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Una lettera di Liliana Segre aprirà la manifestazione di Napoli: “Sì solo a una pace giusta”

Domani in piazza del Plebiscito, a Napoli, la manifestazione per la pace voluta dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca

Pubblicato:27-10-2022 15:38
Ultimo aggiornamento:27-10-2022 15:38

liliana segre
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NAPOLI – “Sulla questione della guerra in Ucraina sento il bisogno di essere molto chiara: c’è un aggressore e un aggredito. Non si può non essere senza ambiguità dalla parte dell’Ucraina e delle sue istituzioni, delle donne e degli uomini, bambine e bambini, vittime di una sanguinosa aggressione”. Lo scrive, in una lettera inviata al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, la senatrice a vita Liliana Segre in vista della manifestazione per la pace in programma domani, venerdì 28 ottobre, con inizio alle 11 in piazza del Plebiscito a Napoli. L’iniziativa sarà aperta dalla lettura sul palco del messaggio di Segre.

“La pace – sostiene la senatrice – va certo perseguita. Occorre fermare le morti e le distruzioni, non vogliamo più vedere città bombardate, persone che fuggono a migliaia, infrastrutture, raccolti, centrali nucleari ed elettriche distrutte o messe a serio rischio. Anche quello del ricorso ad armi nucleari tattiche da parte della Russia è un incubo che la comunità internazionale deve cercare di scongiurare in ogni modo”.

“Per questo – aggiunge Segre – occorre puntare ad un cessate il fuoco e all’inizio di veri e seri colloqui di pace. Condivido la proposta, alla base della vostra iniziativa, per una conferenza di pace sotto egida Onu e che coinvolga, con l’Europa, anche gli Usa e la Cina. Deve trattarsi però di una pace giusta. Che rispetti il diritto dell’Ucraina all’integrità e alla dignità nazionale e garantisca a tutta l’Europa orientale un futuro assetto di pace e di convivenza fra diversi”.


“Mai la guerra – prosegue – può essere ‘mezzo di risoluzione delle controversie internazionali’ come recita la nostra Costituzione. Vale anche per Russia ed Ucraina. La questione delle minoranze linguistiche e religiose, in quelle zone e ovunque nel mondo, si risolve appunto con la pace, il confronto, la mutua disponibilità all’ascolto, il rispetto dell’altro e del diverso. Esattamente il contrario della guerra. Ben venga dunque la più ampia mobilitazione per una pace giusta e duratura, capace di garantire un futuro migliore al nostro continente e al mondo intero”.

Poi dalla senatrice a vita un passaggio sulla data, simbolica, di domani: “La manifestazione – scrive Segre – ha anche un altro profilo, si svolge il 28 ottobre, giorno in cui ricorre il centenario della cosiddetta marcia su Roma. Una data funesta della storia italiana, che segna l’inizio del fascismo, la più grande sciagura della storia nazionale del secolo scorso. L’impegno per la pace, per la democrazia e contro il fascismo e il totalitarismo devono sempre andare insieme, elementi indispensabili di una piena coscienza civile”.

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