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Nuovo Dpcm, Regioni: “No a riapertura delle scuole a dicembre”. Piste da sci restano chiuse e possibile Messa di Natale due ore prima

È quanto è emerso dal vertice tra il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, le Regioni, l'Anci e l'Upi

Pubblicato:27-11-2020 07:35
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:39
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Francesco Boccia
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ROMA – Governatori quasi tutti compatti contro la riapertura delle scuole a dicembre. È quanto è emerso dal vertice tra il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, le Regioni, l’Anci e l’Upi. Secondo quanto si apprende, una posizione più dialogante è stata espressa dal governatore della Toscana Eugenio Giani che si è detto favorevole alla riapertura almeno per le seconde e terze medie. Nel corso del vertice si è discusso anche della riapertura degli impianti sciistici e di una possibile Messa di Natale anticipata di due ore.

TOTI: “LE REGIONI D’ACCORDO, NO A RIAPERTURE PRIMA DELLE VACANZE”

“Le Regioni unite hanno chiesto al governo di procrastinare al 7 gennaio ogni eventuale riapertura della didattica in presenza”. Così il presidente della Regione Liguria e vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti, al termine del confronto con i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza. “Tutti i governatori sono d’accordo sul fatto che eventuali riaperture prima di Natale, oltre a quanto già previsto dallo schema delle fasce di rischio, sarebbe una mossa inopportuna- continua Toti- perche’ si rischia che un eventuale aumento dei contagi vada a impattare sugli ospedali nel delicato periodo delle festivita’. Inoltre, servirebbe un sistema preciso di scaglionamenti degli ingressi e delle uscite e andrebbe rivisto il limite del 50% di riempimento per il trasporto pubblico”. Tra gli altri temi affrontati, la richiesta al governo di rendere piu’ omogenei sul territorio nazionale gli strumenti autorizzati per gli screening, ricomprendendo ufficialmente anche i tamponi rapidi antigenici. Sul tavolo anche l’eventuale riapertura degli impianti sciistici, “Speranza e Boccia hanno confermato che e’ in corso una trattativa a livello europeo- spiega Toti- bisogna essere consapevoli del fatto che gli svizzeri hanno gia’ decretato la riapertura e molti comprensori sono a cavallo tra piu’ nazioni”. Infine, il governatore ligure fa sapere che “in corso un confronto tra i tecnici delle Regioni, l’Istituto superiore di sanita’ e il Comitato tecnico scientifico per capire se i 21 parametri di rischio per classificare le Regioni potranno essere sostituiti da procedure piu’ snelle”.

BOCCIA: “GLI IMPIANTI DI SCI APRIRANNO QUANDO L’EPIDEMIA SARÀ RAFFREDDATA”

“Gli impianti da sci e il sistema vacanze invernali che sono fondamentali per la nostra economia riapriranno quando l’epidemia si sara’ raffreddata, speriamo nel giro di un mese, un mese e mezzo. I ristori saranno garantiti per tutte le attivita’ che non potranno aprire. La sicurezza delle persone e la salute vengono prima di tutto”. Così, secondo quanto si apprende, il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia nel corso del vertice con le Regioni e gli enti locali. “Dobbiamo chiudere questa seconda ondata evitando la terza e mantenendo la convivenza con il virus con il massimo della sicurezza. Anche in Germania si e’ scelta la linea della massima prudenza, nella consapevolezza che ‘davanti a noi ci sono mesi invernali difficili, e questo vale fino a marzo’ ha detto oggi il ministro Helge Braun. ‘Questa moderazione che dobbiamo tenere noi tutti ogni giorno anche a gennaio, febbraio e marzo, sarà accompagnata da ulteriori misure di contenimento se il nostro comportamento non sara’ sufficiente'”.


BOCCIA: “NON È UN’ERESIA LA MESSA NATALE 2 ORE PRIMA, LO É IGNORARE MALATI”

 “Seguire la Messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima, non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficolta’ dei medici, della gente che soffre. Questa è eresia, non facciamo i sepolcri imbiancati. Papa Francesco ha dato un esempio bellissimo a tutti nella scorsa Pasqua, a partire dalla Via Crucis. Il Natale non si fa con il cronometro ma è un atto di fede”. Così, secondo quanto si apprende, il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia nel corso del vertice con le Regioni e gli enti locali.

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