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“Medici di base minacciano sciopero? Pensino a fare tamponi”

Il direttore generale del Veneto striglia i medici intenzionati a fare sciopero: "Fanno pochi tamponi"

Pubblicato:28-01-2022 13:07
Ultimo aggiornamento:28-01-2022 13:07

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VENEZIA – Ci va giù duro, il direttore generale della sanità del Veneto Luciano Flor, nei confronti dei medici di medicina generale che minacciano lo sciopero. “Una componente (la Fimmg, ndr) prende atto della situazione di grande difficoltà e dice: ‘forza, pedalare’, mentre qualcuno invece (Snam e Smi, nrd), invoca lo sciopero informatico sulla stampa, perché al momento non abbiamo alcuna comunicazione formale”, spiega Flor.

“POCHI TAMPONI DA MEDICI DI BASE E PEDIATRI”

Nel frattempo, però, i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta effettuano solo il 3% dei tamponi che ogni giorno vengono fatti in Veneto e ad esempio “ieri i medici di medicina generale che hanno fatto tamponi, 256 su 2.870 circa, ne hanno fatti 10 a testa”. Insomma, servirebbe più collaborazione da parte di tutti, tanto più che “con una componente di medicina generale (Snam e Smi, ndr) c’è stato contenzioso legale davanti al Tar, e il Tar ha detto che quello che la Regione chiedeva alla medicina generale (che i medici di medicina generale facciano i tamponi, ndr) era corretto. È una sentenza pubblica (del 15 gennaio 2022, ndr)”. Quindi “faccio un appello alla responsabilità tutte le persone, c’è la necessità in questo momento di non creare incertezze ove queste non abbiano motivo di esistere”, continua Flor.

“NON TUTTI I PEDIATRI VOGLIONO VACCINARE”

“Si deve trovare un confronto con la Regione per trovare forme di miglior organizzazione per i cittadini, ci sono esempi di funzionamento da prendere ad esempio e degli esempi di non funzionamento di cui bisogna avere il coraggio di parlare… Non tutti i medici e i pediatri vogliono vaccinare, non tutti i medici di base assicurano ai loro assistiti i servizi che devono assicurare. L’epidemia ha evidenziato alcune situazioni da prendere in considerazione, credo sia bene parlarne nelle sedi opportune”, esorta Flor. Ad ogni modo, ad oggi “noi non abbiamo formale comunicazione di indizione di uno sciopero, solo di uno stato di agitazione. Se arriva sarà valutata come prevede la norma”, conclude la dirigente regionale.


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