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VIDEO | A Roma presidio ‘stop ddl Zan’, Coghe (Pro Vita e Famiglia): “Impregnato di teoria gender”

Sui cartelli, esposti per esprimere dissenso contro il disegno di legge oggi in discussione al Senato, le scritte: "La famiglia non è un reato d'opinione" e "No alla legge liberticida"

Pubblicato:27-10-2021 11:42
Ultimo aggiornamento:27-10-2021 12:08

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ROMA – ‘La famiglia non è un reato d’opinione’, ‘No alla legge liberticida’, ‘Non si può rischiare la prigione per un’opinione’. Sono i cartelli esposti questa mattina davanti al Senato da Pro Vita e Famiglia e dall’associazione Family Day durante un presidio di opposizione al ddl Zan, oggi in Aula a Palazzo Madama. La loro, spiega Jacopo Coghe, vicepresidente Pro Vita e Famiglia, “è una richiesta ai politici che hanno a cuore libertà di espressione, libertà di educazione e di professione religiosa: questo ddl è inutile, divisivo e ideologico”. Inutile “perchè il codice penale già punisce qualsiasi atto di violenza”, divisivo “perchè ha già spaccato Parlamento e Paese”, ideologico “perchè impregnata di quell’ideologia gender condannata dallo stesso papa come ‘sbaglio della mente umana’”. Pro Vita e Famiglia si schiera contro il disegno di legge specialmente per l’art.7: “non vogliamo che si entri nelle scuole per insegnare la teoria gender ai nostri figli, quello di oggi è un presidio simbolico per ricordare che siamo qui e che tante famiglia non vogliono questo ddl”, conclude Coghe.

GANDOLFINI (FAMILY DAY): “DITTATURA DEL PENSIERO CHE SPINGE A UNA NUOVA IDEOLOGIA

“Questo disegno di legge è privo di senso. Se lo scopo è tutelare le persone oggetto di violenza per il loro orientamento sessuale, allora esistono già le leggi per punire i colpevoli”. Così Massimo Gandolfini, presidente dell’ Associazione Family Day, presente questa mattina davanti Palazzo Madama.

“La prova – spiega – è che in questi anni chi ha commesso reati di violenza o bullismo nei confronti delle persone omosessuali è in carcere, condannato in base al codice penale vigente, dunque di questa legge non c’è affatto bisogno”. In realtà, aggiunge Gandolfini, “é il pretesto per far passare una nuova ideologia con cui si vuole educare le nuove generazioni. Siamo un’associazione per la famiglia, a favore della vita e in difesa dei figli dall’indottrinamento fatto come nelle peggiori dittature del ventesimo secolo. Questa è una dittatura del pensiero e siamo convinti che milioni di famiglie italiane ci sostengono su questo”, conclude.


PILLON: “DISCRIMINAZIONE AL CONTRARIO NEI CONFRONTI DELLE DONNE

Questa legge usa come foglia di fico cause giuste per imporre una ideologia che andrà a sostituire il sesso con genere, orientamento sessuale e identità di genere anche autopercepita”.Lo dichiara al presidio contro il ddl Zan ì il senatore della Lega Simone Pillon.

“In alcuni Paesi dove questo già succede- sottolinea Pillon- abbiamo maschi che partecipano a competizioni femminili e ovviamente vincono. Dov’è la parità di genere se permettiamo che un maschio, semplicemente perchè si autopercepisce femmina, possa mietere allori in competizioni femminili? C’è un enorme problema di discriminazione al contrario”, conclude Pillon.

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