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Dopo lo sciopero, Amazon spedisce una mail e annulla il tavolo con i sindacati

La Cgil ribatte: “Riaprite il dialogo: in Italia vige la democrazia rappresentativa. Chiudere la comunicazione con i lavoratori è scelta controproducente”

Pubblicato:27-11-2017 16:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:56

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amazon


ROMA – Niente più tavolo con i sindacati. Dopo il primo storico sciopero di venerdì scorso, Amazon recapita una mail con cui chiude le porte ai sindacati e disdice l’appuntamento che era in programma oggi.

Riaprite il dialogo: in Italia vige la democrazia rappresentativa. Chiudere il canale di comunicazione con i lavoratori è una scelta controproducente”, ribatte la Cgil. “Facciamo notare ai vertici della società di Jeff Bezos che in Italia abbiamo risolto la questione sulla democrazia rappresentativa a metà del secolo scorso. Quindi invitiamo caldamente Amazon a riaprire il tavolo di trattativa perché chiudere ogni canale di dialogo tra azienda e lavoratori è un atteggiamento totalmente controproducente in questa fase”, manda a dire Fiorenzo Molinari, segretario della Filcams-Cgil di Piacenza, rivolgendo una sorta di “appello” ad Amazon per tornare sui propri passi, dopo la disdetta dell’incontro già previsto per oggi.


“L’azienda- prosegue Molinari- ha perso un’occasione di dimostrare la bontà delle sue ragioni. Forse perché quello che sosteniamo è corretto: la legittima attenzione verso il cliente non può trasformarsi in così poca attenzione verso chi permette loro do fare utili stratosferici. Dopo il sacrificio dei lavoratori, che non amano di certo fare sciopero, la nota inviata in mattinata in cui Amazon Italia cassava l’incontro previsto è una inutile doccia fredda che rischia solamente di alzare tensione. Oggi- conclude Molinari- ci incontreremo per valutare il proseguo della vertenza”.

ECCO LA MAIL DIFFUSA DA AMAZON

“L’incontro di oggi era stato fissato da tempo al fine di presentare alle Organizzazioni Sindacali il nuovo responsabile del centro di distribuzione di Castel San Giovanni. Abbiamo proposto di spostarlo ad inizio gennaio in modo da far sì che il confronto avvenga in un contesto più sereno e sgombro da pregiudiziali, nel rispetto delle prerogative di entrambe le parti”.

“In Italia così come avviene negli altri Paesi in Europa in cui siamo presenti, manteniamo relazioni con le rappresentanze dei lavoratori e le organizzazioni sindacali; allo stesso tempo manteniamo la nostra politica di porte aperte che incoraggia i dipendenti a trasferire i loro commenti, le loro domande e le loro preoccupazioni direttamente al proprio management team. Crediamo fermamente che questo rapporto diretto sia il modo più efficace per capire e rispondere alle esigenze del nostro personale.”

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