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ROMA – “Questa Commissione europea per noi socialisti rappresenta un arretramento, una svolta a destra: 15 commissari sono del Partito popolare europeo, uno dei Patrioti per l’Europa, noi ne abbiamo quattro. Sono scelti dai governi, quindi sono espressione di Stati dove al governo non ci sono alleanze di centro-sinistra. Questo quadro ci preoccupa”. A parlare con l’agenzia Dire è Camilla Laureti, eurodeputata del Partito Democratico (Pd) e prima vicepresidente del gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e democratici (S&D). Occasione dell’intervista è il corso europeo per giornalisti e content creator a Roma, nella redazione di corso d’Italia 38/a.
Sottolinea Laureti: “A noi preoccupano le priorità, a partire dal pilastro dei diritti sociali, su cui abbiamo lavorato tanto nella scorsa legislatura, e su cui temiamo di non vedere passi in avanti ma anzi passi indietro. Penso al diritto al lavoro o a quello della sanità pubblica”. Laureti cita alcuni testi su cui i socialisti hanno lavorato nel quinquennio precedente: “La direttiva sul salario minimo o per i lavoratori che dipendono da una piattaforma”. Secondo Laureti, “parte della preoccupazione dipende dal modo in cui sono state suddivise le deleghe”. La deputata spiega: “Per esempio, nella delega ai diritti sociali, che è in capo a noi attraverso la commissaria romena Roxana Minzatuil, la parola lavoro non è neanche menzionata”. Laureti promette: “Faremo sì che le nostre priorità possano uscire anche in questa legislatura; lo faremo già adesso, nel corso delle audizioni”.
A proposito di audizioni, in programma ci sarà anche quella di Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo designato della Commissione, scelto dalla maggioranza guidata da Giorgia Meloni. “Lo tratteremo come tutti gli altri” dice Laureti: “Per noi le audizioni sono snodo centrale”. La deputata continua: “Il Parlamento ha il ruolo centrale di votare tutta la Commissione; le audizioni cominceranno probabilmente a inizio novembre e si terminerà alla fine del mese, con la votazione, e saranno il momento per far sì che da parte di tutti ci sia attenzione alle nostre priorità”. Laureti conclude: “Potremo ascoltare e chiedere di credere nell’Europa unita più sociale e giusta”.
Le attuali guerre in Ucraina e Medio Oriente riportano a chiedersi “come e su cosa dobbiamo lavorare nei prossimi cinque anni se vogliamo un’Europa più unita e forte. Noi non abbiamo una politica estera comune né una politica di difesa comune e questo è stato il pezzo mancante anche di come abbiamo affrontato l’invasione della Russia in Ucraina e il conflitto in Medio Oriente, ricominciato quasi un anno fa”. Questa la posizione di Camilla Laureti, eurodeputata del Partito Democratico (Pd), e prima vicepresidente del gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e democratici (S&D).
L’europarlamentare parla con l’agenzia Dire a margine del corso europeo per giovani giornalisti e content creator, a cui è intervenuta nella redazione di corso d’Italia.
Laureti ribadisce: “Un’Europa che possa parlare con una voce sola avrebbe affrontato questa fase diversamente, soprattutto per far sì che oltre a sanzioni e invio di armi si possa iniziare a costruire la pace attraverso una via diplomatica europea”.
Le prossime elezioni regionali in Umbria “sono un momento importantissimo per noi umbri perché per la prima volta da quando è stata istituita la Regione abbiamo vissuto i cinque anni guidati dalla destra. Questo ha causato prima di tutto lo smantellamento della sanità, fiore all’occhiello della regione”. Lo afferma in un’intervista con l’agenzia Dire Camilla Laureti, che prima di essere eletta eurodeputata col Partito democratico (Pd-S&D) ha svolto vari incarichi politici nella regione del centro Italia.
“La sanità è un punto importantissimo” evidenzia Laureti. “Qualche giorno fa leggevo una classifica secondo cui per gli italiani la prima preoccupazione è la sanità, che è un diritto universale”. Ma anche i dati “sull’occupazione e lo sviluppo delle imprese rivelano di una regione che scende nelle classifiche”.
“Dopo novembre dobbiamo tornare a crescere”, l’appello dell’eurodeputata, che conclude: “Abbiamo anche la bellissima candidata Stefania Proietti, sindaca di Assisi, che è riuscita a unire le forze progressiste, dal Pd ad Alleanza verdi e sinistra al Movimento 5 Stelle: è una sfida a due, ma non nel senso di Proietti contro Donatella Tesei, ma tra due idee molto diverse del’Umbria”.
L’intervista si tiene a margine dell’intervento di Laureti al corso europeo per giovani giornalisti e content creator presso la sede di Roma dell’agenzia Dire.
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