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Gkn, l’azienda apre al confronto da Confindustria. Fiom: “Impensabile”

"Le istituzioni democratiche presso cui si sono svolti gli incontri fino ad ora possano essere escluse"

Pubblicato:27-09-2021 18:51
Ultimo aggiornamento:27-09-2021 18:51

manifestazione lavoratori gkn firenze
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FIRENZE – Gkn convoca il tavolo di consultazione sindacale per domani nella sede di Confindustria Firenze, ma la Fiom non ci sta e stigmatizza il comportamento sia dell’azienda che dell’associazione. “Avevamo già chiarito- spiega in una nota il segretario provinciale di Fiom, Daniele Calosi- che la sede naturale dell’incontro sarebbe dovuta essere quella del ministero dello Sviluppo economico. La convocazione dell’incontro per domani conferma ancora una volta la volontà della Gkn di escludere dai giochi le istituzioni locali e nazionali, con l’evidente obiettivo di procedere il più velocemente possibile verso la chiusura dello stabilimento di Campi Bisenzio”.

Come Fiom, ribadisce, “abbiamo chiaro che la procedura prevista dal nostro contratto nazionale non obbliga le parti alla partecipazione o all’utilizzo della sede istituzionale, ma allo stesso tempo non lo vieta”. E pertanto, aggiunge, “è anche impensabile, data la rilevanza industriale e sociale, gli interessi in gioco e la dimensione nazionale della vertenza, che le istituzioni democratiche presso cui si sono svolti gli incontri fino ad ora possano essere escluse, a maggior ragione dal momento che l’azienda si rende disponibile al confronto in sede istituzionale proprio nella lettera in cui ci convoca alla consultazione di domani”.

Ribadendo che la sede idonea all’incontro è il tavolo ministeriale, Calosi riserva una stilettata anche agli industriali: “Non siamo certo meravigliati, ma ci preme comunque sottolinearlo dato che la stessa organizzazione datoriale lo scorso 9 luglio in una nota stampa ufficiale, aveva preso le distanze dal comportamento dell’azienda e chiesto il rispetto dell’avviso comune. A quanto pare- conclude- i rappresentanti degli industriali fiorentini hanno poco a cuore la tutela del patrimonio sociale e industriale del nostro territorio”.


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