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“Un s’bòta veja gnét”. A Imola salvate dallo spreco 5 tonnellate di alimenti

Il Comune con Hera e Last minute market lancia un progetto per contrastare gli sprechi e aiutare le famiglie in difficoltà. Da gennaio recuperati 1.600 pasti pronti per essere consumati

Pubblicato:27-09-2022 19:06
Ultimo aggiornamento:27-09-2022 19:06

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IMOLA- A Imola “un s’bóta veja gnét”, non si butta via niente. Il Comune prende a prestito il vecchio adagio degli anziani per lanciare un progetto contro lo spreco alimentare che ha già consentito il recupero di cinque tonnellate di prodotti che, altrimenti, sarebbero stati buttati. Accanto all’amministrazione sono impegnati nel recupero delle eccedenze Hera e Last minute market, assieme alle aziende e agli enti no profit del territorio.

ECCEDENZE DONTE DA AZIENDE, NEGOZI E MENSE

L’iniziativa prevede di recuperare le eccedenze alimentari donate da negozi, ristoranti, mense aziendali, aziende di produzione, a favore di associazioni che si occupano di persone in stato di difficoltà. Chi aderisce al progetto si impegna a gestire correttamente gli alimenti e i beni donabili, in particolare per quanto riguarda corretto stato di conservazione, trasporto, deposito e utilizzo degli alimenti.

CIBO DONATO AD ASSOCIAZIONI NO PROFIT

Delle cinque tonnellate di alimenti recuperati da gennaio a giugno, 1.600 porzioni di pasti pronti al consumo, donate dalle Interspar ed Ecu di Imola, a cui si aggiunge l’iniziativa Cibo Amico di Hera, che dona da 12 anni i pasti cotti non serviti dalla mensa aziendale di Via Casalegno. I due enti no-profit del territorio che al momento sono stati coinvolti in questa prima fase sono la cooperativa sociale Mano Tesa e l’associazione No Sprechi Odv: il primo si occupa di accoglienza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale e di minori (i prodotti recuperati sono destinati alla struttura di co-housing per anziani a Sesto Imolese, che assiste in maniera costante 6 ospiti), il secondo ente ha lo scopo di reperire e rendere disponibili gratuitamente viveri a persone in stato di disagio sociale.


A BREVE NUOVE ADESIONI

Ora che il processo è stato rodato, l’obiettivo è aumentare il numero dei soggetti coinvolti, creando una rete di solidarietà sempre più ampia. Inizieranno in queste settimane con le donazioni anche altri punti vendita del territorio: Clai con le Macellerie del contadino di Imola Pedagna e Imola centro, Natura sì, Crai di Sesto imolese, e i tre Conad di Imola in via Carducci, via Baruzzi e via Montericco. Ha aderito anche l’Autodromo di Imola.

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