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VENEZIA – La disfatta elettorale della Lega non è imputabile al segretario federale Matteo Salvini ma semmai a chi ha spinto perché la Lega sostenesse il Governo Draghi. Tanto è vero che “se si va al Congresso federale Salvini vince, ma proprio serenamente“. Ne è convinto il leghista veneziano Alex Bazzaro, deputato nella legislatura ormai finita e ora semplice consigliere comunale in laguna, intervistato dalla ‘Dire’.
“Se c’è un problema strutturale in un movimento c’è prima delle liste e c’è prima delle elezioni, non c’è dopo quando non ti trovi in lista o non sei eletto”, afferma Bazzaro, che pare rimasto uno dei pochi esponenti della Lega in Veneto a difendere Salvini, nonostante non sia stato ricandidato. “Io ho sempre detto che il problema era stare nel Governo insieme al Partito democratico, insieme a Speranza, insieme alla Lamorgese… Infatti il primo partito in Italia e in Veneto è Fratelli d’Italia, che era l’opposizione. Mi hanno detto per mesi che non capivo niente, che il nostro elettorato, Confindustria, Confcommercio, il nostro piccolo imprenditore del Nord voleva la Lega insieme a Draghi. Ma il piccolo imprenditore del Nord evidentemente ha votato l’unico partito che si opponeva a Draghi in Parlamento”. E ora “si attacca Salvini per aver fatto quello che gli è stato chiesto di fare… È stata fatta una scelta collegiale, la Lega è un partito che ha un consiglio federale, si sapeva che aveva un costo governare col Pd, è inutile svegliarsi adesso”, lamenta il veneziano.
Detto questo, “anch’io voglio i congressi provinciali, ma li volevo anche due anni, fa tre anni fa, li volevo anche prima delle regionali. Ma fino a maggio scorso per effetto delle geniali scelte di Speranza non si poteva neanche fare una riunione di cinque persone…”. In ogni caso, “non è che quando le cose vanno bene allora va bene così e quando le cose non vanno bene si chiede la democrazia”, attacca Bazzaro.
“Poi voglio sottolineare che, grazie alle scelte di segreteria, nonostante il 9% sia un risultato vicino a quello di Forza Italia la Lega ha due terzi di parlamentari in più e ha una pattuglia anche a fronte del taglio di 100 eletti”. Anche per questo, “credo che quando si arriverà al Congresso federale difficilmente ci sarà un altro segretario federale“, conclude Bazzaro.
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