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Rincari tolgono le cure all’Africa, l’Sos arriva e risuona fino a Bologna

Cuamm-medici con l'Africa: c'è un mondo che non si vede più, i quei paesi comprare benzina per ambulanze o farmaci è proibitivo

Pubblicato:27-10-2022 12:23
Ultimo aggiornamento:27-10-2022 12:23

Medici con l'Africa
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(DIRE) Bologna, 27 ott. – “Quello che non si vede”, claim della campagna del Cuamm-medici con l’Africa, l’Ong italiana che si occupa della salute delle popolazioni africane, risuona anche a Bologna. Si tratta di una campagna social per richiamare l’attenzione sul fatto che “c’è un mondo, la maggior parte del mondo, che non si vede più“. E’ quello dell’Africa messa in difficoltà dagli effetti della guerra e della speculazione energetica. Detto in altri termini, in paesi già poverissimi sono esplosi i costi e comprare benzina o farmaci è diventato ancor più difficile di prima. Per fare un esempio, in Etiopia il costo di un paio di guanti sterili è arrivato a un euro e in un giorno, per l’attività ordinaria in ospedale, se ne utilizzano in media 350. E così la campagna serve a raccontare tutto questo, ma anche il lavoro dei medici del Cuamm ‘sul campo’, e a raccogliere fondi.

UN MESSAGGIO-MONITO DA PORTARE FINO AL PAPA

“L’Africa sta tornando indietro. In silenzio, invisibile, senza voce. Tutto questo non si vede, sembra non esistere, nessuno lo racconta”, dicono dal Cuamm. Di qui la campagna social che vuol provare a scuotere fino a “portare al Papa questo grido il 19 novembre per l’annual meeting a Roma”. A Bologna ci si prova (anche) martedì prossimo a teatro, con lo spettacolo “Il clown è servito” di e con Marco Tibaldi (attore), Carlotta Mandrioli (danzatrice) e Laura Tibaldi (cantante) al teatro Dehon (il ricavato andrà ovviamente al Cuamm). “La campagna a livello locale si realizza sui social e con il passaparola. Lo spettacolo- dice alla ‘Dire’ Alberto Battistini, referente bolognese del gruppo di appoggio del Cuamm- non è a tema, non parla della campagna, ma grazie alla disponibilità e all’attenzione di chi lo realizza e lo porta in scena è stata accolta la nostra proposta di essere parte della campagna, di essere attinente allo sforzo che stiamo facendo per parlare di Africa e raccogliere fondi per l’Africa”.

I medici del Cuamm, dicono ancora dalla Ong, “nonostante tutto svolgono un lavoro ostinato e silenzioso, anche questo invisibile e nascosto ma che continua, tenace. È questo che vi chiediamo di sostenere, ne abbiamo bisogno. È una nuova sfida troppo alta da affrontare da soli. Si tratta di un impegno che attraversa tutti gli 8 paesi in cui siamo presenti. Per ciascuno abbiamo selezionato un ospedale che più degli altri sta facendo fatica”.


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