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Minori, Garante Genova: “Emergenza, più affidi e tutori per stranieri non accompagnati”

Presentato oggi il nuovo Garante dei minori del Comune di Genova, Francesco Mazza Galanti, a cui l'amministrazione chiede aiuto sul fronte immigrazione

Pubblicato:27-10-2022 16:02
Ultimo aggiornamento:27-10-2022 19:19

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GENOVA – Potenziare i tutori volontari e le famiglie che si rendono disponibili a un affido di minori stranieri non accompagnati. E’ la prima proposta lanciata dal nuovo Garante dei minori del Comune di Genova, Francesco Mazza Galanti, presentato ufficialmente oggi pomeriggio a Palazzo Tursi. “L’impegno per il Comune nella gestione dei minori stranieri non accompagnati è estremamente gravoso e anche rilevante dal punto di vista economico, a fronte di minori che una volta arrivati, spesso poi si rendono uccel di bosco. La prima idea che butto lì è di ampliare la formazione delle famiglie affidatarie: l’accoglienza in un contesto familiare comporterebbe meno costi per il Comune e potrebbe aiutare i ragazzi a inserirsi più correttamente nel contesto sociale, sarebbe un buon modo per affiancare l’attività dei tutori volontari”. Per l’ex magistrato, alla famiglie affidatarie andrebbe concesso anche “un riconoscimento economico, non solo onorifico. E per aumentare le famiglie interessate all’affido è fondamentale una buona promozione di questo servizio”.


Comunione di idee con l’assessore alle Politiche sociali, Lorenza Rosso, e con il direttore Massimiliano Cavalli. “Al momento abbiamo dieci famiglie affidatarie di minori stranieri non accompagnati- spiega l’assessore- ma vogliamo rilanciare questo percorso con una campagna informativa ad hoc perché, per l’inclusione di questi ragazzi, la dimensione familiare è quella che più aiuta”.

IL COMUNE: EMERGENZA DELLA CITTÀ, PRIORITÀ DA RISOLVERE

Intanto, però, l’emergenza continua. “E’ un’emergenza della città, per noi una priorità da risolvere– afferma Rosso- sono fiduciosa, anche se non è un problema che può essere risolto solo a livello comunale, ma ha bisogno di un intervento a livello più alto. Ieri sono arrivati altri nove ragazzini, che abbiamo inserito nelle comunità, ma lo facciamo quasi al buio: sappiamo da dove vengono, la loro età, ma non sappiamo chi sono come persone. Ed è su questo che dobbiamo fare un salto qualitativo. Ci vuole una struttura, con un’equipe giusta, che valuti individualmente i minori affinché vengano inseriti nel posto giusto”. Insomma, l’idea del Comune già illustrata in passato dall’assessore Rosso all’agenzia Dire, è quella di un centro di primissima accoglienza che faccia da filtro prima che i ragazzini vengano seguiti dai servizi sociali comunali.


Gli arrivi di minori stranieri non accompagnati a Genova, dal 2020 al 2022, sono più che triplicati: nel 2020 erano stati accolti 188 minori non accompagnati, in calo rispetto ai 231 dell’anno precedente, ma nei primi dieci mesi del 2022 ne sono passati da Genova oltre 650, di cui 430 attualmente presenti in città. Ma nel capoluogo ligure i posti per l’accoglienza messi a disposizione dal sistema Sai sono poco più di duecento: 183 per i minori, 50 per i neo maggiorenni.

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