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Digitale, focus con Anorc Professioni su privacy e regole

Oggi i professionisti del settore hanno partecipato al workshop istituzionale organizzato in collaborazione con Banca d'Italia

Pubblicato:27-11-2018 15:17
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:50

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ROMA – Digitalizzazione e privacy: protezione dei dati, governance dell’agenda digitale e semplificazioni. Ne hanno discusso i professionisti del settore al workshop istituzionale organizzato da Anorc Professioni in collaborazione con Banca d’Italia, che ha ospitato l’evento nell’auditorium di via Nazionale, a Roma. L’incontro dal titolo ‘Prospettive e criticità per la definizione di un’agenda dei lavori nazionale’ è stato aperto dal presidente Anorc Professioni, Andrea Lisi: “Abbiamo bisogno di un vero codice dell’amministrazione digitale perché oggi quello che c’è è illeggibile. Dobbiamo coordinarlo con i regolamenti europei e specificare le regole tecniche”, ha detto. In Italia servono “investimenti e competenze” nel settore della digitalizzazione.

LISI (ANORC PROFESSIONI): E’ UNA EMERGENZA, POLITICA SIA CONSAPEVOLE

https://youtu.be/tXF0oqX6PWs


Per la trasformazione digitale del nostro Paese servono “una governance chiara e una classe politica, a partire dalla Presidenza del Consiglio, che sia consapevole che il digitale costituisce un’emergenza”. Lo dichiara Andrea Lisi, presidente di Anorc Professioni, in occasione del workshop istituzionale su digitalizzazione e privacy, che si è svolto a Roma, nella sede della Banca d’Italia.

“La nostra classe politica- continua Lisi- andrebbe formata sulle problematiche della digitalizzazione e della protezione dei dati, perché altrimenti continuiamo – con uno storytelling che ormai ha stancato – a parlare di digitale senza conoscerlo, magari utilizzando termini che vanno di moda senza comprenderli, come blockchain. Intanto il Paese inesorabilmente continua ad essere 25esimo in Europa. Questo significa che dobbiamo cambiare marcia”.

Anorc Professioni, che organizza in tutta Italia appuntamenti per la formazione e l’aggiornamento in materia di digitale e privacy, sta preparando il Digit 2019, che si terrà a Roma a maggio. “È il nostro convegno di eccellenza che caratterizza entrambe le nostre associazioni, sia Anorc Professioni che Anorc Mercato, si terrà qui a Roma e sarà una sorpresa fino all’ultimo. Ispirato all’album dei Pink Floyd, si chiamerà ‘The dark side of…’. Ci aspettiamo una grande partecipazione- conclude Lisi- e per ora possiamo anticipare che abbiamo invitato il commissario straordinario Luca Attias”.

LIMONE (SNAD): RESPONSABILE TRANSIZIONE SOLO IN 150 ENTI SU 30MILA

https://youtu.be/HBA9zUtz9Tg

“Su 30mila amministrazioni che dovevano nominare un responsabile della transizione digitale, solo 150 lo hanno fatto. La situazione è abbastanza grave perché da 28 anni le Amministrazioni pubbliche non semplificano, da 13 anni non applicano il Codice dell’amministrazione digitale, quindi ci troviamo in un contesto veramente critico”. È quanto denuncia Donato Limone, direttore della Scuola Nazionale dell’amministrazione digitale (Snad), in occasione del workshop istituzionale su digitalizzazione e privacy organizzato da Anorc Professioni a Roma, in Bankitalia.

“Il responsabile della transizione digitale è un soggetto che è stato creato nel 2016 da una modifica del codice dell’amministrazione digitale- spiega il professor Limone- e ha lo scopo di accompagnare il passaggio da una amministrazione analogica ad un’amministrazione digitale. È un compito difficile che richiede una professionalità di tipo multidisciplinare che, ahimè, non esiste nel contesto della dirigenza pubblica”. Le nomine di questa figura professionale “non sono partite per niente se non nelle amministrazioni centrali e in alcune città capoluogo. Restano fuori, ad esempio, 747 Comuni sopra i 15.000 abitanti e 453 Unioni di comuni. Dovrebbero nominare il responsabile di transizione- conclude Limone- quantomeno per poter portare avanti un discorso di gestione associata, perché non si può pretendere che 20mila scuole o 8.000 comuni in modo sparpagliato portino avanti una transizione digitale con regole diverse estranee fra di loro, nell’anarchia più completa”.

ATTIAS: TEMPO E COMPETENZE PER CAMBIARE LA PA

Per cambiare la Pubblica amministrazione italiana servono tempo e nuove competenze. E tutti devono remare nella stessa direzione, la politica in primis. È la ricetta di Luca Attias, commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda digitale, intervenuto a Roma al workshop di Anorc Professioni su Digitalizzazione e privacy, presso la sede della Banca d’Italia in via Nazionale.

“Il team digitale guidato da Diego Piacentini a Palazzo Chigi- ha ricordato- se andrà bene arriverà ad avere una trentina di persone e certo non possiamo riuscire da soli a cambiare il volto della Pa italiana. Se i cittadini percepiranno dei cambiamenti concreti tra 7-8 anni vorrà dire che avremo fatto un grandissimo lavoro”, ha sottolineato.

Il commissario ha chiesto poi alla politica di “non dividersi” sul digitale perché occorre “andare tutti nella stessa direzione”. La lista delle competenze e delle figure informatiche che mancano nelle amministrazioni è lunga, però quel che conta è che “manager, giuristi, economisti, informatici e dirigenti collaborino congiuntamente ognuno con le proprie competenze”, perché “il settore digitale non è un moloch a sé stante, deve contaminare e contaminarsi”. Infine un rilievo sulla scuola: “Se non investiamo lì abbiamo già perso”, ha concluso Attias.

DE FELICE (INAIL): ABBIAMO URGENTE BISOGNO DI FORMAZIONE

“L’Inail ha urgente bisogno di formazione digitale, penso che sia molto importante costruire dei corsi sui progetti operativi delle imprese: partire dal problema per poi risalire alla teoria”. Lo ha detto Massimo De Felice, presidente dell’Inail, intervenuto al workshop ‘Digitalizzazione e privacy’ organizzato a Roma da Anorc Professioni, nella sede della Banca d’Italia.

De Felice ha rilevato come nell’Inail l’informatica e l’innovazione sia affidata a persone “con una età media di poco superiore a 58 anni e con una età minima di 46 anni”. Nonostante ciò l’Istituto degli infortuni sul lavoro ha costruito “un database agile” e una vera piattaforma Open data. Tanto che “con un paio di click si possono produrre centinaia di tabelle e analisi specifiche dei rapporti regionali utili anche per il rapporto annuale”, ha concluso il presidente.

GDF: SICUREZZA FONDAMENTALE, DIETRO I DATI LE PERSONE

“Dobbiamo partire dalla consapevolezza che al centro della trasformazione digitale ci sono i dati e dietro questi dati ci sono le persone”. Lo ha detto Marco Menegazzo del Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di finanza, intervenuto al workshop ‘Digitalizzazione e privacy’ organizzato a Roma da Anorc Professioni nella sede della Banca d’Italia.

“I dati hanno un valore economico che possono essere utilizzati anche in maniera illecita”, ad esempio quando ci sono dei furti di identità, ha spiegato.

Menegazzo ha raccontato che la Gdf ha osservato anche le App della pubblica amministrazione perchè molto spesso le stesse amministrazioni “non sanno se chi ha fornito e gestisce la App trattiene o usa in qualche modo i dati dei cittadini”. E’ giusto “servire e agevolare la vita delle persone che si rapportano alla Pa con delle App, ma la sicurezza è una domanda che il titolare si deve sempre porre”.

GIOVANNINI (CDTI): EFFETTI DA BLOCKCHAIN PREMATURO

https://youtu.be/bj2dOXgEtQs

“In questo momento è ancora prematuro parlare di ricadute concrete” del blockchain “perché è una tecnologia ancora non stabile, ci sono aspetti tecnici che vanno compresi perchè se ne faccia un utilizzo massivo”. Lo ha detto Maria Pia Giovannini, consigliere del Cdti di Roma, a margine del workshop ‘Digitalizzazione e privacy’ organizzato da Anorc Professioni nell’auditorium della Banca d’Italia, a Roma.

La tecnologia blockchain, ha ricordato, “ha delle caratteristiche interessanti proprio per l’aspetto della sicurezza e della trasmissione di informazioni tra soggetti che non si conoscono e quindi non hanno fiducia gli uni negli altri”.

La filosofia della blockchain si basa sulla possibilità di gestire dei registri “senza che esistano soggetti unici o centri di potere a controllare lo scambio di informazioni e i registri stessi”, ha spiegato.

Insomma, “bisogna lavorarci a livello nazionale in modo unitario per poter creare nel paese competenze in grado di sviluppare un business verso il resto del mondo”, ha concluso.

ARBIA (AGID): SU E-FATTURA SIGILLO AL POSTO DI FIRMA

https://youtu.be/oYTt8xSGMmM

“L’Agenzia delle entrate sicuramente è l’organismo deputato a normare la fatturazione elettronica, per cui potrebbe intervenire, ad esempio, per fare in modo che anziche’ prevedere solamente una firma digitale per sottoscrivere le fatture possa essere utilizzato un sigillo elettronico qualificato”. Lo propone Stefano Arbia dell’Agenzia per l’Italia digitale (Agid), a margine del workshop ‘Digitalizzazione e privacy’ organizzato da Anorc Professioni nell’auditorium della Banca d’Italia, a Roma.

Sullo Spid, il sistema pubblico di identità digitale, “stiamo andando avanti sempre più rapidamente, notiamo una crescita esponenziale sia di numeri che di ambiti in cui viene utilizzato”, ha concluso.

LISI (ANORC PROFESSIONI): BEST PRACTICE ORIENTINO LEGISLATORE

https://youtu.be/Oz3kr9hCPvw

Le best practice in materia di digitalizzazione della Pa devono essere il faro guida della trasformazione del Paese. E’ quanto sostiene il presidente di Anorc Professioni, Andrea Lisi, in chiusura dei lavori del workshop su digitale e privacy organizzato dalla sua associazione in Bankitalia, a Roma.

“È andata veramente bene perché c’è stata una forte partecipazione del pubblico e la qualità degli interventi si è fatta sentire” ha affermato Lisi. “Quattro C- ha continuato- possono rappresentare i lavori di oggi: competenza, prima di tutto; cultura del digitale, perché i cittadini devono sapere che ci sono degli strumenti a loro disposizione; consapevolezza diffusa sia di principi della digitalizzazione che della protezione dei dati; casi pratici, perché bisogna guardare chi le cose le ha già fatte in modo che siano loro la mappa orientativa anche per le scelte del legislatore. I prossimi appuntamenti di Anorc Professioni- ha concluso- saranno incentrati proprio sulle best practice”.

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