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ROMA – “Lasciare la Nazionale italiana è stata una scelta sbagliata che non rifarei“. Parola di Roberto Mancini. Oltre un anno dopo il clamoroso addio alla panchina dell’Italia, l’ex ct torna a parlare delle sue decisioni e di quelle giornate di agosto che portarono poi all’inizio dell’era Spalletti. “Se potessi tornare indietro affronterei tutto in modo diverso- racconta in una lunga intervista a Il Giornale, in occasione dei 60 anni che compie proprio oggi- Se io e il presidente Gravina ci fossimo parlati, spiegati, chiariti, probabilmente le cose non sarebbero andate così“. Secondo Mancini “allenare sentendo che la fiducia sulla tua persona vacilla non è una bella sensazione. Non ti garantisce di poter lavorare con la giusta serenità. Nonostante ciò mi rimprovero di non aver affrontato il tutto con più chiarezza”. A partire dal presidente della Figc: “Tra noi c’è sempre stato un rapporto basato su una grande stima e dialogo. E la volta che forse era necessario parlare con chiarezza, non è stato fatto”.
Riguardo alla scelta di accettare l’offerta dell’Arabia Saudita, infine: “Non nego che, per un allenatore, la proposta di una cifra così alta – anche se inferiore a quella raccontata dai giornali, eh – ti metta in crisi. Però non è stata determinante.
Ha inciso- ha concluso Mancini- ma non è stato solo per quello che ho lasciato la panchina della Nazionale”.
Per i 60 anni, Mancini ha chiaro cosa vorrebbe in regalo: “Alzare la Coppa del mondo. Ho ancora un conto in sospeso. Appena diventai ct della Nazionale dichiarai i miei due obiettivi: vincere un Europeo e un Mondiale”.
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