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Aborto, in Liguria un medico su due è obiettore. Ma il centrodestra si spacca sul sostegno al diritto

Toti sostiene il documento presentato dal Pd, ma non tutto il centrodestra lo segue: Fdi si astiene, altri escono dall'aula per non votare

Pubblicato:27-09-2022 17:22
Ultimo aggiornamento:27-09-2022 17:22

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GENOVA – In Liguria, il 52% dei medici (64 su 123) dei reparti ostetrici-ginecologici è obiettore di coscienza sull’interruzione volontaria di gravidanza. Sono 67 su 204, invece, gli anestesisti obiettori, pari al 32,8% e 94 su 430 il personale non medico, pari al 21,8%. Tutte percentuali al di sotto della media italiana, che si attesta al 64,6% per i medici, 32,8% per gli anestesisti e 36,2% per il personale non medico. Nel 2021, sono state 2.007 le interruzioni volontarie di gravidanza praticate. Sono i dati, riferiti al 2020, illustrati dal presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità, Giovanni Toti, rispondendo in aula a un ordine del giorno presentato dal Partito democratico per chiedere alla giunta di continuare a garantire alle donne il pieno diritto a scegliere l’interruzione volontaria di gravidanza.

Il documento, con il parere favorevole del governatore, viene approvato con 21 favorevoli, tre astenuti e sei non espressi. Maggioranza di centrodestra in ordine sparso: astenuto in blocco il gruppo di Fratelli d’Italia, favorevole la Lega, a parte Alessio Piana non in aula al momento del voto, favorevole la Lista Toti, ad eccezione del capogruppo Vaccarezza e dei consiglieri Anzalone e Boitano, usciti dall’aula al momento del voto e rientrati subito dopo. “I dati più bassi della media nazionale confermano che in Liguria sosteniamo il diritto di tutte le donne che vogliano interrompere volontariamente la gravidanza- afferma Toti– in tutta la regione sono nove le strutture in cui viene praticata. Il personale non obiettore è sufficiente ad assicurare il servizio in tutta la regione”. L’ordine del giorno approvato impegna anche la giunta a “sostenere nelle sedi più opportune la richiesta del Parlamento europeo di inserire il diritto all’aborto legale e sicuro nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea”.


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