NEWS:

Pd, le liste sono ufficiali. Cuperlo fuori e De Vincenti dentro

I candidati uninominali, eletti con sistema maggioritario, sono 232 per la Camera dei Deputati e 116 per il Senato della Repubblica

Pubblicato:28-01-2018 10:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:24

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Sono state presentate all’una di notte le liste definitive dei candidati del Pd. Gianni Cuperlo, come aveva annunciato, resta fuori: al suo posto, nel collegio uninominale di Sassuolo e’ candidato il ministro uscente Claudio De Vincenti.

In Basilicata, al collegio uninominale Potenza 1 per la Camera, e’ candidato Guido Viceconte, in passato tra i piu’ stretti collaboratori di Berlusconi e sottosegretario in tre dei suoi governi. Poi, nel 2013, Viceconte fu tra gli scissionisti che aderirono al Nuovo centrodestra di Alfano.

Il portavoce di Gentiloni, Filippo Sensi e’ candidato al collegio plurinominale di Firenze, Mugello, Empoli, in Toscana,in quarta posizione.


Ancora, come gia’ annunciato, il condirettore dell’Espresso Tommaso Cerno e’ candidato capolista in Friuli Venezia Giulia nel collegio plurinominale al Senato.

Riccardo Illy e’ confermato al collegio uninominale del Senato sempre in Friuli Venezia Giulia.

Confermati anche Paolo Siani a Napoli, Lucia Annibali a Parma e Francesca Barra, giornalista e compagna dell’attore Claudio Santamaria, a Matera.

Il maestro Marco Rossi Doria e’ candidato a San Lorenzo, Napoli. Fuori invece, come previsto, Realacci e Manconi

I candidati uninominali, eletti con sistema maggioritario, sono 232 per la Camera dei Deputati e 116 per il Senato della Repubblica.

I restanti candidati saranno eletti con sistema proporzionale su collegi plurinominali.

Qui sotto le liste complete Regione per Regione:

ABRUZZO

BASILICATA

CALABRIA

CAMPANIA

EMILIA_ROMAGNA

FVG

LAZIO

LIGURIA

LOMBARDIA

MARCHE

MOLISE

PIEMONTE

PUGLIA

SARDEGNA

SICILIA

TOSCANA

TRENTINO-_ALTO_ADIGE

UMBRIA

VDA

VENETO

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it