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MILANO – La sicurezza alimentare dai campi alla tavola e un approccio alla nutrizione in tutte le fasi della vita, valorizzandola come contrasto efficace alle malattie croniche e per “proporre un brand, uno stile di vita come patrimonio dell’umanita’ che per noi e’ un salvavita, ossia la dieta mediterranea“, come ha dichiarato il ministro Beatrice Lorenzin. Questi i grandi temi cavalcati dal ministero della Salute durante i sei mesi di Expo 2015, con una campagna capillare di informazione ‘Mangia sano, investi in salute’, promossa attraverso eventi, spot, opuscoli, web e social. Ecco dunque che e’ tempo di bilanci, da tracciare e analizzare all’interno della conferenza conclusiva di questo percorso, che in due giorni riunira’ 40 delegazioni e 20 ministri della Salute da tutto il mondo. Interverranno piu’ di 60 relatori, che animeranno le sette sessioni previste nelle due giornate.
“Expo e’ stata e sara’ un’occasione importante e irripetibile per il nostro pianeta– cosi’ Lorenzin ha aperto la convention- Per la prima volta mettiamo al centro dell’agenda mondiale il tema della salute, della nutrizione e della sostenibilita’ dei nostri sistemi sanitari e ambientali”. Dunque oltre al bilancio l’obiettivo della conferenza e’ anche quello di poter tracciare un percorso che raccolga l’eredita’ di Expo e che non renda a se’ stanti i vari temi affrontati in questi mesi di Esposizione universale.
Oltre cento incontri e workshop nello Spazio donna e nello Spazio scuole di Palazzo Italia che hanno posto al centro la sensibilizzazione sui temi della nutrizione e della sicurezza degli alimenti. In attesa del secondo e conclusivo giorno, all’apertura ci si e’ concentrati su progetti e iniziative volte a cercare un equilibrio a livello planetario per una situazione che vede, prendendo le parole del ministro, da una parte “2 miliardi di persone che soffrono di fame nascosta“, un problema che affligge anche i Paesi industrializzati, e dall’altra “1,5 miliardi di persone che soffrono delle malattie del benessere, cioe’ di un eccesso di alimentazione, come obesita’, malattie cardiovascolari e croniche che portano anche alla morte”.
Dunque il primo obiettivo dev’essere quello di “cominciare a sfidare questi paradossi– ha detto Lorenzin- e a sciogliere dei nodi per questa e per le prossime generazioni. Fino a vent’anni fa sembrava impossibile sconfiggere la fame, ora i numeri di riduzione sono tali da permetterci di parlare non piu’ di come nutrire le persone ma come nutrirle bene e in modo sano”. Stesso discorso sulle malattie: “Pensiamo cos’era vent’anni fa per una donna avere un tumore al seno o al collo dell’utero era come una campana a morto. Oggi l’indice di sopravvivenza e’ dell’80%”.
Questi sono solo due esempi per rappresentare quante e quali sfide siano apparse sempre impossibili fino a che “l’opinione pubblica si e’ spostata e ha deciso congiuntamente di affrontarle“, ha ricordato il ministro della Salute. In questo processo e’ stato fondamentale l’apporto divulgativo di Expo come e’ importante la stipula e la firma della Carta di Milano, vera e propria eredita’ lasciata in dote dall’Esposizione universale, che impegnera’ a fondo i ministeri nel promuovere lo sviluppo e la diffusione di cibo sano e sostenibile accompagnato finalmente da una consapevolezza del consumatore, considerato finalmente protagonista attivo della filiera alimentare e non piu’ semplice bacino d’utenza dove trarre solo profitto.
di Nicola Mente – giornalista
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