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Per il disastro ferroviario tra Andria e Corato chieste pene per 113 anni

Processo a Trani. L'incidente della Ferrotramviaria il 12 luglio 2016: 23 le vittime, 51 i feriti

Pubblicato:27-10-2022 14:38
Ultimo aggiornamento:27-10-2022 14:38
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ferrotranviaria
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BARI – Pene per 113 anni, una richiesta di assoluzione e una sanzione amministrativa della revoca delle autorizzazioni, licenze e concessioni finalizzate all’esercizio dell’attività per un anno ai danni di Ferrotramviaria Spa. Sono le richieste formulate nella requisitoria dal magistrato della procura di Trani, Marcello Catalano, nell’ambito del processo per il disastro ferroviario avvenuto il 12 luglio 2016 sulla tratta ferroviaria compresa tra Andria e Corato dove morirono 23 persone e 51 rimasero ferite.

LE PENE PIU’ ALTE: 12 ANNI DI RECLUSIONE PER OMICIDIO COLPOSO

Le pene più alte, a 12 anni di reclusione, per omicidio colposo, sono state richieste per Enrico Maria Pasquini, Massimo Nitti e Michele Ronchi. Per lo stesso reato sono stati chiesi 9 anni per Giulio Roselli mentre 6 anni sono stati richiesti per Pietro Marturano, Alessandro De Paola, Virginio Di Giambattista, Giandonato Cassano, Tommaso Zonno, Francesco Giuseppe Michele Schiraldi, Francesco Pistolato, Nicola Lorizzo, Alessio Porcelli e Vito Piccarreta. Gli ultimi due rispondono anche di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Chiesta l’assoluzione, invece, per Antonio Galesi, “in relazione ai delitti a lui ascritti per non aver commesso il fatto”.

REVOCATE AUTORIZZAZIONI A FERROTRAMVIARIA SPA

Per Ferrotramviaria Spa, è stata chiesta la condanna alla sanzione amministrativa pecuniaria calcolata 1.125.000 euro (750 quote, del valore di 1500 euro ciascuna), la revoca delle autorizzazioni, licenze e concessioni finalizzate all’esercizio dell’attività (tra cui il certificato per la sicurezza) per la durata di un anno. È stata disposta anche la confisca del profitto del reato pari a 664.000 mila euro.


PARENTI DELLE VITTIME: CUORE IN SUBBUGLIO

“Siamo in dirittura di arrivo: papà non mi verrà restituito ma andranno in galera spero. Per me quella è la vittoria: vederli in galera”. Sono le parole di Daniela Castellano, figlia di Enrico – ex funzionario di banca, di 72 anni- una delle 23 vittime del disastro ferroviario. “Di papà rimane il ricordo nel mio cuore: gli parlo tutti i giorni. Anche oggi, gli ho detto: “Ce l’abbiamo fatta, ci siamo quasi. Siamo quasi vicini”, afferma Castellano ammettendo di avere “il cuore in subbuglio”. Le richieste dell’accusa invece non convincono Giuseppe Bianchino, papà di Alessandra morta nell’incidente a soli 29 anni. “Le richieste sono di 5, 6 e 12 anni ai dirigenti ma adesso bisogna vedere l’esito finale”, sostiene. “Siamo un po’ agitati perché dopo sei anni e mezzo siamo alle richieste dei pm. Vedremo il prosieguo”.

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