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Il presidente Cavaliere apre il Congresso Sifo: “Orgogliosi della nostra storia”

A Bologna la 43esima edizione del congresso nazionale dei farmacisti ospedalieri, la cui Società compie 70 anni.

Pubblicato:27-10-2022 18:42
Ultimo aggiornamento:27-10-2022 18:42
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Di Carlotta Di Santo e Walter Gatti

BOLOGNA – “La nostra professione si basa sulla cultura di un umanesimo che mette al centro di ogni attenzione la ‘cura dell’altro’. E lo fa ponendo a disposizione di pazienti, cittadini, istituzioni e centri del Servizio Sanitario Nazionale la massima competenza, radicata nell’etica, confermata in un approccio clinico e sostenuta da una robusta managerialità”. Queste le parole di Arturo Cavaliere (presidente della Società Scientifica) che apre a Bologna il XLIII Congresso nazionale Sifo, evento che richiama nel capoluogo dell’Emilia Romagna, una delle capitali mondiali dell’accademia, con una storia universitaria iniziata nel XI secolo, oltre 2.500 professionisti ed esperti.

Il Congresso Sifo prende le mosse dal 70esimo anniversario della fondazione della Società dei farmacisti ospedalieri (nati il 14 giugno 1952), per sviluppare una riflessione che coinvolge l’attualità sanitaria e soprattutto che si spinge ad ipotizzare le risposte che Pnrr e DM77 riusciranno dare ai nuovi bisogni di salute, alla necessità di rinnovare il Ssn, all’urgenza di prendere in carico l’emergenza delle cronicità e della sempre più numerosa popolazione anziana.


Ha sottolineato il presidente Cavaliere: “La storia della Sifo, di cui andiamo orgogliosi, è la vicenda di una trasformazione professionale, di una crescita continua: siamo passati dalla statica gestione del Magazzino Farmaceutico per arrivare alla Governance dei processi di logistica aziendale integrati, agli armadi robotizzati di reparto basati su tecnologie di radio frequency identification ed alla somministrazione della monodose al letto del paziente con traccia digitale del percorso che va dalla prescrizione alla dispensazione”.

E le prossime sfide? Su cosa Sifo si sta impegnando? “Le sfide saranno quelle di aumentare la capacità distributiva sul territorio attraverso i nuovi punti qualificati previsti dal DM77, attraverso la sapiente cabina di regia del Farmacista all’interno delle Cot. Questo per rendere concreto il concetto di ‘domicilio quale primo luogo di cura’ che ci porta ad esempio a sviluppare il canale distributivo dell’Home Delivery Sifo – prosegue Cavaliere – nei confronti della necessità di trovare una equa e sostenibile gestione del dibattito sulla gestione dei farmaci ad alta tecnologia. Riteniamo che solo una ridefinizione congiunta dei tre processi distributivi pensata e pesata possa assicurare uniformità di accesso e sicurezza delle cure coniugandola alla corretta governance delle risorse“.

Ma il presidente Sifo si è soffermato anche sulle relazioni sempre più strette con le Istituzioni centrali e con le Agenzie (Aifa in testa), sulla formazione sempre più avanzata (la Società è già attiva su Terapie Avanzate – Cart T e Geniche, sui Molecolar Tumor Board, sui test genetici e sull’ambito dei diagnostici in vitro), sul farmacista di ricerca (come interlocutore e membro dei Comitati etici), sul ruolo del FO nelle gare d’appalto e nella ricerca clinica (che ha come elemento qualificante anche l’utilità di produrre costi standard per singola patologia).

Cavaliere ha concluso ricordando che proprio nel momento più critico della pandemia SARS-CoV2 è emersa la necessità di governare con accuratezza, sicurezza e competenza la gestione e distribuzione dei vaccini. Il compito della gestione di questi prodotti è stata affidata ai farmacisti ospedalieri: “La politica nazionale, in primis il neo-ministro Orazio Schillaci che salutiamo con piacere, non potrà ancora ignorare questa nostra dedizione totale e competente: credo che qualunque amministratore o politico che abbia a cuore le prossime generazioni del nostro Paese premierebbe certamente le risposte offerte dai farmacisti ospedalieri in termini di programmazione e investimenti con risorse umane e tecnologiche”.

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