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Pd verso il congresso, Nardella vuole un partito più forte in periferia che in ztl  

Il sindaco lancia Firenze come modello nazionale: “Qui governo pragmatico su sicurezza, ambiente, sociale e trasporti”

Pubblicato:27-09-2022 19:06
Ultimo aggiornamento:30-09-2022 18:25
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dario nardella
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FIRENZE – Il Pd? “Dobbiamo ripartire da zero. Fare un lavoro serio, anche doloroso, ma necessario”. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, guarda alla fase congressuale aperta dal segretario Enrico Letta dopo il tonfo alle politiche e riflette. Se sarà della partita, se si convincerà a gettare il guanto e sfidare i compagni, a partire dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, lo dirà più avanti.

“Il nostro non è un ambientalismo da salotto, qui facciamo il tram e le piste ciclabili”

La riserva da sciogliere è chiaramente gravosa, ma la questione è squisitamente politica, perché in fondo Nardella un orizzonte per il Pd l’ha già in testa: il buon governo delle realtà amministrate dai dem. Lo si capisce quando si misura con lo stato di salute del partito, indicando una sorta di ‘cura’: “Non voglio né imporre, né esportare il modello Firenze. Parlo solo della nostra esperienza concreta di centrosinistra pragmatico, di governo. Più forte nelle periferie che nella ztl”.

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Ed ecco i pilastri su cui si concentra mentre riflette sulla nuova fase. A Firenze, osserva, la vittoria è nata da un mix di fattori. Che, parlando con i giornalisti a margine di un evento al teatro Rifredi, elenca per punti: “Abbiamo lavorato sulle periferie, a contatto con i ceti più poveri e meno avvantaggiati. Abbiamo investito sulla sicurezza, affrontando temi che purtroppo a sinistra sono dei tabu, come la sicurezza urbana”. Perché “spesso i cittadini, soprattutto i più deboli, gli anziani, chiedono protezione. In questo, però, ci siamo differenziati dalla destra, proponendo un’idea più attinente ai nostri valori. Abbiamo investito sul trasporto, perché non basta essere ambientalisti a parole”. Per questo “abbiamo messo da parte l’ambientalismo da salotto per un ambientalismo concreto, pragmatico, investendo sul tram, realizzando le piste ciclabili. Inoltre, abbiamo fatto un grandissimo sforzo sulle politiche sociali. Nonostante le difficoltà di bilancio, non abbiamo mai tagliato i servizi sociali: penso all’attenzione agli anziani, ai senzatetto, alle persone svantaggiate. E anche sui temi dell’immigrazione abbiamo avuto un approccio molto pragmatico e non ideologico”.

Insomma, conclude, “la vittoria a Firenze non nasce dal nulla e neanche da un voto storico, che non esiste più. Anzi, ci sono stati sindaci democristiani, liberali e da tempo è presente una cultura moderata di centrodestra. Le persone cambiano idea, l’abbiamo visto, e quindi dovremmo ripartire dalle buone esperienze che abbiamo nelle tante città”.

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