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A Bologna nasce il primo centro di realtà virtuale

Si chiama Vrums ed è dedicato alla promozione, fruizione e studio della realtà virtuale. Ha anche un regolamento contro la ludopatia

Pubblicato:27-11-2019 15:09
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:40

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BOLOGNA – Si può pilotare un’auto di Formula 1 o guardare un film di Star Wars interagendo coi personaggi. Si possono visitare musei e città o dipingere e scolpire le proprie opere. Si può fare un match a ping pong o a basket oppure combattere guerre, pure contro gli zombie. Ma si può anche andare a ‘scuola’ o fare formazione coi colleghi, costruendo il giusto spirito di squadra. E addirittura, curare ansie e fobie nei bambini. C’è di tutto dentro Vrums, il primo centro in Italia dedicato alla promozione, fruizione e studio della realtà virtuale, che aprirà a Bologna dopodomani, venerdì 29 novembre, in via Zaccherini Alvisi. Uno spazio di 280 metri quadri, che non vuole essere però solo una semplice sala giochi di nuova generazione. E’ dotato di 10 postazioni interattive, due simulatori di guida, due pedane di movimento e un’arena per quattro giocatori. Ma ci sono anche sei postazioni per il cinema Vr ed esperienze artistiche. Il centro sarà poi utilizzato anche per attività di educazione-intrattenimento con le scuole, formazione e team building per le imprese, attività di ricerca anche in campo sanitario. Ad esempio, Vrums sta lavorando a un accordo con l’Università di Bologna per l’utilizzo della realtà virtuale in ambito pediatrico per la cura di alcuni disturbi. 













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“Non ci sono spazi simili aperti al pubblico in Italia- sottolinea Simone Salomoni, uno dei fondatori di Vrums, oggi durante la presentazione alla stampa- in altre città ci sono solo sale giochi con la realtà virtuale. Ma non è solo quello che noi vogliamo fare. La realtà virtuale è una disciplina che può essere applicata a tutto, in ambito artistico, culturale, scientifico e sanitario. Ci piacerebbe anche collaborare con la Cineteca sui film in realtà virtuale”.


Il centro ha poi una attenzione particolare anche sotto il profilo etico. Lo spazio Vrums a Bologna ha infatti un regolamento contro la ludopatia. Ovvero, non sarà possibile giocare più di cinque giorni consecutivi per più di due ore al giorno. Inoltre, l’ingresso è inibito ai minori di 14 anni e in ogni caso tutti i non maggiorenni dovranno avere la liberatoria dei genitori. Un’ora costa 30 euro, ma per i simulatori e le pedane il prezzo è un euro al minuto. Il cinema costa 9,90 euro. Tutte le sale possono essere prenotate. Vrums conta sei soci, tutti professionisti in vari campi: tecnologie, comunicazioni e socio-sanitario. “Di mestiere sviluppiamo i contenuti per i dispositivi Vr- spiega ancora Salomoni- e continueremo a farlo anche all’interno di Vrums”. Mettere in piedi il progetto ha richiesto un anno e mezzo e un investimento di 200.000 euro. “E’ una bella opportunità per la città- sottolinea l’assessore comunale Davide Conte- la cultura non è solo intrattenimento ma anche innovazione”. Vrums ha l’appoggio di Ascom Bologna. “Ben venga l’innovazione, anche nel modo di fare impresa”, plaude il direttore Giancarlo Tonelli, che sottolinea come la consulenza di Vrums potrà essere di supporto anche alle altre piccole e medie imprese del territorio. Della stessa idea il presidente di Bologna Welcome, Celso De Scrilli.

“Sono tante le possibilità offerte dalla realtà virtuale. Ad esempio- cita- nel Museo del basket che stiamo realizzando al PalaDozza si potrebbero fare molte cose. Oppure la si potrebbe utilizzare per invogliare i turisti a visitare il nostro Appennino”. Vrums sarà coinvolta anche nel circuito ‘Off‘ di Arte Fiera, con una mostra dedicata alle installazioni artistico-scientifiche realizzate in questi anni in collaborazione con diversi artisti e archistar ed esposte in musei come Maxxi, Mast, Mart, Reggia di Caserta e alla Triennale di Milano.

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