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Uranio nel terreno, i Carabinieri sequestrano parte del sito Sogin a Rotondella (Matera)

I livelli di contaminazione rilevati, come certificato dall’Isin, "non rappresenterebbero un pericolo immediato per i lavoratori, per l’ambiente e la popolazione"

Pubblicato:27-09-2024 12:40
Ultimo aggiornamento:27-09-2024 12:40
Autore:

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ROMA – I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico NOE di Potenza e del Nucleo Radioattivi del Comando CC per la Tutela ambientale e la Sicurezza energetica di Roma hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro, emesso dalla Procura della Repubblica di Matera, relativo ad un area di circa 600 metri quadri, all’interno del sito nucleare ITREC di Rotondella (Matera) – località Trisaia – gestito dalla Sogin, società impegnata nelle attività di decommissioning degli impianti nucleari italiani e della relativa gestione dei rifiuti radioattivi.
Il 21 e 22 febbraio scorso personale dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin) ha effettuato, con il coordinamento della Procura di Matera, accertamenti i cui esiti “confermavano la presenza di uranio arricchito U234-U235 non riconducibile ai radionuclidi uranio-torio in deposito presso il sito gestito dalla Sogin“.

I livelli di contaminazione rilevati, come certificato dall’Isin, “non rappresenterebbero un pericolo immediato per i lavoratori, per l’ambiente e la popolazione”, precisa la nota dei Carabinieri.
L’area sottoposta sequestro verrà posta in sicurezza secondo le indicazioni dell’Isin.

SOGIN: “CONTAMINAZIONE SITO TRISAIA NON LEGATA A SMANTELLAMENTO”

Lo scorso 24 settembre la Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Potenza-Direzione Distrettuale Antimafia ha notificato a Sogin la conclusione delle indagini preliminari relative, in particolare, alla gestione della contaminazione riscontrata presso il sito Enea-Sogin di Trisaia a partire dal 2015.
Sogin ribadisce che tale contaminazione non è stata generata dalle attività di smantellamento in corso presso il sito di Trisaia e che Sogin, non appena l’ha rilevata, ha immediatamente provveduto a denunciarla alle autorità competenti. Si tratta di circostanze ampiamente appurate nel corso delle diverse Conferenze di Servizio che si sono tenute dal 2015 a oggi e perfettamente in linea con la condotta corretta interpretata da una società dello Stato che ha come scopo precipuo la tutela dell’ambiente, da anteporre a qualsivoglia logica di profitto.
In piena applicazione del proprio mandato istituzionale e nel rispetto di un’esperienza di rilievo internazionale maturata negli anni, Sogin proseguirà a svolgere le attività di messa in sicurezza dell’area e di smantellamento dell’Itrec, ponendosi al tempo stesso con spirito collaborativo a disposizione dell’Autorità giudiziaria.


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