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Report del Consiglio grande e generale, seduta del 27 novembre

La questione Giustizia torna ad essere terreno di scontro nella prima giornata di lavori consiliari terminati oggi pomeriggio

Pubblicato:27-11-2018 09:19
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:50

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In comma Comunicazioni, il consigliere Denise Bronzetti, Ps, annuncia che i commissari di minoranza della Commissione Affari di giustizia hanno anticipato alla Reggenza la propria posizione di denuncia odierna e anticipano il ricorso alla Commissione di monitoraggio del Consiglio d’Europa per quello che definisce un “atto politico di una gravità estrema”. Bronzetti dà lettura così di una lettera inviata dal Prof. Giovanni Guzzetta, del Collegio garante, in cui comunica di essere stato contattato dal Segretario di Stato con delega alla Giustizia e dal Presidente della Commissione Affari di giustizia per richiedere la sua disponibilità a ricoprire il ruolo di Magistrato dirigente. E quell’iniziativa viene intepretata dall’opposizione come “un’invasione di campo assoluta” della politica sulla giustizia. “Ancora una volta- continua Bronzetti- questa maggioranza puntella ogni intervento sulla giustizia con la forza dei numeri con un percorso pre-determinato”. “Non c’è stata nessuna lesione dell’ambito democratico- replica all’accusa Mimma Zavoli, presidente della Commissione Affari di Giustizia- non vi sono stati atteggiamenti, forzature, sbavature, passi inadatti portati avanti”. Per Enrico Carattoni, Ssd, piuttosto, è stata una scelta dettata dalla necessità di risolvere “una situazione complicata e difficile” del Tribunale, presentata anche dalla lettera del coordinatore dei giudici Roberto Battaglino dei giorni scorsi agli stessi.“Legittimamente- spiega il consigliere di maggioranza- il presidente della Commissione e il Segretario credo avessero il compito di risolvere la situazione cercando di affidare una guida autorevole il più possibile al tribunale”.

Non solo giustizia: nel corso del comma Comunicazioni numerosi i temi di attualità affrontati dai consiglieri, dal richiamo dell’Assemblea Anis a una maggior condivisione, all’introduzione dell’Icee, dal botta e risposta di governo e Ordine degli Avvocati e notai sull’articolo 79 del Testo unico sull’edilizia, al tema delle fusioni bancarie. Infine, Marianna Bucci, Rete, presenta un Odg sottoscritto dall’opposizione per chiedere la rimozione di Fabio Zanotti dall’incarico di Presidente della Cassa di Risparmio.

I lavori si interrompono e riprenderanno ancora dal comma comunicazioni nella giornata di domani.


Di seguito un estratto degli interventi.

Comma n.1 Comunicazioni

Davide Forcellini, Rete
Il 10 dicembre si celebra l’anniversario della Dichiarazione universali dei diritti umani, che risale al 1948. Oggi più che mai i diritti non sono solo scritte che si perdono nella notte dei tempi, ma fondamenti di tutte le conquiste susseguite nel mondo nello scorso secolo, sto parlando del sostegno ai diritti umani fondamentali nel riconoscimento della dignità quale valore umano e dell’uguaglianza tra uomini e donne. Il movimento Rete organizzerà una serata incentrata su questa ricorrenza il prossimo 11 dicembre alla Sala Ex International.
Nel Consiglio dello scorso marzo avevo fatto una segnalazione tornata di attualità dopo il botta e risposta tra governo e l’ordine degli avvocati e notai. L’ordine si dice fortemente preoccupato per la grave situazioni in cui versa il settore delle compravendite immobiliari a causa del nuovo Testo unico Edilizia. L’ordine ha segnalato in una nota stampa come le novità normative abbiano reso difficile e oneroso l’incontro della domanda e dell’offerta del mercato immobiliare. Si dice che l’assemblea dell’ordine ha dato mandato al direttivo per porre in atto iniziative di informazione per la cittadinanza e di protesta per l’integrale abrogazione dell’articolo 79. Parole che dovrebbero far riflettere al governo che invece risponde in un suo comunicato in modo imbarazzante. Dopo un anno dall’approvazione del Testo unico il governo non è stato in grado di fare nulla di buono e non è solo l’opposizione a dirlo, l’ordine avvocati e notai. Un passo indietro bisognerebbe farlo. Questo governo è come Attila, dove tocca fa danni. Dopo tutti questi mesi e dopo l’apporto dell’ordine degli Ingegneri e Archietteti, collegio Geometri e Ordine e Avvocati e notai non è riuscito a togliere un ragno dal buco. Il governo è riuscito ad apportare modifiche del Testo unico durante l’assestamento di bilancio, confondendo gli ambiti normativi. Basta con il fare autoritario e distruttivo dello Stato di chi si crede sempre nel giusto e non accetta di porsi in discussione. Questo è l’esempio lampante, non funziona e fa danni.

Teodoro Lonfernini, Pdcs
Da sempre ho chiesto un confronto e un dibattito maggiore in Aula, come posso esser soddisfatto allora, Segretario Guidi, quando la legge di bilancio depositata in prima lettura non passa nemmeno per un minuto all’interno della Commissione preposta? Non è normale Segretario. Nel disappunto faccio presente un circostanza: il messaggio che esce oggi del Paese è che oggi ha un debito di 880 milioni di euro. Un bel miliardello per cui non si passa nemeno in commissione Finanze. Poi ci meravigliamo se non riusciamo a fare sistema. Come si fa a farlo, ce lo ha detto in maniera sincera il presidente di Anis, Neni Rossini, nella sua relazione all’Assemblea generale dell’associazione: oltre a fare uno spaccato del nostro paese, in alcuni passaggi pone accento a qualcosa che ci riguarda, si fa riferimento al metodo di lavoro e ci dice che come organizzazione degli imprenditori ‘auspichiamo cambi’, a che serve un altro tavolo di coordinamento con tutte le parti sociali per condividere responsabilità e decisioni. Stanno dicendo che le decisioni che avete preso in due anni sono unilaterali. È quello che diciamo anche noi. Lo prendete come riferimento per fermare le bocce? Sono parole che devono risuonare come tuono molto forte che da un lato ci deve far prendere timore, dall’altro consapevolezza che serve un metodo di lavoro diverso e questo messaggio lo rimando a voi della maggioranza. Noi ve lo chiedamo da due anni.

Iro Belluzzi, Psd
Il problema grosso richiamato dal presidente Anis è il richiamo alla condivisione. C’è stato grave imbarazzo poi per come è intervenuto il Sds Zafferani al richiamo del presidente Rossini su politiche ed errori svolti- anche dalla politica precedente- e anche sul richiamo fortissimo alle leggi razziali, come le tasse etniche per le assunzioni dei frontalieri. A fronte di una presunta accelerazione per assumere professionalità non presenti a San Marino- accelerazioni che non sono avvenute per gli industriali- vi è anche un maggior costo per le aziende. Il Segretario Zafferani ha tentato una lectio magistralis cercando di far comprendere cose non comprese, a suo dire, dalla platea di industriali, e ancora va avanti spiegando a un popolo di incapaci e pecoroni, questo di fronte all’Ambasciatore d’Italia e a Emma Marcegaglia. L’ex presidente stessa di Confindustria ha rimarcato poi che una politica che agisce applicando tasse etniche nei confronti delle amministrazioni con cui si deve costruire un futuro, lascia molto perplessi. Sulla Giustizia: in una trasmissione di Rtv ho lanciato la proposta che si possa ripristinare il dialogo e un tavolo con modalità nuove prima di tutto per trovare un profilo e individuare la persona che può aiutarci a guidare il tribunale. Ancora nessun accenno da parte del Segretario.

Fabrizio Perotto, Rf
Oggi partirei da una parola: fiducia. Il nostro paese ha bisogno di una iniezione di fiducia e di una carica di positività che ci dia la speranza che, nonostantei problemi che stiamo attraversando, ci possa essere un futuro più roseo e con possibiltià di crescita. Credo i sammarinesi siano stanchi di ascoltare continue litanie, lamentele e gridi di sofferenza. Proprio con uno spirito costruttivo ho partecipato alla presentazione dell’Agenzia per lo sviluppo economico e la Camera di commercio. E’ stata una serata dinamica, veloce, frizzante e anche giovane che ha convogliato oltre 150 persone nella sala a Domagnano, persone che non sono venute per sentire polemiche e lamentele a hanno respirato un’aria nuova per San Marino fatta di energia e sviluppo. San Marino ha bisogno di essere presentata all’esterno in modo dinamico, mettendosi in luce, è una sponsorizzazione che guarda al di là dell’Italia. L’Agenzia lavorerà in collaborazione e con il supporto del corpo diplomatico sammarinese, coloro che abitando e lavorando in diversi paesi e continenti sapranno evidenziare modalità comunicazioni più efficaci.

Jader Tosi, C10
L’Assemblaa degli industriali ha voluto sottolineare quanto è importante l’imprenditoria per questo paese e ha voluto portare nel discorso generale l’attenzione al fatto che tutti i sammarinesi e, noi per primi in politica, dobbiamo fare un cambio di passo su un nuovo modo di intendere la politica e l’essere cittadini di questo paese. In che modo? Smettere il contrasto gli uni contro gli altri e mettere insieme il dialogo per arrivare a soluzioni condivise. Da consigliere di maggioranza dico che noi lo chiediamo da tempo il dialogo e di smettere di contrastarci in Aula, per il fatto di essere opposizione e maggioraza, abbiamo lanciato il cambio di passo per iniziare un dialogo che non vediamo però venire avanti dagli altri. Bisogna smettere la litania che dice che il paese è stato messo in queste condizioni negli ultim d ue anni. Il presidente ha fatto presente che le problematiche arrivano da molto prima.

Mariella Mularoni, Pdcs
Sul progetto di fusione Bsm-Crrsm si rincorrono voci che governo e Bcsm stanno lavorando da mesi. Mi chiedo se siano state considerate le ricadute in termini economici e di immagine per il paese che il percorso di fusione avrebbe portato. Basterebbe pensare alle problematiche create dall’accorpamento di Cassa e Asset per non andare avanti. Ricordate la fuga di capitali per la perdita di fiducia? Il governo, nel momento in cui ha deciso di intraprendere quella strada, si è posto domande sulla sostenibilità del progetto? Il Segretario alle Finnze che ieri ha dichiarato che credeva in questo percorso e che ci crede ancora, vuole dirci perché proprio con Cassa deve fondersi Bsm? Lo Stato ha risorse per garantire la sostenibilità del progetto? Lo Stato già si è assunto impegni molto gravosi in Cassa. Se ci fosse possibilità di ricapitalizzare Bsm, dove prenderà i soldi? Siete andati avanti sulla vendita degli Npl senza ascoltare nessuno e ora avete un altro obiettivo distruttivo: la fusione Bsm e Cassa di Risparmio. Credo domenica scorsa la maggioranza dei soci dell’Ente Cassa Faetano abbiano fatto bene a esprimersi in favore del diniego preventivo, l’aggregazione è stata bocciata senza appello, ma c’è disponibità a ragionare sulle sinergie di sistema ma serve un confronto con Bcsm e Segreteria alle Finanze.

Mara Valentini, Rf
Sento il dovere di portare in Aula il dibattito sul tema della violenza contro le donne. Sono passati due giorni dalla giornata mondiale contro la violenza sulle donne. San Marino non è immune da questo fenomeno, ha messo in opera processi di monitoraggio, contrasto e supporto. La sinergia delle agenzie sul territorio sta andando avanti portando a dei risultati, un lavoro silenzioso che porta oggi anche l’allontamento delle donne con i propri figli in luoghi protetti. Il bilancio a San Marino: 76 casi in ambito penale e 51 in ambito civile, quando sfoceranno in procedimenti veri e propri è difficile dirlo. Numeri che traducono il fatto che il fenomeno emerge, oggi le richieste di aiuto e le segnalazioni sono fatte con più apertura, c’è più fiducia nell’aiuto e nella protezione; significa che le donne maltrattate hanno iniziato a denunciare e anche che la paura e il timore che prima le tratteneva si sta affievolendo perchè hanno la percezione che il nostro Stato tuteli i più deboli. Su questo bisogna insistere.

Stefano Canti, Pdcs
Avvocati e notai hanno scritto in un comunicato della settimana scorsa che ‘occorre giungere a radicale modifica o all’abrogazione dell’articolo 79 del Testo unico, misura immotivatamente depressiva per l’economia del Paese’. Hanno scritto le preoccupazioni emerse nella loro assemblea, descritto come le novità normative abbiano reso difficile l’incontro tra domanda e offerta immobiliare e come sia stato preso atto con rammarico che ogni tentativo del Consiglio direttivo di avere miglioramenti della normativa non abbia portato a dei risultati per l’indisponibilità nei fatti del legislatore. Ciò significa che chi è preposto alle modifiche normative non è stato disponibile a farle. Come opposizione fin dall’inizio abbiamo sollevato preoccupazioni sul Testo unico e ce lo stanno ripetendo dall’ordine degli avvocati e notai. Sono stati portati dei correttivi al Testo unico e più volte come opposizione abbiao chiesto la convocazione di urgenza della Commissione per dibattere le problematiche emerse con l’applicazione della legge e anche noi abbiamo visto l’indisponibilità del legislatore per rendere più fluida la normativa introdotta. Nell’ultima legge di Assestamento del bilancio un articolo è stato introdotto, l’articolo 24, vogliamo apportare correttivi veramente utili?Ancora non avete portato nella commissione competente la modifica proposta dalla Dc, che andava incontro alla richiesta dell’ordine degli avvocati e notai. Questa è la disponbilità che governo e maggioranza stanno dimostrando.

Denise Bronzetti, Ps
Abbiamo voluto informare le Eccellenze sulla posizione che i 4 membri di minoranza della Commissione Affari di giustizia intendono sollevare oggi in Aula. Abbiamo tentato ogni volta e anche nell’ultimo Consiglio di abbassare i toni su una situazione che non fa bene al Paese a all’amministrazione della giustizia e non fa bene ai cittadini. Non è stato possibile, la maggioranza ha fatto prevalere la forza dei numeri sulla ragione. Succede che ci vediamo arrivare la convocazione per la Comnssione affari di Giustizia e del Consiglio giudiziario plenario venerdì prossimo con all’Odg un unico punto che recita ‘nomina del magistrato dirigente del tribunale’. Io e i colleghi rimaniamo basiti ed estereffatti davanti a questo tipo di convocazione perchè nessuno di noi è stato preventivamente informato rispetto a questo tipo di volontà. Non è questione solo di forma ma estremamente di sostanza. Una breve ricostruzione degli eventi indica come, ancora una volta, questa maggioranza puntelli ogni intervento sulla giustizia con la forza dei numeri con un percorso pre-determinato.
All’inizio dell’ultimo consiglio, proprio il giorno prima, ci arriva lettera del magistrato facente funzioni, Battaglino, con compiti di coordinamento non previsti per legge, scelto all’interno del Consiglio giudiziario ordinario- su cui anche lì nessuno ha avuto informazioni, ci siamo trovati ad avvallare una scelta altrui- e in questa lettera il magistrato ci dice che difficilmente, per tutta una serie di condizioni interne al tribunale- riesce a portare avanti questo compito di coordinamento e ci sollecita alla nomina del nuovo magistrato dirigente e ci indica anche dove andarlo a pescare, in una lettera piuttosto sibiliina. Tutto tace, nessuno dice niente, il responsabile politico della Segreteria di Stato con delega alla Giustizia resta silente, il presidente della Commissione Affari giustizia non convoca la commissione. A seguito della lettera del commissario Battaglino quindi tutto tace fino ieri sera, quando i membri della commissione si vedono recapitare una missiva di cui vi leggo la prima parte del contenuto, missiva a firma del prof. Giovanni Guzzetta che scrivendo a Reggenti, a Sds alla Giustizia, al presidente della Commissione Zavoli scrive: ‘negli scorsi giorni preso il contatta con il sottoscritto da parte del Segretario di Stato Renzi e del presidente della Commissione Zavoli, i quali mi hanno richiesto di voler considerare la mia disponibilità all’eventuale assunzione dell’ufficio di Magistrato dirigente del tribunale della Repubblica. Una richiesta rivolta per motivazioni legate ad effettive difficoltà di gestione tribunale, (…) in secondo luogo mi è stato fatto presente che i giudici di terza istanza e di appello- indicati da Battaglino- avrebbero manifestato ciascuno la propria indisponibilità per insuperabili ragioni, (…)e a loro volta hanno suggerito di verificare eventuali disponibilità in sede del Collegio Garante della costituzionalità delle norme’. La lettera è lunga 6 pagine, questi passaggi sono però sufficienti per capire. Mi rivolgo ai consiglieri di maggioranza che dopo mesi non hanno capito il rischio che non ci sia più uno stato di diritto nel Paese: da quando il segretario di Stato alla Giustizia e il Presidente di una commissione consiliare fanno le consultazioni per la nomina di un magistato dirigente? Quando mai è successo che la politica possa scegliere una figura che deve ricoprire la gestione del terzo potere dello Stato? Vi rendete conto della gravità della cosa? Ringrazio il prof. Guzzetti per averci reso almeno lui edotti su quanto stava succedendo. La politica non può procedere alla nomina del dirigente del tribunale in questa maniera. State giocando con le istituzioni. Una parte del tribunale era informata di quanto stava succedendo? La Commissioni Affari di giustizia è esautorate da questo ruolo, nessuno sapeva niente di questa scelta. Atto politico commesso dal Segretario e dal presidente della Commissione sono di una gravità estrema. Abbiamo consegnato la lettera alla Reggenza di cui potete prendere atto e sarà dato mandato, tramite il collega presente al Consiglio d’Europa, di porla all’ attenzione della Commissione di monitoraggio.

Nicola Selva, Rf
Il metodo di confronto può essere certamente cambiato e migliorato, un confronto democratico però deve essere senza condizionamenti, senza derive populistiche e deve avere lo scopo di trovare soluzioni il più possibile condivise, per dare chiaramente delle proposte concrete al Paese. Ma in politica spesso, quando la si pensa diversamente, in genere si creano delle situazioni di conflitto e questo accade quando in questo confronto ci sono delle sensazioni non solo di conflitto, ma anche di minaccia. A ostacolare quindi il dialogo tra diversi punti di vista è la convinzione che la propria idea e posizione sia moralmente superiore all’altra. E diventa difficile raggiungere condivisione, se una delle parti si sente poi minacciata. Noi però a questo ci vogliamo dissociare e ci vogliamo mettere in campo lo stesso, e il nostro cambio di passo va proprio nella direzione di un dialogo e di un maggior confronto per affrontare i problemi.
In Assemblea Anis, sono da tenere in considerazione le osservazioni fatte sul metodo e le proposte di sinergie nel Paese. Vanno evidenziati gli investimenti che nel settore sono stati fatti da parte di diverse aziende.

Per quanto riguarda alcuni aspetti menzionati nei vari interventi, c’è chi ha parlato di fusioni bancarie e ha addossato responsabilità. Credo queste siano scelte fatte all’interno di società di diritto privato, hanno affidato l’incarico di definire il quadro e dare una serie di dati ad aziende esterne, preparate su questi settori, sono state fatte delle scelte su cui la politica deve prendere atto, ma questo non elimina i problemi di fondo. Per mettere in salute il sistema bancario di San Marino, uno degli aspetti fondamentali credo sia l’accorparmento bancario che è un percorso che il nostro sistema deve prevedere e gli stessi industriali nella loro assemblea hanno rilevato come il credito all’impresa sia deficitario in questo momento.

Francesco Massimo Ugolini, Pdcs
Confermo quanto rilevato dal consigliere Bronzetti in tema di Giustizia, noi fino a pochi giorni fa eravamo all’oscuro dei processi in atto. Avevamo iniziato a ragionare e a porci poi delle domande sulla missiva letta poco fa, come dell’intervento del giudice facente funzioni Battaglino. Se passa il concetto che è la politica che va a mettere mani sulla giustizia e a dare incarico del magistrato dirigente, la separazione dei poteri salta tutto, non è accettabile. Occorreva mettere in atto dei processi come in passato, definendo percorsi con la parte laica e togata, si individuava un percorso da seguire e poi in caso la figura che meglio può interpretare il ruolo in questo momento. In questo modo invece è un’invasione di campo assoluta quella fatta dal Segretario Renzi e dal Presidente della Commissione Mimma Zavoli. La Commissione Affari di Giustizia non ha dato loro nessun mandato per fare scouting del magistrato dirigente. E’ una invasione di campo inaccettabile e tutto il materiale dovrà essere trasmesso ad organismi internazionali.

Grazia Zafferani, Rete
Il mio intervento è rivolto al ruolo che tutti noi ricopriamo in quest’Aula e nel Paese. Ogni nostra azione può cambiare in positivo o in negativo la vita degli altri. La malgestione e la mala politica esercitata negli ultimi 20 anni ci sta dicendo quali conseguenze abbiano portato nel paese. E ci dice quanto il menefreghismo e il non pensare alle conseguenze ha portato ai problemi di oggi, tradotti in una grande crisi economica, culturale e in una grande assenza di politica in senso generale. La Reggenza ha fatto più volte appello al dialogo, la maggioranza grida da settimane al cambio di passo. Bisognerebbe capire tutti che per avere rispetto in un dialogo bisogna avere persone che ascoltano e collaborano per un obiettivo comune, l’interesse del Paese. Purtroppo si mettono al centro della politica le proprie visioni e convninzioni che portano a radicalizzare il confronto, facendolo slittare dal piano politico al piano morale. Dobbiamo ricordare che vincere le elezioni non significa fare quello che ci pare, il potere ai governi viene concesso ed esercitato in forza di un mandato elettorale per amministrare gli interessi della collettività. Obiettivo dell’opposizione nel primo anno del suo mandato era quello non di far cadere il governo, ma di farlo funzionare, visto tutti i problemi da risolvere. Ad oggi invece il governo, che pare sia governato da chiunque non venga da San Marino, ha aumentato l’instabilità del Paese. La caduta del governo sarebbe auspicabile visto le circostanze che denunciano incapacità e indifferenza nell’interesse pubblica. La svendita Npl, nonostante l’indagine in corso, ancora mi chiedo come sia stata possibile dare l’ok, dopo aver ascoltato i tecnici in Commissione. C’è stata la volontà precisa di eseguire un ordine, se no, faccio fatica a capire. Con la svendita si è deciso di assecondare un meccanismo perverso che è rappresentato dalle infltrazioni interne al sistema. Questo governo deve cadere prima che arrechi altri danni irreversibili al paese.

Mimma Zavoli, C10
Il consigliere Bronzetti ha letto in Aula una missiva che non è destinata a quest’Aula perché ha una condizione di riservatezza di un certo tipo. Anche su queste cose credo debbano essere fornite chiavi di lettura diverse. Si è fatta una battaglia sulla segretezza dei verbali della Commissione Affari di Giustizia e sul fatto che i consiglieri, per ruolo, possano averne o meno visione, quando però sta bene a qualcuno, si procede a fare un atto che il giorno prima viene stigmatizzato e di segno opposto, per fare presente come le regole si stiracchiano pro domo propria, quando serve eventualmente minare l’altra parte o gettare ombre o fango.
La lettera del magistrato facente funzioni Battaglio, voglio ricordarlo alla collega Bronzetti, era indirizzata a Reggenza, Sds Giustizia e al Presidente della Commissione Affari di giustizia, la sua pubblicazione sulla stampa non è stata consona, però ormai ci dobbiamo abituare a questo dire le cose che servono a qualcuno, e a leggere lettere che non andrebbero lette in Aula, quando servono a qualcuno. Per Bronzetti i verbali non si possono leggere, ma la lettera si legge in Aula, io non sono d’accordo e mi vedo costretta a rispondere. Il sensazionalismo e il bisogno di scaricare le colpe su altri è forte in alcuni colleghi di opposizione. Al collega Bronzetti che si è stupefatta di quanto avvenuto, vorrei ricordarle di andarsi a leggere qualche parte della legge qualificata n.145. Nel fare ci che è stato portato avanti, non c’è stata nessuna lesione dell’ambito democratico. Le letture sono diverse, ma le dico quello che credo sia opportuno: non vi sono stati atteggiamenti, forzature, sbavature, passi inadatti portati avanti. C’è una condizione rappresentata in una lettera scritta che non doveva essere portata alla visione di nessuno, se non delle figure cui era rivolta- ripeto Reggenza, Sds Giustizia e la sottoscritta- su questa missiva si è raccolta l’indicazione che non proveniva da un chicchèsia, che abbia a orologeria presentato quella lettera. Non c’è stata nessuna turbativa dell’ambito democratico, se poi voi avete la necessità di rivolgervi ad organizzazioni sovranazionali ,perché qua ravvisate la mancanza di elementi di democrazia, siete liberissimi di farlo. Questo non ci spaventa e sottolinea la grande condizione di democrazia che vive il paese. Agli organismi internazionali, eventualmente, andremo a riferire e ricordare loro gli eventi che hanno visto l’evolversi dei lavori di questa Commissione a partire da novembre scorso, quando un consigliere di minoranza ha denunciato i consiglieri colleghi, quando tre consiglieri si sono dimessi e uno di loro era presidente, nel tentativo -quello sì in maniera antidemocratica- di bloccare i lavori di quella commissione. Andremo a riferire del balletto di dimissioni e controdimissioni, quello sarà parte della condizione di completa verifica, qualora dovesse avvenire da parte degli organismi internazionali cui voi avete detto di volervi rivolgere. L’attività che è stata fatta è un’attività conoscitiva rispetto una disponibilità che non è una definzione, una decisione, non ci sono vincoli ad altre candidature, ad esempio.

Francesco Mussoni, Pdcs
Ho sentito con stupore il consigliere Mimma Zavoli arrampicarsi sugli specchi. Sulla giustizia c’è o non c’è una conflittualità esasperata da molto tempo? Sì, e allora dico, è un potere dello Stato fondamentale? Certo. In un momento delicato per il paese giova questa conflittualità? No. E’ un buon senso non gestire la cosa in modalità tali da creare una non esasperazione e un coinvolgimento delle forze politiche e delle rappresentanze personali che sono nelle commissioni istituzionali? Credo di sì. Voi non state gestando bene la situazione giustizia, non state gestendo il Paese in armonia, dovete voi costruire una modalità tale che porti a condizioni di garanzie per il paese, forze politiche e parlamentari, non potete sempre girare la frittata. Oggi apprendo che c’è Consiglio giudiziario già convocato, ma proprio ieri dicevo che sulla nomina del magistrato dirigente sarebbe auspicabile condivisione. Non pensate che dovreste essere voi a creare le condizioni?
Il vostro metodo è una costante, in giustizia, come in tema di territorio: avete mai visto l’ordine degli avvocati e notai intervenire sugli articoli di una legge per dire che state impoverendo il Paese e non state ad ascoltare? Vi sembra normale? In Banca centrale manca il direttore, altra nomina delegata a ruolo di garanzia. Serve intelligenza istituzionale e politica per abbattere lo scontro. La questione del metodo non è un fattore secondario ed è stato detto anche in Assemblea Anis. Inutile che si viene a fare qui il discorso su Icee, avremo un paese sempre più sotto controllo, passa il messaggio di un Paese burocratico e chiuso. Ci facciamo belli con Icee e con il mancato trasferimento sui fondi pensioni e su una riforma pensioni che va fatta ma ancora è lontana. Non può funzionare così. È un governo che non ha più respiro politico e che sta vivacchiando. Fate questo rimpasto se non siete in grado di governare, se non siete in grado di fare rimpasto, dichiarate fallimento, o chiedete aiuto ma non continuate a gestire situazioni istituzonali a domo propria.

Dalibor Riccardi, Indipendente
Ogni volta in un comma comunicazioni si vengono a sapere novità. In questi due anni su molte decisioni mi sono completamente schierato dalla parte opposta alla maggioranza, perché questo governo e la maggioranza sono trascinate da un’unica forza politica, Repubblica futura. Questo metodo l’utilizza da sempre Rf, ha fatto il modo di farvi litigare con tutti, e non sono associazioni strettamente legate a Rf. Il sindacato aveva un rapporto di un certo tipo con le forze riformiste, vi hanno cavato la terra sotto i piedi e non ve ne state accorgendo. Non è il metodo con cui le forze riformiste affrontano le questioni. Come Res accolgo l’invito di Ssd a parlare con le forze riformiste, ma facendolo su linee programmatiche e si deve parlare con chi ha rappresentatività vera, non solo mettendo la gente di potere nei propri posti, non si può governare così un paese.

Roberto Giorgetti, Rf
Questione giustizia: a questo punto è difficile sostenere la questione della riservatezza di documenti e verbali in capo alla Commissione giustizia, dal momento che la collega Bronzetti ha dato lettura di una missiva indirizzata ai membri della Commissione e del Consglio giudiziario plenario. Che i verbali famigarati della Commissione Giustizia non possano essere visibili ai membri del Consiglio a questo punto non lo comprendo e mi riservo delle iniziative istituzionali perhcè si sta rasentando il ridicolo. La trasparenza deve valere per tutti, non a seconda della convenzienza politica di qualcuno.
Sono state adombrate violazioni di legge per quanto riguarda il percorso che deve portare alla nomina del magistrato dirigente. Non vi è stata nessuna violazione di legge, la nomina è avvenuta all’interno del consiglio giudiziario plenario che è l’organismo che nomina il magistrato dirigente. Ha 22 membri 11 togati e 11 non, la maggioranza di Adesso.sm esprime al momento 5 membri su 22. La matematica non è una opinione, ma come possa la maggioranza con 5 embri su 22 imporre una nominna piuttosto che un’altra mi risulta incomprensibile, lo comprendo solo come discorso per alimentare un certo teorema. Visto che siedono 11 magistrati in quell’ambito, dovrebbero esserci quindi magistrati buoni e meno buoni, a seconda dalla convenienza politica. Non inventiamoci elementi inesistenti.
La Commissione Affari di giustizia ha necessità di un approccio meno divisivo: siamo tutti d’accordo, il problema è capire chi è divisivo e chi no. L’attuale commissione Giustizia ha visto membri di maggioranza denunciati da quelli di minoranza, l’ex presidente cercare di impedire la riunione dell’organismo con un prassi inaccettabile. Da ultimo, per due voltela minoranza si è rifiutata di adempiere a una prassi istituzionale, che i membri dimissionari andassero sostituiti con il concorso dell minoranza, perché occorrono i due terzi di voto. Nemmeno il Reggente Santolini è stato sostituito, allora si solleva come inconcepibile che ci siano rapporti difficili all’interno della Commissione Giustizia? Addirittura si arriva a dire che il facente funzioni è una nomina fuori legge, si pensa che il tribunale funzioni meglio senza qualcuno che lo coordini? Mi pare evidente l’urgenza di nomina di un magistrato dirigente. Se è necessairo fare una battaglia politica anche su questo, almeno chiariamo bene i presupposti del percorso. Sul discorso ineludibile su come devono essere trattati i verbali sulla commissione Affari giustizia è meglio che ci chiariamo, così è una presa in giro. Se l’ipotesi del percorso di fusione Bsm-Carisp non dovesse andare bene, ne prendiamo atto, ma la politica delle bocce ferme non è sostenibile, bisognerà guardare in avanti e si può fare un ragionamento molto laico sui futuri destini del nostro sistema bamcario e finanziario, inteso come rilancio, al di là delle teorie del complottismo che lasciano il tempo che trovano. Sui supposti 888 mln di euro di deficit statale: il contenuto di quel debito affonda a diversi anni addietro e una parte consistente era già presente come debito pubblico al 31 12 2016, per i milioni di euro riversati in Carisp senza alcun piano e progetto.

Marianna Bucci, Rete
Preannuncio fin da subito che al termine del mio intervento leggerò un ordine del giorno affinchè venga revocato l’incarico di presidente di Cassa di Risparmio all’avv Fabio Zanotti. La goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo risiede nella gestione discutibile, malsana, del percorso di fusione tra Cassa di Risparmio e Banca di San Marino. Ed è sul modus operandi che ha caratterizzato questi passaggi che si concentra l’ordine del giorno. Per quanto mi riguarda, non è la prima volta che in Consiglio chiedo la rimozione dell’avv. Zanotti dall’incarico di Presidente di Cassa di Risparmio. A fine febbraio 2018 infatti proprio nel mio intervento in comma comunicazioni avevo sottolineato che fosse urgente rimuoverlo per aver omesso, a mio avviso deliberatamente, che fosse in corso un’asta per la vendita degli npl mentre in Consiglio la maggioranza e il governo indicavano l’opportunità di una gestione interna. A questo si aggiunge poi, come ho spiegato all’inizio, il percorso sulla fusione bancaria tra Cassa di Risparmio e Banca di San Marino. Voglio sgomberare il campo da ogni tipo di illazione: la nostra coalizione si è sempre detta favorevole a progetti di aggregazione tra istituti bancari perchè il nostro sistema è senza dubbio sovradimensionato. Ma non basta dirsi favorevoli alla fusione, bisogna vedere come è fatta, con quale grado di condivisione, di approfondimento, le modalità di riorganizzazione del personale, delle filiali ecc. Il percorso di fusione tra Carisp e BSM è nato male, malissimo, perchè non è stato frutto di di condivisione e trasparenza, quanto piuttosto di una serie di voci di corridoio, più o meno confermate, e caratterizzato da costanti opacità. Basti pensare a quanto avvenuto sul fronte BSM: mesi di mobilitazione dei dipendenti che a fronte di considerazioni sull’opportunità di ridimensionare la struttura. Sempre sul fronte BSM occorre ricordare l’Assemblea dell’Ente Cassa di Faetano, tenutasi due giorni fa, che con una maggioranza del 78% (158 voti contro 44) ha detto no al progetto di fusione con Carisp e soprattutto ha prodotto un documento in cui mette nero su bianco la propria sfiducia negli amministratori, chiede la rimozione del cda.
La richiesta di revoca dell’incarico di Zanotti risiede nelle modalità con cui ha portato avanti, all’interno del cda, il percorso di fusione di Carisp e Bsm. Lo ha portato avanti rifiutandosi di consegnare ai membri del cda la lettera del Segretario alle Finanze riguardo a questo indirizzo di approfondimento, indirizzata a tutti i membri ma solo letta da Zanotti, non ha voluto consegnarla nonostante le richieste formali. Ma soprattutto Zanotti ha promosso e messo ai voti nel cda la creazione ex novo di un organismo inesistente, non previsto dalle normative, ossia una “delegazione ristretta” che trattasse una tema strategico come quello della fusione. Una delegaizone, neanche a dirlo, in cui Zanotti ha proposto di far partecipare solo i membri nominati dalla maggioranza, escludendo deliberatamente i membri nominati dal socio minoritario (Forcellini e Francini) e quello nominato da noi (Vento), dall’opposizione che a tutti gli effetti è rappresentate dell’Ecc.ma Camera esattamente come i Consiglieri da voi nominati. Tra l’altro il membro da noi nominato, il prof Vento, è l’unico ad avere competenze e esperienze professionali rispetto alle fusioni bancarie, ma è stato delibertamente escluso nonostante le richieste dei suoi colleghi Consiglieri che caldeggiavano per lo meno la sua presenza in quanto unico tecnico presente in materia. Non possiamo accettare, all’interno di quest’aula, che le persone che nominiamo per portare avanti le politiche economiche si permettano di creare organismi paralleli, fuori da ogni regola, organismi in cui esclude la rappresentanza democratica che invece caratterizza il Consiglio di Amministrazione. Un organismo che non è previsto dalle leggi e dai regolamenti vigenti non può essere considerato valido solo perchè si è posto in votazione durante la seduta di un cda: il cda non è al di sopra della legge e la legge dice esplicitamente che la gestione della banca spetta al cda che ha certi diritti e doveri. Quali sono i diritti e doveri dell’organismo inventato da Zanotti? Non esistono, dobbiamo pensare che si inventerà anche quelli? L’odg che presentiamo si basa sui contenuti del ricorso presentato dai consiglieri di Carisp Vento, Francini e Forcellini che è depositato in tribunale ed è un documento pubblico, poi ne faremo girare delle copie affinchè tutta l’aula possa valutare se sosttoscrivere l’odg oppure no.

“Il Consiglio Grande e Generale,

Preso atto di quanto emerge dagli stralci dei verbali del Consiglio di Amministrazione di

Cassa di Risparmio di San Marino contenuti all’interno del ricorso presentato da alcuni dei

membri del Consiglio di Amministrazione di Cassa di Risparmio (prof. Vento, dott. Francini e

prof. Forcellini) in data 20.08.2018;

considerato che il Presidente di Cassa di Risparmio, avv. Fabio Zanotti, si è rifiutato di

consegnare a tutti i membri del Consiglio di Amministrazione – nonostante esplicita richiesta –

copia della comunicazione ricevuta il giorno 6 agosto 2018 dal Segretario di Stato per le

Finanze malgrado la stessa fosse indirizzata al Presidente e a tutto il Consiglio di

Amministrazione, limitandosi a darne lettura, e considerata altresì la rilevanza strategica della

richiesta contenuta nella anzidetta comunicazione del Segretario di Stato per le Finanze,

ovvero di esplorare e valutare urgentemente ipotesi di aggregazione di Cassa di Risparmio con

altri istituti bancari;

esprimendo preoccupazione per le azioni intraprese dal Presidente Zanotti il quale, con

il presunto fine di dar seguito celermente a quanto richiesto dal socio (Stato), ha proposto e

messo ai voti la nomina di una “delegazione ristretta” composta dal medesimo e dai Consiglieri

Coccioli, Kaulard e Rosa, escludendo intenzionalmente i Consiglieri Vento, Francini e Forcellini

nonostante il prof. Vento sia l’unico, all’interno del CdA, ad annoverare esperienze professionali

legate alle fusioni bancarie (esclusione rafforzata anche da votazione in tal senso e non

motivata a verbale nonostante richiesta formale);

ritenendo la richiesta proveniente dalla Segreteria alle Finanze di rilevanza strategica

per l’intero sistema bancario sammarinese ed esigente del coinvolgimento del Consiglio di

Amministrazione nella sua interezza;

valutata la gravità dell’atteggiamento del Presidente Zanotti teso ad i

solare i membri del CdA nominati dal socio minoritario (Forcellini, Francini) e il membro nominato

dall’Opposizione consiliare (Vento) che, a tutti gli effetti, rappresenta l’Ecc.ma Camera;

reputando deplorevole che decisioni relative alla Cassa di Risparmio vengano discusse e

approfondite in organismi improvvisati e totalmente inventati, come quello della “delegazione

ristretta” imposta dal Presidente Zanotti, non prevista dalle normative vigenti né dotata di

alcun potere decisionale o di qualsivoglia altra natura, priva di procedure codificate e

trasparenti, avversa al codice etico di Cassa di Risparmio, lesiva dei diritti dei Consiglieri

esclusi, contraria agli interessi e alle prerogative dell’Ecc.ma Camera;

considerando inaccettabile e inammissibile ogni votazione in seno al Consiglio di

Amministrazione che porti alla creazione estemporanea di nuovi organismi, come quello testé

menzionato, non previsti dalle Leggi vigenti;

ritiene non sussistano più i presupposti di fiducia nei confronti dell’avv. Fabio Zanotti nella sua

veste di Presidente della Cassa di Risparmio Di San Marino,

impegna il Segretario di Stato per le Finanze ad elaborare apposita delibera di rimozione dell’avv. Zanotti dall’incarico di Presidente di Cassa di Risparmio, da sottoporre al Congresso di Stato nella prossima seduta utile; a valutare nei suoi confronti azioni di responsabilità per eventuali danni legali e

reputazionali nei confronti dell’istituto bancario e dell’Ecc.ma Camera; ad individuare un nuovo nominativo per la Presidenza della Cassa di Risparmio condividendo preliminarmente, con tutte le forze politiche, i requisiti indispensabili richiesti al nuovo candidato;

ad attivarsi affinché vengano resi immediatamente disponibili a tutti i membri del Consiglio di Amministrazione di Cassa di Risparmio eventuali documenti prodotti o esaminati dalla cosiddetta “delegazione ristretta”.

Guerrino Zanotti, Sds Affari Interni
Il mio intervento per sottolineare l’importanza dell’introduzione dell’ Icee, provvedimento che ha visto una lunga gestazione, i tempi necessari alla sua stesura ed emanazione sono stati piuttosto lunghi a hanno portato ad affinare maggiormente lo strumento con una stesura del decreto delegato più stringente e precisa. È uno strumento che consente dialogo tra loro di banche dati su redditi e patrimoni immobiliari, beni di lusso detenuti da famiglie e la verifica della composizione di famiglie, dove la presenza di anziani o persone non autosufficenti hanno peso per l’indicatore economico per le famiglie. Spero in Aula si potrà discutere su miglioramenti apportabili, cosa che ad oggi non è avvenuta, visti gli incontri avuti sul decreto. Siamo aperti al dibattito e ai contributi dei gruppi consiliari. È elemento utile al raggiungimento dell’equità e indirettaente potrebbe essere utilizzato per far emergere situazioni non proprio trasparenti. Mia intenzione è dare enfasi e risalto a un provvedimento forse in ritardo, ma assolutamente utile e indispensabile, in grado di essere applicato già dal 2019, quando andremo a intervenire sulle leggi del fondo straordinario e contributi che porteremo al dibattito in Aula.

Alessandro Cardelli, Pdcs

Numerosi appelli che arrivano dalla maggiorana su dialogo e distensione vengono poi contrastati dalla realtà dei fatti, continuiamo a riunirci sempre più spesso, ma i problemi sono sempre di più. La tensione sociale la fomentiamo ulteriormente e la responsabiiltà credo siano di governo e maggioranza.

Sulla lettera del giudice Battaglino per nominare un commissario dirigente a piene funzioni e in cui dà consiglio di chiedere a giudici in ambiti istituzionali: vorrei capire se in Commissione giustizia avete fatto una cernita sulle disponibilità e se è stata fatta una discussione per dare un certo mandato al presidente e al Segretario per la Giustizia. E vorrei capire sulla base di cosa presidente e Segretario di Stato abbiano chiesto disponiblità a qualcuno, se si sentono un organo e possono decidere per tutto l’organo in maniera arbitraria. Giorgetti ci dice che non è stata violata alcuna legge, ma il nostro ordinamento prevede piena indipendenza della magistratura e rispetto della reciproca autonomia e competenza tra poteri. Qui abbiamo un rappresentante del governo e di un organo parlamentare che vanno a chiedere a un magistrato la sua disponibiità: è grave che la politica si faccia da intermediario su certe decisioni. Rispetto la scelta del Consiglio giudiziario ordinario di nominare un facente funzioni, per esempio, ma non capisco il ruolo da intermediario della politica . E’ l’ennesima ingerenza e l’intervento a gamba tesa sulla Giustizia. Altro atto grave è la modifica delle norme sulla commissione Affari di giustizia, atto lesivo della minoranza e della democrazia. Mi appello alla Reggenza perchè si trovi soluzione e non si vada avanti con una forzatura di questo genere.

Sul testo unico per l’edilizia: ordine avvocati e notai scrive che le compravendite si sono bloccate. Dobbiamo fare di tutto affinchè l’economia possa girare e chi acquista possa essere tutelato. Oggi chi acquista una casa sarà anche tutelato, ma l’imposta di registro la paga il doppio, questa è la tutela? Pensiamo sia una norma sbagliata, noi da aprile scorso abbiamo depositato un Pdl che proponeva una soluzione semplice: per le compravendite precedenti all’entrate in vigore del Testo unico applichiamo il vecchio regime. Per chi costruisce dopo applichiamo il nuovo regime. Quella norma va abrogata e riscritta da chi tutti i giorni affronta il problema.

Luca Boschi, C10
Non nascondo la rassegnazione nel mio intervento, malgrado tutti gli appelli al cambio di passo, quest’Aula non riesce a focalizzarsi sui problemi del Paese. Quandoi abbiamo preso le redini del Paese quasi due anni fa, eravamo consci di una missione molto difficile ma possibile. Missione che avrebbe richiesto il coinvolgimento di tutto l’arco parlamentare e del paese sui problemi, invece la maggiorana e il governo si sono fatti trascinare da questa guerriglia tra guelfi e ghibellini presente nel paese a tutti i livelli, tribunale, banche etc. Sarebbe invece importante che tutti, in tutti i settori, potessimo confrontarci sui reali problemi e non sulla guerriglia.

Su Carisp: la minoranza nomina il suo membro nel Cda, il Prof. Vento che prima dà l’ok insieme al Cda alla Cessione Npl poi, dopo evidentemente una lavata di capo, torna indietro sulla scelta. Vento appena assunto l’incarico inoltre cerca nuove nomine in associate Carisp, malgrado evidenti conflitti di interesse, poi si mette a fare conferenze stampa dove scambia ricorsi in esposti e fa serate pubbliche dove sposa le teorie della minoranza. Continuo a sentire calunnie feroci in Aula, ma non sento per es. contestare un singolo provvedimento tecnico, si parla solo di metodologia, modo, di quello che c’è dietro. Nessuo vuole avere atteggiamento coercitivo, anche slle fusioni, mai pensato a fusioni coercitive, Banca di San Marino risponde ai propri soci che in modo legittimo possono prendere decisioni, buone o cattive che siano.

Gian Matteo Zeppa, Rete
Sono stupito dall’intervento di chi mi ha preceduto. Lei consigliere si diletta usando i microfoni dileggiando una persona che dal nostro punto di vista è il più tecnico interno al Cda di Cassa e si stupisce che fa serate pubbliche. Se gran parte del debito pubblico è dovuto a scelte vostre su Cassa di risparmio, è auspicabile che il nostro membro- che non ha ricevuto nessuna lavata di capo da parte nostra- porta a conoscere meglio la nostra situazione, forse vuole più bene lui al nostro paese di voi che avete causato il deficit. Lei ha abusato del suo intervento per attaccare un membro Cda. E mi stupisce molto che lei e altri colleghi di maggioranza non abbiano parlato di quello che ha sollevato il consigliere Bronzetti. Oggi la lettera di Guazzetti è un altro colpo di teatro. Per come state gestendo la situazione, questo paese non ha più certezza del diritto. Voi calpestate le norme continuamente e create disagio non solo politico, ma sociale.

Emnauel Gasperoni, Rf
Come prevedibile buona parte di questo comma è atterrato sul tema Fusione /aggregazione Cassa di Risparmio- Banca di San Marino. Essendo del resto questo un tema caldo della attualità nostrana. Possiamo dunque partire da alcune osservazioni sulla assemblea dell’Ente tenutasi la scorsa domenica. L’occasione mi è ghiotta non per entrare nel merito sul tema o sull’esito della votazione, quanto piuttosto per ricavarne un’analisi sociale e culturale su ciò che sta accadendo ormai da tempo in Repubblica. E che non è affatto privo di conseguenze. Intendo dire che prende sempre più piede, dolorosamente in ogni settore, l’atteggiamento politico-culturale prevalente oggi a San Marino: non capire la questione, non restare sul pezzo per conoscerne la complessità…per una scelta il più possibile basata su dati tecnico- scientifici e condivisa. Ovunque ormai, a permeare ogni decisione importante per la Repubblica, si sente costantemente e invariabilmente l’aria di una spaccatura politica pregiudiziale. Un’aria viziata da malpancismo, intrisa di consenso liquido ad ogni costo sta portando tutto e tutti su di un pericoloso e feroce tornante in cui i fossati vengono mantenuti profondi ad arte e le staccionate sempre più alte per evitare troppi avvicinamenti. Il male del Palazzo si è diffuso nella società o è il contrario? Non so. Spesso qui dentro, è ovvio che mi riferisco alle opposizioni, voi parlate di politica generale, sorvolate: quando invece la politica dovrebbe essere un bisturi, agire nel piccolo, proporre risolvere. L’assemblea (quelli che urlano) sembra non essere attenta a questo campanello di allarme suonato dai tecnici (professori Bocconiani? rappresentanti della Società alla quale è stata affidato il compito di una valutazione della situazione?) Ciò che emerge in modo inconfutabile, chiedo di essere smentito, è che se non si fa nulla, il pericolo di un default appare sempre più reale. Il sistema così com’è non regge più. Questa è la preoccupazione che non è stata recepita abbastanza. Ma certe scelte devono essere fatte. Anche impopolari. Ma non procrastinabili. Se, come inconfutabilmente la questione Banca di San Marino parte da lontano negli anni, dal passato, servirebbe quantomeno interrogarsi circa l’opportunità che a guidare e orientare le scelte di una assemblea siano e siano stati degli ex-presidenti? È opportuno che un membro del cda di Cassa di Risparmio (banca oggi pubblica) partecipi prima a una conferenza stampa, poi ad una serata pubblica di due forze politiche, Democrazia in movimento? Ed è opportuno che lo stesso (per carità sono giorni in cui spira il libeccio, vento da Sud-Ovest, più noto da noi locali come garbino) ritratti con un mea culpa le sue stesse affermazioni? Arrivando a dire di avere parlato senza conoscere “nessuno degli elementi tecnici relativi ad eventuali concreti progetti tecnici di aggregazione”?

Gian Carlo Venturini, Pdcs
Dall’esito dell’assemblra Anis, dalla relazione del presidente Rossini, si possono scorgere spunti di riflessione per tutte le forze politiche, da cui emerge il grido d’allarme degli imprenditori che chiedono per il paese scelte non più rinviabili e da condividere con le forze sociali e con tutto il Paese. Altri aspetti legati alla giustizia: sono preoccupato su quanto riferito dalla collega Bronzetti – la lettera del prof. Guzzetta, attuale membro del Collegio Garante, in cui comunica di esser stato contattato dal presidente della Commissione Giustizia per essere candidato al ruolo di magistrato dirigente. E’ a mio avviso inamissibile che sia la politica a sceglierlo e non i magistati nel rispetto norme vigenti, non sono sufficienti i tentativi Zavoli per giustificare questo atto, rifacendosi alla questione della lettura dei verbali della Commissione. Chiedo poi se il prof. Guzzetta risponde ai requisiti previsti dalla legge. E’ membro del Collegio garante, che è nomina consiliare su proposta e condizione delle forze politiche presenti in Consiglio. Esprimo tutto il mio disappunto e la mia preoccupazione per quanto successo sulla giustizia che va a minare autonomia e autorevolezza della giustizia stessa.

Enrico Carattoni, Ssd
Sull’imminente adozione del Codice Icee, di uno strumento che permette di valutare in modo più puntuale il benessere e la capacità economica delle famiglie sammarinesi. E’ un tema passato un po’ in sordina, siamo più impegnati a dibattere altri temi per cercare lo scontro, ma mi auguro su questo punto si possa trovare la più ampia condivisione possibile e ci sia un confronto sincero. Deve essere uno strumento che potrà essere usato per rivedere le politiche ed interventi che già ci sono e servirà a calibrare meglio nuovi sussidi che possono essere dati, i certificato del credito sociale potrà essere studiato per dare più risorse a chi ne ha più bisogno e distrubuire meglio le risorse pubbliche. E’ una risposta importante anche per chi parla tanto di contrasto e lotta alle evasioni.

La lettera del coordinatore dei giudici Battaglino ha rappresentato una situazione complicata e difficile, credo legittimamente il presidente della Commissione e il Segretario avessero il compito di risolvere la situazione cercando di affidare una guida autorevole il più possibile al tribunale. Certo una scelta interna poteva essere preferibile, ma mi pare di aver capito dalla lettera che Battaglino avesse indicato di guardare a giudici dei livelli superiori. Nel prossimo Consiglio giudiziario plenario spiegheranno se non c’è stata disponibilità e perché si è giunti a Guzzetta. Sull’iter mi riservo di fare degli approfondimenti anche se non credo ci sia stato nulla di strano, visto il coordinamento del giudice Battaglino. Sulla persona, Guzzetta conosce già la situazione sammarinese e anche se esterno al corpo dei giudici non ha bisogno di un periodo di rodaggio così lungo come se si fosse ricaduti a una personalità completamente estranea. Il Consiglio giudiziario plenario farà le sue valutazione e decisioni. Mi pare nulla di scandaloso in questo percorso che tenta di porre rimedio a una situazione di vacanza non creata da nessuno.

Federico Pedini Amati, Mdsi

Leggo un articolo su un mediatore giudiziario mio conoscente, ci si scandalizza a fase alterne quando escono notizie di inchieste da una parte pittosto che dall’altra, a me risultava che anche questa notizia fosse coperta da segreto, ma va bene. Tutta questa fase di scontro politico non aiuta nessuno e non il Paese. Determinate cose poste in essere da questo governo e dalla maggioranza risultano forzature. Quando si parla di nominare un nuovo magistrato dirigente, perché quello attuale facente funzioni dice di nominarne uno vero perché il tribunale non può andare avanti, siamo d’accordo. Però non si può dire che la situazione si sia creata dal nulla, si è creata quando è stato defenestrato un magistrato dirigente. E’ lecito che il Segretario alla Giustizia e il presidente della Commsisione facciano audizioni, valutino secondo loro piacimento la nuova nomina del magistrato dirigente? Secondo me non è la procedura da seguire, ma ci dovrebbe essere un confornto a tutto campo in commissione Affari di giustizia. Ricordo quando Sds Stolfi era Segretario agli Affari esteri, venne sfiduciato tramite un Odg di Ap perchè lui chiese di interloquire con i giudici del tribunale. Allora cadde il governo. Fate le vostre valutazioni.

L’intervento sui dipendenti pubblici in Finanziaria: c’è un però e se non ci saranno emendamenti li farò io. I tagli degli stipendi non vanno bene se non si distingue tra un dipendente con moglie e figli a carico e uno nella cui famiglia ci sono altri 3 dipendenti pubblici. Presenterò un emendamento in questo senso all’atto della Finanziaria. Un minimo di prelievo non mi scandalizza, ma mi scandalizza che si mettono le persone tutte sullo stesso piano. Non è equo questo metodo. La voterò solo se verrà cambiata e così non lo condivido.

Marica Montemaggi, C10
Ho sentito meno contributi propositivi e più perentori, ma vorrei prendere quache spunto da chi parlava di equità. Condivido le osservazioni fatte dal consigliere Carattoni, sebbene sia stato fatto l’annuncio di una attività dla Segretario Zanotti che prende in considerazione la situazione patrimoniale ed economica delle famiglie che sarà uno strumento importante e mi spiace sia stato snobbato da parte delle opposizoni e passato in sordina. Se la politica fosse intervenuta prima con questo strumento certe scelte sarebbero state più comprese , ma più tempo ha permesso un’attuazione più ampia ed estesa. Mi sarebbe piaciuto vederlo anche prima ,ma soddisfatta che ne possiamo utilizzare per tarare il reddito dei cittadini e andare a tutelare fasce più deboli. Penso l’Icee sia un valido aiuto per gestire meglio risorse pubbliche in un momento in cui si chiedono sacrifici. Quando si parla di equità non sarà l’Icee la panacea di tutti im ali, consentirà di attuare e spiegare gli interventi alla gente.

Marco Gatti, Pdcs
Per quanto riguarda la novità di questa mattina- questa volta qualcuno ha mandato una missiva- ho sentito delle riflessioni sconcertanti. E vi chiedo: cosa vuole dire essere presidente di una Commissione? E’ il portavoce di una commissione e si muove su suo mandato, non in autonomia, altrimenti viene meno la funzione dell’organismo che non è mero strumento di ratifica dell’operato di qualcuno. Nel suo ambito devono nascere indirizzi e decisioni che poi sono portati avanti dal presidente o da qualcuno cui la Commissione delega il compito. Il fatto che presidente e Segretario si siano mossi per cercare una disponibilità senza aver avuto dibattito in ambito si Commissione mi sembra assolutamente grave. Per voi è poi normale che uno del Collegio garante sia magistrato dirigente e abbia un controllo sui magistrati e insieme a loro, al contempo, prenda decisioni? Una riflessione la farei.

Condivido che il Consiglio giudiziario ordinario abbia fatto una valutazione non prevista dalla legge, in un momento di vacazio del magistrato dirigente. Siccome mi state dando materiale in modo incredibile per il Consiglio d’Europa e questa che poteva essere davvero una segnalazione però non è stata segnalata, perché l’ho ritenuta una decisione presa dai magistrari un modo di arrivare alla nomina condivisa di un magistrato dirigente e per uscire dallo scontro tra maggioranza e opposizione. Colgo favorevolmente il richiamo e l’autocritica del consigliere Boschi sul fatto che bisogna trovare una soluzione, ma bisogna che la politica di maggioranza, che ha i numeri, capisca anche che non è sufficiente richiamare tutti al dialogo. se poi non si è conseguenti ai fatti. Quelle che sono nomine importanti-il magistrato dirigente e anche il direttore di Banca centrale- non possono continuare ad essere affrontate così, al di fuori degli organismi e di una ricerca di una ripresa di un dialogo vero. Se no, si continuerò con scontri e accuse reciproche a danno del paese. Sull’Icee: mi auguro solo che non sia come in altri Paesi e non diventi un ulteriore carico che ha il cittadino per avere qualcosa che gli spetta e che invece deve fare file agli uffici per avere documenti già in mano all’amministrazione.

Gian Carlo Capicchioni, Psd
Da tempo dico che in tribunale serve un magistrato terzo, eccolo qua. Ma chiedo come ci si è arrivati? E perchè il prof. Guzzetta scrive una missiva all’inizio dei lavori consiliari? Abbiamo fatto la lettera alla Reggenza per chiedere perhcè si convoca una commissione Affari di Giustizia per il 30 e a seguire immediatamente un Consiglio giudiziario plenario con all’ordine del giorno la nomina del magistrato dirigente. Sta a significare che i giochi sono già stati fatti e c’è già un magistrato dirigente e una maggioranza che lo vota o l’intero Consiglio giudiziario. E’ un metodo che non possiamo accettare. Sulla figura del Prof. Guzzetta non ho niente da dire, è persona di altissi,o livello, è però membro del Collegio Garante e convengo sull’inopportunità della nomina. C’è un’azione autonoma da parte del presidente della Commsisione e del Segretario perchè non c’è stato nessun mandato e non si è discusso per nulla, si sono mossi in autonomia senza riferire in Commissione. E nessuno si immaginava che il prof. Guzzetta mandasse una lettera del genere. Non sappiamo cosa gli hanno raccontato. Sa benissimo quale sia la condizione del Tribunale. Mi sembra un po’ masochista che uno si autocandidi in questa situazione dopo che tutti gli altri magistrati di alto grado hanno detto tutti di no. Il Professore probabilmente ha scrotto per cercare una maggiore condivisione e unanimità. Perché non sia stata convocata la Commissione Affari di giustizia per discutere questa nomina? Magari poteva uscire anche un mandato pieno per la chiedere candidatura del professore, così invece non ci può stare bene.

Lorenzo Lonfernini, Rf
L’assemblea Anis è stato un momento importante di analisi e riflessione grazie all’autorevole intervento del presidente dell’associazione e al contributo dell’ospite Emma Marcegaglia. Da quell’assemblea sono emerse analisi e critiche nei confronti di governo e maggioranza e anche nei confronti di una classe politica nel suo insieme presente e passata, per i gravi ritardi accumulati su riforme annose, come quelle previdenziale, sulla riduzione delle spese pubbliche che non possono basarsi su interventi spot …di fronte alle critiche non possiamo far finta di niente, ma dobbiamo farcene carico tuttti, chi governa ora, chi ha governato e chi ancora non lo ha fatto. Quindi giuste richieste di condivisone sulle scelte per cittadini e aziende, per il reperimento di risorse finanziarie e per le previsioni indebitamento, indispensabile le condivisioni sul mercato lavoro, tutte rivendicazioni comprensibili. La maggioranza deve farsi carico di queste critiche e non si deve vergognare di carenze che si possono essere state. ia.

Altre rivendicazioni sono emerse in assemblee della galassia Bsm. Vorrei ristabilire la verità sui percorsi di aggregazione nel nostro sistema finanziario: andrebbero visti come opportunità. Non penso vi siano state imposizioni, ma che si sia aperto un dialogo di cui abbiamo poi visto l’epilogo, ma da governo e maggioranza nessuna coercizione.

Su tagli alla pa: Pedini fa una osservazione che no so se sia possibile tradurre in un emendamento, vedremo, molti oggi hanno parlato del nuovo strumeno Icee, è un indicatore che ci può aiutare a fare economie. Nello stato in cui siamo è giusto andare verso un aiuto più consistente per fasce della cittadinanza che hanno bisogno.

Sull’Art. 79 del Testo unico sull’urbanistica: credo la maggioranza dovrà portare al più presto proposte per sbloccare la situazione.

Alessandro Mancini, Ps
L’analisi dell’Assemlea Anis e la relazione del presidente sono state diverse da quelle cui eravamo abituati, in cui i richiami alla politica sono stati più di uno. Sarebbe stato interessante capire la risposta del governo in merito a uno sciopero generale annunciato nei prossimi giorni. Sarebbe stato interessante sentire un riferimento del Segretario alle Finanze, avremmo comma specifico sul bilancio dello Stato, con un riferimento sulla recente visita del Fmi e si potranno sviuppare più ragiomenti, compreso quello su sistema bancario e finanziario. E compreso quello sulle ipotesi di accorpamento. Questo intervento mi impone una riflessione: pensavo di non dover parlare più di giutizia, o almeno di avere pausa. Piccola parentesi: un plauso all’intervento di Mara Valentini che ha voluto sottolineare l’importanza della giornata contro la violenza sulle donne, ma qui forse le giornate contro le violenze iniziano ad essere più di una, forse dovremmo istituire una giornata della violenza contro le istituzioni. Quello che è successo in questi giorni purtroppo ha una coda un po’ lunga. Spiace non ci sia il Segretario Renzi in Aula, segretario della delega al Silenzio. Renzi non c’è, e quando c’è non parla, e quando parla cerca di parlare in seduta segreta. Questo è Renzi e la politica di Alleanza popolare che non ha paura dei messagi di Ssd e C10 sul cambio di passo. Ap è pronta a governare anche senza Ssd e C10 che gli hanno dato pieni poteri. Mi rivolgo a lei quindi, collega Zavoli: cosa è successo di così grave e impossibile che non le ha permesso di convocare la commissione Affari di giustizia, per dare una minima indicazione sul nuovo dirigente del Tribunale? Perchè invece di andare a suonare il campanello del prof. Guzzetta prima non ha convocato la commissione? E vi siete chiesti perchè Guzzeta, uomo delle istituzioni, ha mandato proprio oggi quella lettera? Probabilmente ha capito che non è venuta proprio bene questa cosa, e lo ringrazio pubblicamente per l’atto che ha fatto. Ma non ringrazio lei Zavoli per come si è comportata.

Giuseppe Maria Morganti, Ssd
Solo una settimana fa questo Consiglio riconosceva una legge sui diritti dei cittadini, contestualmente oggi è annunciata l’emissione di un provvedimento che riporta equità all’interno del nostro Paese. E’ un elemento fondamentale. Mi riferisco all’indice Icee, importante perché saremo in grado di erogare servizi legati allo stato sociale sulle opzioni legate ai reali bisogni. Ciò toglie il discorso della distribuzione a pioggia e dall’altro favorisce possibilità per chi ha più bisogno di usufruire di migliori erogazioni in tutti i settori da parte dello Stato. E’ uns giornata importante e vorrei venisse condivisa, ma dispiace l’atteggiamento preconcetto dell’opposizione.
Non noto elementi di negatività da giustificare certi toni utilizzati neppure sul percorso che ci sta portando all’individuazione do un nuovo magistrato dirigente del Tribuale. Mi chiedo dove e quandoni consiglieri che hanno criticato questo percorso hanno visto decisioni prese dopo una condivisione unanime. Questo governo e la maggioranza hanno il dovere di indicare soluzioni, se c’è stata l’analisi di una soluzione oggettiva e molto autorevole per gestire una fase complessa e difficile del tribunale e che sta portando all’autocandidatura del prof. Guzzetta, come evidenziata dalla sua lettera, credo stia dando risultati. Ricordo Guzzetta è stato nominato dal Senato italiano vice presidente del Consiglio che si occupa dei tribunali amministrativi italiani, sa già come si gestiscono organizzazione complese come un tribunale E ha competenza esercitata nel nostro Collegio dei garanti. Non si può dire che non conosca la nostra realtà e il nostro ordinamento, non si può dire che non abbia competenze nell’organizzazione della giustizia, ed è contestualmente un grandissimo esperto di diritto costituzionale. Non riesco a capire la violenza di questa ipotesi emersa in una lettera che dovrebbe essere riservata, una lettera che esamina motivazioni specifiche per chi è arrivato a proporsi a questa candidatura. L’organo che andrà a nominare il magistrato dirigente è molto ampio e la componente politica è irrisoria. Sotto il profilo procedurale, ci può essere stata una sbavatura, per carità, ma non tale da far gridare al ricorso alla Corte europea e ancor più grave a dire che qui si violentano le istituzioni come in altre situazioni sono violentate le donne, è un paragone inaccettabile consigliere Mancini.

Le problematiche sul percorso di fusione non accolto dall’ Assemblea democraticamente motivata: le fusioni son necessarie, ma non devono essere obbligate o imposte, se ci saranno, saranno colte per opportunità non per imposizione. Dipende esclusivamente dalla volontà di imprenditori. Da Abs abbiamo ricevuto una proposta per la costituzione di una bad bank, andremo all’incontro e abbimo massima disponbilità. Su Cassa: dobbiamo trovare il modo di ricapitalizzare la banca e ne parlememo sul comma finaziario sul Fmi.

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