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Toto Giunta Bonaccini bis, salgono Schlein e Felicori

Un mix di conferme e volti nuovi, senza 'sardine'. Ecco un possibile scenario per la Giunta Bonaccini bis, tra conferme nel Pd e new entry

Pubblicato:28-01-2020 07:47
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:54
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BOLOGNA – È ancora presto per il toto-giunta, visto che Stefano Bonaccini si è preso un mese di tempo per imbastire la sua squadra per il bis. Unici punti fermi: sarà un mix di conferme e volti nuovi, non ci saranno “sardine” e sarà per metà composta da uomini e per metà da donne. Il governatore uscente ha detto anche di voler premiare le competenze e le capacità, ma è indubbio che un peso lo avrà anche il consenso conquistato ‘sul campo’, cioè nelle urne, da coloro che, assessori uscenti o meno, erano candidati. Prevedibile anche il fatto che Bonaccini provi a dare rappresentanza alle forze della sua coalizione che più sono state premiate dalle urne.

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Da questo punto di vista le principali novità potrebbero essere Elly Schlein (Emilia-Romagna Coraggiosa) che si è presa la bellezza di 22.000 preferenze tra Bologna e Reggio Emilia, e Mauro Felicori, ex direttore della Reggia di Caserta in quota Italia Viva, capolista della lista Bonaccini a Bologna, 5.370 preferenze. Già prima del voto Felicori veniva indicato come possibile assessore alla Cultura al posto dell’uscente Massimo Mezzetti.


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Tra gli assessori uscenti ricandidati hanno avuto buoni risultati nelle file Pd anche Raffaele Donini (altro bolognese) Palma Costi, Andrea Corsini ed Emma Petitti. Difficile che vengano tutti confermati però: tra i dem che potrebbero subentrare si segnalano il segretario regionale Paolo Calvano, che ha rinunciato alla candidatura a Ferrara per curare la prestazione complessiva del partito (ed è uno dei vincitori di oggi) e l’ex parlamentare Davide Baruffi, già oggi nello staff del presidente.

Ad un posto in giunta potrebbe ambire anche Manuela Rontini, consigliera faentina del Pd molto votata nella provincia di Ravenna (la stessa dell’attuale titolare del Turismo Corsini), mentre tra gli assessori uscenti non candidati meritano una menzione il prodiano Patrizio Bianchi, che si è occupato del citatissimo patto per il lavoro e del ‘cervellone’ al Tecnopolo di Bologna e Simona Caselli, oggi titolare dell’Agricoltura.

Da risolvere ci sarà però soprattutto il nodo sanità, l’assessorato forse più pesante fino ad oggi assegnato al ‘tecnico’ Sergio Venturi. Tra le alternative si cita quella del medico Claudio Vicini, candidato nella lista Bonaccini a Forlì-Cesena: non è entrato in assemblea ma ha conquistato la bellezza di 4.419 preferenze.

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