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Osa a sostegno del sistema sanitario: Benessere per gli assistiti e aiuto ai disagiati

Osa, Milanese: "Lavoriamo per portare un po' di cuore nelle case delle persone, nelle Residenze e nei Centri diurni"

Pubblicato:27-10-2016 09:22
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:13

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Giuseppe MilaneseROMA – “Tremila persone che ne assistono altre 40.000, non ci sono parole migliori per descriverci. E lavoriamo per portare un po’ di cuore ogni giorno nelle case delle persone, nelle Residenze e nei Centri diurni”. E’ questa l’Osa, nelle parole di Giuseppe Milanese, il presidente della cooperativa Operatori sanitari associati che dal 1985 agisce nell’ambito dell’assistenza primaria e in generale dei servizi socio-sanitari. Diverse le soluzioni proposte: assistenza a domicilio a pazienti cronici e complessi, ospitalità in residenze sanitarie, socio-sanitarie e case famiglia per pazienti anziani, disabili, psichiatrici, minori, attività riabilitativa in centri convenzionati, e infine assistenza socio-assistenziale domiciliare per soggetti svantaggiati.

Ventotto le sedi in cinque regioni (Lazio, Abruzzo, Lombardia, Puglia, Sicilia) con campagne comunicative e sociali che spaziano da ‘Nontiscordardimé’ a ‘MaiSoli’: un raggio d’azione più che mai fondamentale, alla luce di un sistema Paese costretto a fare i conti con crisi e povertà. Secondo gli ultimi dati Censis, infatti, sono undici milioni gli italiani senza mezzi economici che rinunciano a curarsi, oppure rinviano le prestazioni sanitarie a causa delle difficoltà economiche. Due milioni in più rispetto al 2012.

A questo si contrappone l’aumento della spesa sanitaria privata: 34,5 miliardi di euro (+3,2% negli ultimi due anni), mentre si assiste al fenomeno della ‘sanità negata’, che colpisce in particolare 2,4 milioni di anziani. Su questi numeri si muove il mondo delle cooperative che in una logica di welfare territoriale e di comunità eroga a quasi sette milioni di persone servizi complessi sia integrati che complementari al Servizio sanitario nazionale. Un sistema ausiliario e non antagonista al pubblico come quello di Osa, che negli anni della crisi ha saputo crescere e dare risposte sempre più efficienti ai bisogni dei cittadini.


E lo sviluppo non si ferma. Sono tanti progetti in cantiere come l’impiego della tecnologia per misurare la qualità oppure il miglioramento della comunicazione interna. Una prospettiva che attende Osa in futuro è quella della Cooperativa di comunità tra la gente che lavora e la gente assistita, affinché prevalga il sentimento della fratellanza. “Fra molti di noi- spiega Milanese– già c’è, ed è grande la voglia di fare qualcosa di bello insieme per il benessere dei nostri assistiti”.

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