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Tutti a vivere in montagna con l’aiuto della Regione Emilia-Romagna

Sono 341 le coppie poco più che trentenni che hanno aderito al bando per ripopolare l'Appennino

Pubblicato:27-11-2020 13:44
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:39

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BOLOGNA – Poco più che trentenni, quasi tutti con figli piccoli. Hanno comprato e ristruttureranno delle case in Appennino con i fondi dell’Emilia-Romagna: 10 milioni stanziati la scorsa primavera dalla Regione, nel pieno dell’emergenza sanitaria, per cercare di fermare il progressivo spopolamento delle montagne emiliano-romagnole.

ADESIONE BEN OLTRE LE ASPETTATIVE

“Il risultato del bando ha superato ogni più rosea attesa”, ammette il governatore Stefano Bonaccini. “Abbiamo avuto un’adesione straordinaria da tutto l’Appennino, con migliaia di domande. Alla fine 341 giovani coppie potranno a breve procedere con l’acquisto della prima casa, con le ristrutturazioni o con entrambe”, spiega l’assessore regionale alla Montagna, Barbara Lori, annunciando lo stanziamento di altri 10 milioni di euro nel 2021.

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Una promessa di futuro per aree forte rischio di abbandono, ma anche una boccata d’ossigeno per l’economia delle valli visto che i ragazzi che hanno vinto il bando per i lavori si rivolgeranno per lo più a imprese locali. “Apriranno centinaia di cantieri, che diventeranno migliaia nei prossimi anni. Sarà un aiuto alla ripartenza dell’economia soprattutto per l’edilizia, uno dei settori più colpiti dalla crisi”, evidenzia Bonaccini. In questa prima tranche sono stati premiati i progetti dei nuclei familiari che hanno deciso di insediarsi nei Comuni appenninici più svantaggiati.

Il valore medio dell’importo assegnato è di circa 28.500 euro. Ad usufruirne giovani nuclei famigliari (80%, quasi tutti con figli), nuclei monoparentali (genitore con figli, 14%), single (6%). L’età media è 32,5 anni. Vengono finanziati 166 interventi di acquisto (il 49% del totale), 66 di ristrutturazione (18%), e 122 che prevedono un mix acquisto e di recupero (33%). Nell’80% dei casi si tratta di interventi su immobili di valore storico.

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Il 93% lavori per accogliere chi va a vivere in montagna sarà realizzato da imprese locali. Il bando ha previsto contributi a fondo perduto da 10.000 a 30.000 euro e comunque non superiori al 50% delle spese sostenute in caso di acquisto dell’immobile e, in caso di ristrutturazione, al 50% dell’importo lavori e alla somma non portata in detrazione fiscale. Su 341 interventi finanziati, 70 sono nei Comuni montani della provincia di Reggio Emilia per 1,9 milioni di contributo regionale, 64 in provincia di Parma per 1,8 milioni, 52 quelli del modenese per 1,5 milioni, 42 sulle montagne piacentine per 1,2 milioni, 25 nei Comuni dell’Appennino bolognese per 738.000 euro. In Romagna 47 i progetti e 1,4 milioni assegnati nell’area di Forlì-Cesena, 17 e 502.061 euro a Ravenna, 24 interventi e 703.500 euro nel Riminese. “Ci sono altre 2.313 domande ammissibili che saranno finanziate con gli ulteriori 10 milioni messi a bilancio nel 2021. Intanto, a fine gennaio partiremo con le prime erogazioni. Il passo successivo sarà dare sostegno al lavoro in montagna, perché solo con lavoro e servizi potremo garantire una presenza stabile”, assicura Lori. “Abbiamo intercettato un bisogno che era rimasto sottotraccia.

MONTAGNA RISCOPERTA GRAZIE ALLA PANDEMIA

Peraltro, la riscoperta della montagna è dovuta in parte anche alla tragedia che stiamo vivendo a causa della pandemia”, sottolinea Bonaccini. “Il governo sta lavorando per aumentare i fondi per la montagna, che noi potremo utilizzare per aumentare la dotazione di questo bando. Una misura che intendiamo confermare fino a fine mandato”, garantisce. “A breve metteremo a punto un ‘pacchetto montagna‘ con altre misure e investimenti su infrastrutture e banda ultra-larga. E’ confermato anche il taglio dell’Irap. Vogliamo aprire una stagione di forti investimenti sull’Appennino”, conclude Bonaccini.

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