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Dalla foto al disegno a penna, se l’artista è la stampante

Riesce a riprodurre a tratto di penna i volti delle persone partendo da un'immagine digitale

Pubblicato:27-10-2018 15:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:43
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BOLOGNA – Una stampante al servizio dell’arte, che riproduce a tratto di penna i volti delle persone partendo da un’immagine digitale. È l’invenzione di un giovane dottorando in Fisica costruita in casa con materiali a basso costo. Consiste in una sorta di plotter che, sfruttando un algoritmo da lui creato, muove la penna tracciando le linee dell’immagine, senza mai staccarsi dal foglio. Il risultato? Un fotografia riprodotta perfettamente su carta a penna. Certo, con una traccia leggermente diversa dalla mano libera, ma l’immagine finale è comunque sorprendente.

Così la stampante si fa “artista”, secondo le intenzioni di Michele Della Ciana, 25 anni, di Solarolo, in provincia di Ravenna. Tanto che il nome ufficiale dato all’inventore, infatti, è “Caravaggio, a drawing machine“. Un’idea che, spiega, viene dalla convinzione di poter “fare qualcosa di fisico partendo da qualcosa di digitale“. E ieri Michele ha raccontato la genesi della sua ‘creatura’ in un workshop davanti agli studenti del Cpia, il centro per l’istruzione degli adulti.


L’evento è stato promosso nella sede di Ifoa, l’ente di formazione con sede in viale Aldo Moro a Bologna, per la quinta edizione del Festival della cultura tecnica. Nell’occasione si è affrontato il disegno dal punto di vista scientifico, ripercorrendo i passaggi fondamentali per la riproduzione di un’immagine.

La cosa più grossa e complicata è l’algoritmo. È nato come una specie di esperimento per fare delle immagini ma ci è voluto del tempo per cercare di imitare come disegna un essere umano: quei passaggi che guidano la direzione della penna. Quindi una ricerca su come io, che sono una capra a disegnare ma insomma qualche concetto ce l’ho- scherza il giovane fisico- sul perché faccio determinati passaggi quando disegno. Ecco questo è il punto di partenza, poi sono andato avanti per approssimazioni successive”.

Un’idea nata quando ricevette in regalo da suo zio “un intero scatolone di roba di Arduino, così mi son detto: partiamo con un progetto per imparare. Non mi bastava l’idea di fare delle tavole, quelle geometriche per intenderci, perchè sono un po’ noiose, diciamo. Allora ho detto: dai, va là. Ci potrei fare anche dei disegni o delle immagini“. E da qui è partito il lavoro, con le prime difficoltà: “I problemi erano due- prosegue- un hardware abbastanza semplice e trovare un algoritmo per fare questo genere di cose, che non esiste in commercio”.

Così, studiando la cosa e andando avanti per “approssimazioni successive”, il giovane fisico è giunto alla quadra: “La cosa veramente innovativa è il software che c’è dietro. Mi son messo a lavorare, non è stato un colpo di fulmine ma approssimazioni, come tutte le cose, non è che uno si sveglia con le idee. Magari qualcuno sì, ma io no”. Così, piano piano l’invenzione prende forma. “È tutto in legno, ma quello che si vede attorno è pura estetica, la prima esposizione che ho fatto l’ho fatta con una lastra di vetro. Quello che basta sono due motorini (stepper), che sai sempre che posizione angolare hanno, e delle cinghie per muove il tutto. Il fatto che ci sia la gravità equilibra tutto il sistema. Muovendo questi due motorini cambi la lunghezza di queste due cinghie che sono collegate alla penna che insieme forma un triangolo. Modificando i lati del triangolo muovi la penna sotto il piano. È molto intuitivo come funzionamento”.

Ma nella pratica, come funziona? Come si dice alla macchina come disegnare? “Tutta l’elaborazione è fatta al computer per una questione di capacità di calcolo. Tutto viene convertito in un file di testo, che sono le indicazioni dei movimenti dei motori. Questo file viene messo su una schedina sd messa nella scheda che controlla il sistema (basato su Arduino). Man mano che la scheda legge tutti questi valori, cambia la direzione dei motori e il tutto va avanti finché non finisce il disegno. Dipende da quanto è scuro e quanto è grande: quelli grandi ci mette quasi due settimane fino anche a un mese se sono molto scuri. Uno come questo qui tre-quattro giorni”.

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