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Si dà malato a scuola ma va alle gare di tiro a volo: denunciato per truffa a Pisa

Un dipendente Ata alla segreteria di un istituto della città toscana si sarebbe assentato dal lavoro, con tanto di certificati medici, per partecipare a 17 competizioni sportive. Ora deve rispondere di truffa allo Stato per 10 mila euro

Pubblicato:27-09-2024 12:44
Ultimo aggiornamento:27-09-2024 12:46
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FIRENZE – Si è dato per malato al lavoro, con tanto di certificati medici, però ha partecipato a 17 gare di tiro a volo. E’ questa la tesi della Guardia di Finanza di Pisa che ha denunciato un uomo impiegato nel contingente Ata di un istituto scolastico cittadino per truffa aggravata ai danni dello Stato e falsità materiale in certificati. Dopo “le numerose e continue assenze per malattia” del dipendente, un 55enne di origini lucchese in servizio nella segreteria della scuola, sono scattate le indagini.

CON IL CERTIFICATO MEDICO, MA ALLE GARE IN TOSCANA, UMBRIA E VENETO

Gli agenti dopo aver acquisito i certificati di malattia dal medico curante, hanno eseguito una serie di audizioni per accertare la condotta del dipendente scolastico. E l’attività investigativa “ha consentito di riscontrare che il dipendente durante la convalescenza partecipava complessivamente a 17 competizioni sportive di tiro a volo in ambito nazionale” e “in diverse province della Toscana“, ma anche “in Umbria e in Veneto“. Il tutto “non rispettando anche le fasce di reperibilità per le visite fiscali di controllo dell’Inps”.

“INDEBITAMENTE PERCEPITI 10 MILA EURO”

Tra l’altro, “è stato appurato che l’indagato ha contraffatto la certificazione di idoneità sportiva agonistica“. Dal Coni, dalla Fitav e da varie associazioni di tiro al volo è stata quindi acquisita “la documentazione che attesta la partecipazione alle competizioni sportive”. Il lavoro dei finanzieri, infine, ha consentito “di determinare l’ingiusto profitto derivante dalla truffa: circa 10.000 euro“, ovvero “la somma indebitamente percepita” tra gennaio 2022 e giugno dello stesso anno. Per questo è stata inoltrata anche una segnalazione alla procura della Corte dei Conti “per la successiva quantificazione del danno erariale”.


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