglia cavalcare questo avviso di garanzia – che è un atto dovuto – per alimentare il suo naturale vittimismo. La gestione della vicenda Almasri per noi non è un crimine: è peggio, è un errore”.

SCHLEIN: “VENGA IN AULA A CHIARIRE”

“Le questioni giudiziarie non attengono al nostro lavoro, ma è sul piano politico che insistiamo dall’inizio chiedendo a Giorgia Meloni di non nascondersi dietro ai suoi ministri e venire lei domani in Aula per chiarire al Paese per quale motivo il governo ha scelto di riaccompagnare a casa un torturatore libico per il quale la Corte penale internazionale aveva spiccato un mandato di arresto”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein.

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