
ROMA – “Cos’era pure la quinta stella?“. Vito Crimi, che ieri sera ha parlato al Senato per la prima volta dopo la batosta elettorale, è incorso in una gaffe degna di nota. Stava citando le 5 stelle delle origini, e le ha ricostruite una per una. Salvo poi bloccarsi non riuscendo a ricordarsi che cos’era la quinta. “Acqua pubblica, ambiente, connettività, trasporti e…”. E non gli viene. “Cos’era la quinta stella?”. Con l’aiuto del pubblico’, anche la quinta stella è arrivata; l’innovazione.
Nel momento in cui si è creata l’impasse, Crimi era alle prese con le pressioni di Conte e Zingaretti dopo l’esito della tornata elettorale in Emilia-Romagna e Calabria. “Non parliamo di collocazione del M5s- ha detto la neo guida del M5s-. Parliamo di cose da fare. I rapporti di forza tra noi e il Pd non cambiano”. Poi, per dare maggiore forza ai suoi argomenti, ha aggiunto: “Ai cittadini non interessa la nostra collocazione. Interessano le risposte che diamo ai loro problemi. Non a caso quando siamo nati ci siamo dati come obiettivi quelli che sono esemplificati dalle Cinque stelle“. Ma poi non se li è ricordati tutti.
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