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Covid, de Keersmaecker: “Dalla Commissione Salute tutto l’aiuto”

Il portavoce della Commissaria Ue alla Salute Stella Kyriakides spiega che "la vaccinazione è una competenza nazionale"

Pubblicato:27-11-2020 21:31
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:40
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di Alessio Pisanò

BRUXELLES – “La vaccinazione è una competenza nazionale, quello che la Commissione europea può fare è firmare i contratti di prenotazione e puntare sul coordinamento tra gli Stati membri”. E’ chiaro Stefan de Keersmaecker, portavoce della Commissaria Ue alla Salute Stella Kyriakides, che, in un’intervista all’agenzia Dire, spiega come la firma da parte della Commissione europea di sei contratti di fornitura con altrettante aziende farmaceutiche è “rendere potenzialmente disponibili per i cittadini europei 2 miliardi di dosi di vaccini“.

Il processo è così spiegato dal portavoce de Keersmaecker: “La Commissione europea autorizza i contratti con le aziende farmaceutiche e così non solo si evita la competizione tra gli Stati membri ma ogni Paese avrà un numero sufficiente di dosi per i propri cittadini”. Inoltre, continua, questi contratti “incentivano le aziende farmaceutiche nella ricerca del vaccino, ricerca che richiede degli investimenti molto onerosi e rischiosi”. Tuttavia “una volta che un vaccino viene approvato dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema) e successivamente autorizzato ad essere venduto sul mercato interno europeo dalla Commissione europea- continua de Keersmaecker- spetta agli Stati membri acquistarli dai produttori in base alle prenotazioni riservate ad ogni Paese stabilite in base alla loro popolazione”. Il ruolo della Commissione europea, come spiega il portavoce della Commissaria alla Salute, è limitato alla firma dei contratti e del coordinamento tra Paesi europei. 


La Commissione ha chiesto ai governi nazionali a metà ottobre di preparare una campagna di vaccinazione, la quale resta una competenza nazionale” ricorda de Keersmaecker. Che chiarisce: “È importante che i governi preparino le infrastrutture e le priorità sulle categoria di persone da vaccinare per prima, ma resta una loro responsabilità”. 

Al momento non sappiamo quale di questi vaccini sarà efficace– continua il portavoce- per questo avendo diversi contratti con diverse aziende farmaceutiche aumentano le possibilità di avere uno o più vaccini efficaci”. 

Il portavoce conferma infine che, al momento, tutti i Paesi hanno inviato a Bruxelles delle informazioni preliminari sui propri piani di vaccinazione ma che si tratta ancora di un processo in corso.

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