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Report CGG del 27/10/2015 – Seduta Mattutina

Pubblicato:27-10-2015 13:20
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:41

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CGG-aulaIn mattinata prosegue il dibattito sulla questione morale in comma Comunicazioni. Sono tra gli ordini del giorno presentati da Gian Matteo Zeppa di Rete. Il primo richiede le dimissioni del segretario di Stato per gli Affari esteri, Pasquale Valentini, il secondo quelle di Clelio Galassi dalla presidenza Sums, azionista di Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino. Infine, il terzo Ordine del giorno, sottoscritto oltre che da Rete da Civico 10, Sinistra unita e dal Consigliere indipendente Federico Pedini Amati, richiede lo scioglimento del Consiglio Grande e Generale e nuove elezioni. Contro i testi presentati dal movimento civico Rete si esprime il segretario di Stato per il Turismo, Teodoro Lonfernini che richiede il loro ritiro o la non accettazione da parte della Reggenza: “Chiedo che l’Odg di Rete non sia accettato da parte dell’Aula, delle istituzioni, della Reggenza- motiva- perché è inaccettabile rivolgersi al congresso di Stato come se fosse un gruppo criminale”. E ancora: “Chiedo alla Reggenza di valutare adeguatamente la terminologia- insiste il segretario di Stato- diversamente, a tutela della mia dignità personale reputo di rivolgermi personalmente all’autorità giudiziaria”. I lavori si interrompono con il lungo intervento del consigliere Marco Gatti, Pdcs, e riprenderanno nel pomeriggio, come previsto dall’ordine del giorno, dal comma 19, relativo alla seconda lettura dell’Assestamento di bilancio. Il comma Comunicazioni riprenderà quindi solo una volta concluso il comma 19.

Di seguito un estratto degli interventi della mattina.

Comma 1. Comunicazioni


Alessandro Cardelli, Pdcs: “La politica in passato non ha dato un buon esempio. Ho sentito tanti interventi che hanno inneggiato a una svolta della politica. Io credo che questo percorso sia stato intrapreso ma che sia tutt’altro che finito. La politica ha bisogno di una rigenerazione sull’essere politico e su quello che significa essere un politico. L’onestà è una prerogativa e un dovere di un politico perché un politico deve prima di tutto essere al servizio della comunità. E’ ovvio che la Magistratura deve avere la nostra fiducia. Noi oggi stiamo imboccando una nuova stagione politica che dovrà essere caratterizzata dalla continuazione di un forte rinnovamento. E in questo la Dc ha fatto fortemente la sua parte. La Dc sta dimostrando di voler voltare pagina. Abbiamo tante persone giovani che in un prossimo futuro si impegneranno attivamente nella Dc. Questo passaggio rappresenta sicuramente una ferita per San Marino ma al contempo anche un’occasione di rilancio. Una grossa ferita a livello di immagine per il nostro Paese. In questi anni abbiamo fatto tanto per migliorare la credibilità del nostro Paese e purtroppo certi fatti e personaggi che tornano a galla non ci aiutano. Ribadisco la necessità della politica di sfruttare questo momento come occasione di riflessione ma anche di rilancio rispetto al recente passato”.
Gian Nicola Berti, Ns: “Quello che è successo la settimana scorsa è un ulteriore passaggio del processo di moralizzazione del nostro Paese. Ho ascoltato diversi inviti finalizzati alla conclusione anticipata di questa legislatura. Ma mi chiedo perché? Al di là di quelle che sono le contestazioni nei confronti di Gatti (riciclaggio e associazione a delinquere) c’è qualcosa di estremamente più grave ossia un attentato nei confronti dei poteri dello Stato. Un’aggressione di politici che hanno imperversato per tanti anni in questo Paese gestendo il potere. Politici che si sono trasformati operando nell’ultimo decennio solo per arricchimento personale. Ne eravamo consapevoli? Consapevoli è una parola forte. Forse ne avevamo il sospetto vedendoli condurre un alto tenore di vita. Ora abbiamo capito da dove provenivano quei soldi. Io già in passato dissi a Rete “attenzione”. Perché Rete potrebbe essere lo strumento in mano a questi soggetti per delegittimare le istituzioni. Credo che dall’ordinanza Gatti nasca o si possa trarre la lettura di quello che è il profilo criminale di questo cerchio magico e delle capacità di questo cerchio magico di infiltrarsi nelle varie pieghe della società sammarinese. Anche in questa legislatura sono stati fatti passi importanti per combattere questi fenomeni. Noi puntiamo a ridare questo paese ai sammarinesi e a farlo tornare ai principi di libertà, indipendenza, democrazia e rispetto dei cittadini. Noi siamo un movimento nato nel 2006. Eravamo convinti che un certo modo di gestire il potere, accentrando tutto nelle mani dell’Esecutivo, avrebbe svuotato la funzione legislativa e quella giudiziaria. E questo non è positivo. Le attività criminali si contrastano con provvedimenti di legge ma soprattutto con un Tribunale che lavora e che viene dotato di strumenti per accertare i fatti. Questo non vuol dire che io ritenga colpevoli tutti gli imputati. Attenzione però perché il quadro che emerge ci fa capire che la politica ha passato un bruttissimo momento. La scorsa legislatura, dopo quella che c’è stata tra il 2006 e il 2008, ha iniziato a portare avanti provvedimenti normativi molto importanti. Ed è stata una legislatura che si è interrotta precocemente perché forse non c’era la stessa unità di intenti. Interrompere una legislatura oggi sarebbe un corto circuito istituzionale. Se non avessimo dato al Tribunale gli strumenti per operare come si sarebbe arrivati a questo punto? Piuttosto pensiamo a che provvedimenti adottare per adeguarci alle normative Greco. Prescrizione? La giustizia è lenta ma inesorabile. Il Segretario della Dc Gatti ha voluto rompere con il passato ed è stato attaccato. Gabriele Gatti e Augusto Casali cominciarono a flirtare già nel Consiglio del giugno 2012. L’obiettivo era quello di fermare la commissione d’inchiesta su Fincapital. La scorsa legislatura si è interrotta per questo. La conferma arriva da un semplice provvedimento della magistratura. Che dice che quando Roberti chiama, Gabriele Gatti risponde e poi contatta Augusto Casali. Questo è il cerchio magico a cui è estranea completamente questa maggioranza ma che ha profonde leve nell’opposizione. E’ così o non è così? Io sono convinto sia così. Nella scorsa legislatura uscivano fatti a comando. Io penso che il cerchio magico ci sia e che abbia dentellati notevoli a 360 gradi nel Paese. L’opposizione dovrebbe chiedersi: da che parte sto se sto contro questa maggioranza? Lo chiedo a Rete, Civico 10 e Sinistra Unita. Forse non tutto quello che appare è la verità. E’ la verità che viene fatta apparire attraverso un altro potere che è il giornalismo. L’etica del giornalismo è un grave problema a San Marino. Il Segretario Belluzzi ha fatto una legge che è stata censurata dall’Alto Commissario. Avrei chiesto a lui “come si fa a far raccontare la verità?”. Perché io sui quotidiani sammarinesi non la vedo da tanto tempo. Sui giornali sammarinesi leggo solo quello che vogliono far passare certi personaggi politici. La politica deve smettere di lanciare accuse gli uni nei confronti degli altri. Io spero che tutti siano onesti. Volete interrompere questa legislatura? Io sono pronto ma la motivazione non è l’arresto di Gatti. Che di politico non ha nulla. Dovete ammetterlo. Le vicende giudiziarie non debbono distrarci dai nostri doveri di rilanciare il nostro paese”.
Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Le indagini stanno delineando un deterioramento del sistema politico e del paese. Alla luce di questi fatti ieri abbiamo sentito interventi tesi a strumentalizzare e a delegittimare le istituzioni, fino ad arrivare a chiedere nuove elezioni. Ebbene ricordo a queste persone che l’emersione di certi fenomeni è anche il frutto dell’opera di trasformazione iniziata nella scorsa legislatura. Opera che è proseguita in questa legislatura. Con l’approvazione di importanti provvedimenti. Ne cito solo alcuni: quelli per recepire le direttive del Greco, quelli per contrastare la corruzione, la legge 100 del 2013 che ha introdotto il reato di auto-riciclaggio ancora prima dell’Italia. Così facendo abbiamo dato al Tribunale gli strumenti necessari. Oggi la Magistratura sta svolgendo in piena autonomia un lavoro importante e delicato. Il lavoro da fare è ancora tanto. Dal 2008 e ancora più in questa legislatura, anche se l’opera di cambiamento non è stata totale, i fatti che hanno ostruito il cambiamento non sono stati più in maggioranza. L’opera di cambiamento va portata a compimento. Deve andare fino in fondo. Lo sviluppo economico e sociale di San Marino deve poter contare sulla trasparenza e sulla legalità. L’azione sinergica del Governo, delle Forze dell’Ordine, del tribunale e di ogni singolo cittadino e la strada più efficiente per contrastare azioni contrarie ai principi di legalità. La fiducia nella Magistratura costituiscono un requisito imprescindibile per portare avanti il lavoro di trasparenza in questo Paese”.
Tony Margiotta, Su: “Questa mattina leggo che Gabriele Gatti è stato sospeso dal suo partito. Io mi aspettavo una espulsione visto quello che la documentazione ha reso noto. Mi auguro che la Dc faccia un mea culpa come ha già espresso qualche esponente della Dc ma soprattutto spero che si adoperi per dare un messaggio chiaro: di trasparenza e cambiamento. Io faccio fatica a interpretare certi cambiamenti nel panorama politico. Chiedo a questa maggioranza di fare un passo indietro perché il Paese lo richiede. Poi ci chiediamo come mai questa legislatura è stata caratterizzata da fuoriuscite di consiglieri indipendenti? Io ricordo che nel programma di Bene Comune vi era la risoluzione di tutti i problemi entro 6 mesi. Cosa che evidentemente non è avvenuta. E allora chiedo, visto l’insieme di tutto questo ragionamento, le elezioni anticipate. Arriviamo alla Finanziaria e poi andiamo alle elezioni per ridare nuovi stimoli e nuova energia a un governo che sia più efficace. Non è accettabile, dopo tre anni, trovarsi in una condizione statica. L’economia in questo Paese non è ripartita. E se l’economia è ferma le aziende chiudono e non c’è sviluppo. Il Piano di Sviluppo di cui ha parlato la maggioranza nel suo intervento è solo un sogno. E’ necessaria una nuova credibilità della politica. Questi fatti accaduti: dall’arresto di Gatti, Podeschi, Stolfi fino alle dimissioni di Galassi e Giorgi hanno leso la credibilità del Paese e la fiducia dei cittadini nei confronti della politica. Un danno che è sotto gli occhi di tutti. Non ce lo possiamo permettere. In questi arresti vedo un messaggio chiaro anche nei confronti di chi ci sta guardando. E’ importante che la politica si adoperi subito per dare nuova forza agli interventi che il Paese ci chiede”.
Gian Matteo Zeppa, Rete:Do lettura degli ordini del giorno. Il primo a nome di Rete, Il Consiglio Grande e Generale, alla luce delle informazione emerse circa il disegno di delegittimazione del tribunale messo in atto, secondo la magistratura, da Giuseppe Roberti, Gabriele Gatti e Claudio Podeschi; constatato che una delle ipotesi avanzate dai suddetti prevenuti era quella di fare in modo che qualche soggetto istituzionale proponesse la realizzazione di una commissione di inchiesta sul tribunale;
valutate le parole espresse dal segretario di Stato Pasquale Valentini in Consiglio Grande e Generale nella sessione di giugno 2015, quando propose di avviare una commissione d’inchiesta sulla magistratura usando le seguenti parole: ‘Io sono preoccupato del quadro inquietante che si sta realizzando: siamo all’inizio di un percorso giudiziario che non sappiamo né come né quando finirà, né che dimensioni avrà. Con interrogativi che personalmente rimangono inquietanti, perché ci sono molte questioni che non mi tornano, capovolgimenti di ruoli che fanno spavento, coloro che avviano le indagini che diventano indagati, i vertici delle istituzioni che saltano, i vertici dei principali partiti che saltano, accusati che diventano i principali moralizzatori e accusatori. C’è uno scenario che credo non possa non turbare e io mi permetto, siccome vedo che questo Consiglio sta diventando molto sensibile alle commissioni d’inchiesta, mi permetto di proporne una su questo. Perché ritengo che prima di dover chiamare, quando sarà il momento, gli elettori a decidere da chi vogliono essere governati e per cosa, forse sarà bene scoprire le carte e dire a chi giova tutto questo, a chi ha giovato e chi è che sta tirando… a chi stiamo servendo! Qual’è il progetto che stiamo servendo. Perché ho l’impressione che non abbiamo il coraggio, a viso aperto, di dire a chi stiamo servendo’.; Ravvisando in esse una sensibile attinenza con le ipotesi di delegittimazione in corso evidenziate dalla magistratura, e con l’obiettivo di fugare il minimo sospetto che vi siano spalleggiamenti al gruppo criminale da parte di membri del Congresso di Stato;
Impegna il Congresso di Stato
ad avviare al suo interno verifiche sulle affermazioni del segretario Valentini, anche -se considerato utile- coinvolgendo la magistratura, con l’obiettivo di individuare un eventuale collegamento con il disegno di delegittimazione messo in atto dai suddetti prevenuti, nel qual caso il congresso di Stato dovrà provvedere a richiedere le dimissioni irrevocabili al Segretario Valentini.

Il secondo Ordine del giorno, sempre sottoscritto da Rete: “Il Consiglio Grande e Generale,

alla luce delle notizie di reato emerse nell’ordinanza della magistratura che ha condotto all’arresto di Gabriele Gatti; tenuto conto degli illeciti ascritti al Sig. Clelio Galassi, in attesa che lo stesso possa darne motivazione di fronte al giudice; preso atto con favore delle opportune dimissioni presentate dal sig. Clelio Galassi dal ruolo di Ambasciatore della Rep. di San Marino presso la Santa Sede; in previsione dell’intervento legislativo attraverso il quale l’Ecc.ma Camera della Rep. di San Marino si appresta a deliberare un ulteriore sostegno finanziario volto alla patrimonializzazione della Cassa di Risparmio; verificato che il sig. Clelio Galassi ricopre la carica di Presidente della Società Unione Mutuo Soccorso (SUMS), la quale a sua volta è azionista della Cassa di Risparmio con una quota di minoranza;
impegna il Congresso di Stato, nella sua qualità di socio di Cassa di Risparmio, ad inoltrare alla SUMS una formale richiesta di revoca dell’incarico di Presidente al sig. Clelio Galassi, come requisito indispensabile affinché lo Stato di San Marino possa procedere a qualsivoglia intervento in favore di Cassa di Risparmio. Impegna altresì il Congresso di Stato a non dare attuazione ad alcun intervento di sostegno alla Cassa di Risparmio fintantoché il sig. Clelio Galassi non risulti rimosso da ogni incarico rivestito all’interno di SUMS o di Cassa di Risparmio’.

Infine, il terzo Ordine del giorno, sottoscritto da Rete, Civico 10, Sinistra unita e dal consigliere indipendente Federico Pedini Amati. Il Consiglio Grande e Generale, alla luce delle notizie di reato emerse nell’ordinanza della magistratura che ha condotto all’arresto di Gabriele Gatti; con l’obiettivo di tutelare il buon nome del Consiglio Grande e Generale e delle stesse Istituzioni sammarinesi, sulle quali incombe il sospetto di infiltrazioni di quelli che la magistratura indica come “appartenenti” all’organizzazione criminale. Constatando che la magistratura sammarinese definisce attuale e certa la reiterazione degli illeciti quali riciclaggio e associazione a delinquere, della fitta rete di conoscenze e amicizie con soggetti investiti di cariche istituzionali pronti a intervenire, se richiesti, in aiuto dei membri del gruppo criminale; Evidenziando la dimensione sistemica che si evince dall’ordinanza di cattura, in un quadro di corruzione diffusa che coinvolge “ogni istituzione e ogni settore economico”, ove i legami politici e di partito sono “soppiantati dall’affectio criminale”, ove i partiti, specie di maggioranza, sono indicati come “crocevia della politica corrotta”; Considerando necessario favorire la distensione tra la popolazione, dimostrando ad essa che la politica è in grado di auto-rigenerarsi, e spezzando ogni possibile legame o sospetto di legame tra le istituzioni e siffatte logiche criminali e clientelari di gestione della cosa pubblica; perseguendo l’obiettivo di relegare finalmente e definitivamente al passato le derive corruttive descritte nell’ordinanza;
ritiene necessario porre in essere tutte le procedure istituzionali per giungere al proprio scioglimento nella seduta immediatamente successiva all’approvazione di un legge di bilancio che escluda ogni contenuto non direttamente connesso al bilancio stesso, indicendo immediatamente nuove elezioni generali per consentire alla cittadinanza di esprimersi per la scelta di una nuova classe dirigente politica’.
Siamo in un periodo irripetibile, brutto, tutto quello che è successo di recente, partendo dagli arresti di Podeschi, Stolfi, le dimissioni del segretario Felici fino ad arrivare all’arresto Gatti, non poteva passare inosservato. La Reggenza nel suo discorso di insediamento ha riconosciuto la necessità di salvaguardare le istituzioni e in particolare il Consiglio Grande e Generale, questo è il punto nodale e viene prima dell’arresto di Gatti. Gatti è stato spalleggiato, questo è il problema, abbiamo dei consiglieri che con Gatti ci hanno fatto gli affari e sono entrati in interesse politico con lui e uno ha parlato anche ieri, il consigliere Mazza, che ieri lo ha attaccato. Questa sarebbe la politica nuova. Abbiamo avuto una lezione magistrale da parte del consigliere Berti. Ha detto che bisognerebbe andare a fare le dichiarazioni o le denunce nei luoghi adatti. Lei, come altri membri della commissione Esteri, saprà che io la denuncia la feci, e fortunatamente ha portato al fatto che un possibile fiancheggiatore del sistema non avesse la residenza. Poi passa anche la farsa storica che noi non c’eravamo in Consiglio e non sapevamo com’era difficile, ma nel 2006 lei ha fatto denuncia sul voto di scambio insieme a Roberto Ciavatta, denuncia che non ebbe risultati. E’ vero che c’era chi combatteva qui dentro, ma non passi il messaggio che fuori eravamo ottusi e ci chiudevamo gli occhi con le fette di mortadella, non era così.
Questa legislatura è fallimentare nel merito sotto l’aspetto di lavoro, sviluppo, ma è colpa del sistema che si è portata dietro da altre legislature ed è quel sistema che oggi è sotto indagine dei giudici. Perché elevarsi a dire ‘continuiamo’ in una sorta di eutanasia folle? Chi ha detto che le elezioni fanno comodo ai movimenti civici, chi ha detto che io voglio ricandidarmi?
Moretti è un rinviato a giudizio per associazione a delinquere e riciclaggio. Questo Governo con la delibera del 12 maggio 2015 ha dato allo studio Antao 260 mila euro per il polo museale. Per andare alle urne. Il Congresso di Stato ha dato 260 mila euro allo studio Antao che è del signor Moretti. Una persona indagata. Ma allora di cosa stiamo parlando? Come potere dire che il cerchio magico se lo inventavano i movimenti e i giornalisti? So riconoscere che la legislatura precedente e quella attuale hanno adottato provvedimenti positivi per fare lavorare la Magistratura. Ma nel merito politico ritengo che il Governo abbia fallito. Il Segretario Valentini dovrebbe fare mea culpa sulla nomina di Galassi. A un anno di distanza dalla nomina di Galassi uscirono i primi articoli sulle indagini a carico di quei conti correnti. E Valentini non fece nulla. In questa sede il Segretario Valentini continuava a difendere Galassi. Uno dei leader storici della Dc. Ci sono ombre su alcuni consiglieri di maggioranza, dei dubbi vanno sollevati. So che in passato non tutti erano uguali, ho conosciuto la politica grazie ai video di Ap, ma era passato. Le elezioni sono necessarie per arrivare alla fine di tutto questo, è necessario passare la parola al popolo per una sorta di pacificazione nazionale. Forse saranno le elezioni più pulite dal dopoguerra ad oggi, chi l’ha detto che ci sarà il caos?”.

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato per il Turismo: “Svolgo questo intervento con estrema carica emotiva alla luce delle terminologie usate da alcuni consiglieri che sono corsi nell’errore di metterli per iscritto. Chiedo che l’Odg di Rete non sia accettato da parte dell’Aula, delle istituzioni, della Reggenza perché è inaccettabile rivolgersi al congresso di Stato come se fosse un gruppo criminale. Chiedo alla Reggenza di valutare adeguatamente la terminologia, diversamente, a tutela della mia dignità personale reputo di rivolgermi personalmente all’autorità giudiziaria.
Ho ascoltato con attenzione gli interventi succeduti. Ho una responsabilità istituzionale, sono rappresentante del Pdcs e lo sono stato ai vertici, come presidente. E’ come se di fatto molti di voi debbano continuare a trovare per loro soddisfazione i fantasmi del passato senza riconoscere che è accaduto un altro periodo. Citiamo in continuazione personaggi che oggi vivono percorsi giudiziari che all’interno del Pdcs non incidevano più da tantissimo tempo. Cadete nell’errore di dovere continuamente citare quei fantasmi del passato, questo mi fa sorgere il dubbio che c’è qualcuno che, per continuare ad emergere, ha bisogno di quell’aggancio. Non mi sento di difendere la mia persona ma la dignità di un intero gruppo, fatto da persone estremamente serie. Le persone contro cui oggi puntate il dito sono persone serie, diversamente cadreste nell’errore di ricostruire una sola parte storica. Io mi sono candidato e sono entrato in aula solo nel 2008. Da allora il messaggio di rinnovamento era già sentito. Nel 2010 mi sono sentito pronto di assumerei la presidenza del Consiglio centrale del partito. Mi sono candidato contro l’avversione totale di quelle persone che voi continuate a citare come fantasmi del passato. Sono stato eletto presidente con due voti superiori rispetto l’altro candidato. Dal 2006 il percorso di cambiamento con atti normativi è stato voluto, non solo indotto dall’autorità italiana. E’ stato voluto perché avevamo capito, al di là dei fantasmi del passato, che o si voltava pagina o le circostanze sarebbero state ancora peggiori. Bisogna riconoscere la fatica con cui le persone sono state combattute.
Il vostro è un attacco allo Stato, vi chiedo di cambiare o ritirare l’Odg.
Chiedo scusa, non perché mi senta personalmente responsabile, ma perché è una questione oggettiva istituzionale che deve essere concessa ai cittadini, perché di fatto ci siamo tutti quanti fidati prima, e poi successivamente non abbiamo avuto la forza di fermare certe azioni e gesta personali di certi personaggi politici nell’evitare che generassero un danno enorme al Paese e la perdita di opportunità enormi. Invece che puntarci il dito continuamente, dovremmo riconoscere però che non solo una parte del Paese ha svolto un ruolo, ma anche la politica lo ha fatto. Senza, neanche il tribunale avrebbe potuto operare. Riconosciamolo indipendentemente dalla provenienza politica che abbiamo avuto tutti un ruolo in questo”.
Andrea Zafferani, C10: “Il sistema emergeva già dalle commissioni d’inchiesta, ma ora anche dalle carte della magistratura è tutto in una limpidezza totale. La magistratura avrà compito di perseguire condotte illecite penali, ma in Aula dobbiamo analizzare il sistema di malaffare creato in questo ultimo ventennio. Sarebbe solo da chiedere scura e ridare la parola agli elettori. Con Su e Rete avevamo già chiesto le elezioni un anno fa, con le dimissioni di Felici. Oggi viene privato dalla libertà personale un protagonista indiscusso di quasi 30 anni di governo di guida Dc. Ai cittadini bisogna ridare la parola, perché alla luce di quello che sta emergendo hanno diritto di scegliere le persone e i partiti che ritengono di rappresentare il nuovo corso. Sarebbe un motivo più che sufficiente per andare al voto. Ma c’è un altro motivo. Di fatto il Consiglio è delegittimato. Qualunque atto che il governo metterà in essere da oggi in avanti, i cittadini saranno autorizzati a pensare che ci sia del marcio dietro, degli interessi da difendere o dei personaggi da tutelare. Primo esempio, il polo Museale, è un progetto importante per le sue dimensioni ma quando l’incarico del progetto viene dato allo Studio Antao, in cui è coinvolto l’architetto Moretti, uno degli indagati, come si fa a non pensare che non ci sia qualche interesse da difendere? Siamo in una situazione ingovernabile se non si ritorna alle urne. Altro tema ancora: alcuni egli attuali segretari di Stato sono stati protagonisti dell’epoca del gattismo, alcuni ne sono stati sostenitori, alcuni vertici Dc ne sono tuttora soci in affari, sempre la Dc è stata protagonista della nomina di Galassi all’ambasciata in Vaticano. Qui non si tratta di aver fatto uno o più errori politici, qui si tratta di una classe politica democristiana, in parte presente ancora oggi, cresciuta in quel mondo lì e in quel mondo lì ha preso i voti. Parlate di rinnovamento, quando pochi anni fa avete imposto al governo certi uomini e dopo tutta la fatica fatta dai partiti che si sono spesi per il cambiamento e una commissione di inchiesta. Il gattismo è nel Dna democristiano da almeno 30 anni. La situazione richiederebbe un atto di discontinuità forte, in parte le istituzioni sono occupate da persone che con quel passato sono compromesse. Sono consapevole che nella maggioranza ci sono forze sane, sono sicuro che ci sono forze che lottano per il cambiamento in maggioranza e a loro chiedo di votare l’odg per ridare la parola ai cittadini”.
Marco Gatti, Pdcs: “Sento parlare della Dc sommando cose che non esistono. La cosa più stupida che ho sentito dire è che Mazza prima ha difeso Gatti, poi ieri lo ha attaccato. Ma chi conosce Mazza, sa bene che non si era candidato in passato proprio per la presenza di Gatti nel partito. Poi quando si parla di gattismo si attacca me, quando non si conosce minimamente il mio percorso politico. L’ho iniziato nel 2000, quando già si parlava di questione morale, ma l’ho fatto perché secondo me allora la classe politica non aveva una prospettiva futura per il Paese. Ho iniziato la professione nel ’96, ero all’interno del Collegio dei ragionieri e ragionavamo sui limiti del sistema di allora e sulla necessità di cambiamento, di rimessa in discussione dei capisaldi in un’ottica graduale. In quegli anni la classe politica di allora ci derise fortemente, e allora capii che era appiattita sul quotidiano. E da lì iniziai il mio percorso politico, non facilitato, nell’era Gatti. Nel 2001 mi candidai infatti senza entrare in Consiglio. Entrai però nel partito e trovai una situazione di difficoltà, mancanza di dialogo. Allora non abbiamo prestato attenzione alla concentrazione di potere nelle mani dei pochi. Iniziò allora un dibattito forte all’interno del partito, c’erano Maria Luisa, Marco Arzilli, insieme si voleva contrastare il mancato confronto, l’accentramento del potere. Sembrava un percorso senza uscita, alle elezioni del 2006 ci fu una rottura interna alla Dc, molto sofferta, da parte di Maria Luisa e Marco. Io e altri amici abbiamo preferito combattere dentro il partito. Da lì, la Dc è andata all’opposizione ed è iniziata una riflessione interna, si è andati al congresso con uno scontro con due visioni diverse di conduzione di partito e di visione politica. Vince nel 2007 Pasquale Valentini. Non da solo, ma insieme ad alcune persone e da lì è iniziato un percorso combattuto. Nel 2008 con Ap cambiò il rapporto, videro un approccio diverso. Siamo andati al governo e da lì è ripresa la questione interna di potere. E’ lì vanno verificati i passaggi che la Dc è stata capace di fare, di non soppiantarsi a mere posizioni di governo. Ricordo a seguito del caso Finproject, il governo doveva decidere se commissariare o no. La posizione di Valentini e della Dc era quella di andare avanti. Da lì in poi si è tentato di far cadere il governo perché non stava più a quel gioco. Sono iniziati i commissariamenti perché non avevamo niente da nascondere. Si è andati verso la legalità, dando strumenti al tribunale e agli organismi di controllo. E ancora dobbiamo fare tanto, la strada è continua. Noi oggi siamo solidali con questa situazione? Sono i fatti che dicono il contrario, che dicono che la Dc si è messa in discussione tutte le volte che è stato necessario.
Alla domanda la politica ha fallito io rispondo ‘no’. I partiti tradizionali, chi prima, chi dopo, e noi lo siamo stati tra i primi, hanno avviato il rinnovamento. Noi lo abbiamo fatto nei metodi e nelle persone. E il governo del 2008 ha portato avanti il cambiamento perché la Dc aveva i numeri per poterlo fare. Alle elezioni dobbiamo andare solo se non abbiamo fiducia tra di noi, governo e maggioranza, allora dobbiamo andare alle elezioni”.

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