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VIDEO | Civitavecchia, i contestatori a Salvini: “Vuole l’inceneritore perché ha le azioni della società”

Sotto la sede del Comune si fronteggiano 'Bella ciao' e l'inno di Mameli

Pubblicato:27-11-2019 09:27
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:40

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ROMA – Una contestazione contro Matteo Salvini non solo come figura politica, ma soprattutto perché sostenitore dei termovalorizzatori. E proprio Civitavecchia rischia di vedere realizzato questo tipo di impianto di rifiuti a due passi dai suoi confini, nel comune di Tarquinia. Il progetto è stato presentato dall’azienda lombarda A2A, di cui si vocifera proprio Salvini avrebbe delle quote. Da qui le urla e i cori contro il leader leghista durante il suo comizio nella città portuale, e nel mirino c’e’ anche il sindaco Ernesto Tedesco: “Un sindaco totalmente inerte, che non fa nulla e Salvini ci porta a questo- ha spiegato una signora brandendo il cartello ‘No all’inceneritore’- perché lui ha le azioni della società che sta mettendo l’inceneritore a Tarquinia. Noi lo contestiamo anche per questo e i cittadini civitavecchiesi se ne stanno accorgendo. In sei mesi questa Giunta non ha fatto nulla, sei mesi di inerzia, è cresciuta una montagna a ridosso del mare e non hanno fatto niente. Non hanno un progetto, non hanno un’idea e adesso chiamano Salvini a risolvere questa questione dei rifiuti?”.

SOTTO LA SEDE DEL COMUNE SI FRONTEGGIANO ‘BELLA CIAO’ E INNO MAMELI

‘Bella Ciao’ contro l’inno di Mameli. Il duello canoro è andato in scena sotto il Municipio di Civitavecchia dove, appena dopo l’uscita di Matteo Salvini, si sono fronteggiati una trentina di antileghisti e quasi altrettanti supporter dell’ex vicepresidente del Consiglio. A dividerli un piccolo cordone della polizia, che inizialmente ha sbarrato la strada a chi voleva inseguire Salvini che stava andando via, dopo avere partecipato a un incontro pubblico nel Municipio della città portuale. Sventato il pericolo di un ‘contatto’ tra il leader leghista e i suoi contestatori, a questi ultimi non è rimasto altro che urlargli contro ‘Bella Ciao’. Ma a quel canto partigiano subito i sostenitori di Salvini hanno replicato intonando, a distanza ravvicinata, le note dell’inno di Mameli. Tra le due parti nessuno scontro, solo la curiosa contrapposizione di due ‘testi’ che non dovrebbero essere appannaggio di alcuna parte politica.


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