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Tra Aisdet e Simfer protocollo per sviluppo teleriabilitazione

Lo spiega Giovanni Antonio Checchia, vice presidente di Simfer.

Pubblicato:27-09-2018 17:39
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:36

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BARI – “Simfer e Aisdet hanno stabilito un protocollo d’intesa per sviluppare nell’ambito della riabilitazione dei concetti nuovi che hanno che fare con la sanità digitale e la teleriabilitazione”. Lo spiega Giovanni Antonio Checchia, vice presidente di Simfer, in occasione del Congresso Nazionale Aisdet di Bari dedicato a telemedicina e sanità digitale.

“E’ un’enorme sfida per il futuro- dice Checchia- perchè la società invecchia e le patologie sono sempre più ad alto impatto disabilitante. Inoltre abbiamo dei pazienti sempre più complessi dal punto di vista clinico, ambientale e sociale. Ci sono studi che hanno dimostrato il valore della teleriabilitazione soprattutto nel paziente con una disabilità di origine neurologica, sia per quanto riguarda la rieducazione senso-motoria, sia per la riabilitazione di funzioni corticali superiori. Bisogna portare avanti questi aspetti perché ci permettono di eseguire un trattamento riabilitativo a lungo termine e spesso e volentieri direttamente in un ambiente ecologico, cioè a livello del domicilio del paziente del suo contesto tenendo conto dei suoi ritmi circadiani, utilizzando però degli strumenti e azioni che vengono dal digitale, che possono essere addirittura dei videogiochi o una realtà virtuale interattiva molto sofisticata”.

“Contemporaneamente- conclude Checchia- un altro campo importantissimo e’ lo sviluppo di tutta la cosiddetta teleassistenza e anche la domotica, cioè la possibilità di dotare il soggetto disabile di quegli accorgimenti che gli permettono di vivere il più possibile presso il suo domicilio, assistito da una tecnologia che può essere sia in termini di controllo ambientale, sia in termini di ausili ad altre tecnologie”.



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