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Graps (CReHTA): “Applicare le logiche dell’Hta alla Missione 6 del Pnrr ne condizionerà il successo”

Focus sul tema alla giornata conclusiva del XV Congresso nazionale Sihta

Pubblicato:27-10-2022 16:00
Ultimo aggiornamento:27-10-2022 16:00

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ROMA – Seguire o meno le indicazioni dell’Health technology assessment (Hta) per l’acquisto di nuove tecnologie, previsto dalla missione 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) potrebbe pregiudicare il successo dell’azione. E’ dedicata a questa riflessione la discussione all’interno dell’ultima sessione plenaria del XV Congresso nazionale della Società italiana di health technology assessment (Sihta).

Chiara la visione sviluppata da Elisabetta Anna Graps, direttore medico Area Valutazione e Ricerca dell’AReSS Puglia e responsabile del Centro Regionale Hta Puglia (CReHTA), che ammonisce: “La capacità o meno di applicare le logiche dell’Hta agli interventi previsti dalla Missione 6 del Pnrr condizionerà il successo di quei modelli organizzativi e di quelle innovazioni di processo indispensabili per garantire la sostenibilità nel tempo dei numerosi investimenti ‘strutturali’ che stiamo compiendo”.

C’è qualcosa che non sta funzionando secondo Gustavo Piga, professore di Economia Politica e presidente dell’Osservatorio Recovery Plan (OReP) Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Il Piano è partito a rilento e, secondo l’esperto, i soldi destinati dal Piano alla sanità sono pochi. Fra le criticità evidenziate vi è la scarsa disponibilità dei medici di medicina generale, le disparità territoriali in fase attuativa, tempi ristretti per realizzare gli investimenti infrastrutturali e l’inflazione e l’adeguamento dei prezzari delle imprese edili.


Sullo sforzo compiuto per attuare la Missione 6, è intervenuta Claudia Biffoli, direttrice della Direzione generale della digitalizzazione, del sistema informativo sanitario e della statistica del ministero della Salute che ha ricordato come sarà rafforzata l’infrastruttura tecnologica per la raccolta dei dati, in un’ottica di accrescimento del Paese. Una linea è sicuramente il potenziamento del Fascicolo sanitario elettronico (Fse), il cui utilizzo dovrà essere uniforme sul territorio nazionale, e il progetto che metterà insieme i dati da fonti eterogenee.

Il Pnrr è un’azione che ha una difficoltà di attuazione in questo momento ma è anche una grandissima opportunità perché il ritorno digitale sarà a tutti i livelli, nazionale e regionale. Ad esserne convinto è Paolo Locatelli, responsabile scientifico dell’osservatorio innovazione digitale in sanità del Politecnico di Milano. “Avremo a disposizione dei dati che possono essere valorizzati per la valutazione degli impatti delle tecnologie-osserva Locatelli- Per usarli al meglio, dovranno però evolvere i ruoli organizzativi perché sono necessarie le competenze per applicare le metodologie di valutazione come l’Hta”.

Gli interventi, moderati da Sandro Franco e Carlo Senore, membri del comitato scientifico della Sihta, hanno illustrato gli scenari possibili e gli effettivi benefici.

A conclusione della sessione e del Congresso, il presidente della Sihta, Francesco Saverio Mennini, ha ringraziato per la partecipazione dei 110 relatori e oltre 650 presenze totali, dando appuntamento al prossimo anno. Giandomenico Nollo, vicepresidente vicario della società, ha assegnato i riconoscimenti per il poster e la presentazione orale.

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