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Smog, da problema a eco-filiera produttiva: il Governo ingrana

"L'obiettivo è trasformare un problema, quello dell'inquinamento per il quale l'Italia è sotto procedura dell'Unione Europea.

Pubblicato:27-09-2018 16:56
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:36
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MILANO – “L’obiettivo è trasformare un problema, quello dell’inquinamento per il quale l’Italia è sotto procedura dell’Unione Europea, in opportunità per migliorare la qualità dell’aria e creare posti di lavoro. Ben vengano dunque azioni come E_mob che supporteremo per la realizzazione di un regolamento generale, come quello che avete deliberato in forma di linee guida”. Queste sono le parole del sottosegretario allo Sviluppo economico, Davide Crippa, ospite della seconda edizione della Conferenza nazionale sulla mobilità elettrica, che ha aperto i battenti oggi negli spazi di Palazzo Lombardia a Milano. Parole indicative, per illustrare la rivoluzione incombente che potrebbe unire necessità di progresso a quella di sostenibilità, aiutando l’Italia non solo a mettersi sullo stesso piano delle innovazioni già avviate in altre nazioni europee in termini di mobilità, ma anche a superare gli annosi problemi ambientali propri dell’area del bacino padano, una delle regioni più inquinate del continente. “Dietro questo settore c’è un settore produttivo. Vorremmo creare una filiera sul nostro territorio, di aziende italiane e di operatori, che aprano impianti in Italia in modo da creare opportunità”, dice Crippa, raccogliendo l’auspicio del presidente di Class onlus Camillo Piazza, uno dei principali promotori dell’evento, che chiede al Governo “di inserire il tema della mobilità elettrica nella prossima finanziaria”, visto che il precedente esecutivo nel 2012 aveva inserito il settore elettrico insieme ad altre fonti rinnovabili, come Gpl o metano. “La mobilità elettrica non può essere considerata alla stessa stregua di altre forme alternative- dice Piazza- perché è un settore completamente diverso”.


Crippa inoltre accenna all’opportunità che la burocrazia possa proporre “soluzioni standardizzate”. Per il sottosegretario la mobilità elettrica è anche strettamente collegata all’efficienza e alla mobilità sostenibile e si vorrebbe che l’energia per i servizi di ricarica provenisse da fonti rinnovabili. Gli incentivi ai privati al momento non sono previsti per mancanza di risorse, mentre sono allo studio formule di agevolazione per veicoli che effettuano molti chilometri come taxi, sharing, trasporto pubblico, logistica urbana, flotte e noleggio. Per questi attori si sta pensando anche di creare delle tariffe agevolate per la ricarica.


D’altronde la conferenza, che dura fino a sabato, è stata pensata per favorire la cultura dell’elettrico e la diffusione dei veicoli elettrici in tutte le sue forme: dal trasporto pubblico a quello condiviso (sharing) fino a quello privato con bici a pedalata assistita, scooter, moto e auto elettriche.

Attenzione particolare è stata data anche al trasporto delle merci, soprattutto quello dell’ultimo miglio nei centri urbani. “E_mob è, più che un evento, un percorso iniziato un anno fa e che nel corso dei mesi si è arricchito di nuovi compagni di viaggio”, afferma il presidente Cobat Giancarlo Morandi, ossia “gli oltre cento Comuni italiani che hanno deciso di scommettere sulla mobilità elettrica, dando il via a una rivoluzione che parte dal basso e che può assicurare un futuro migliore al Paese”. L’obiettivo è la riduzione dell’impatto ambientale dei trasporti con particolare riferimento al taglio delle emissioni di inquinanti dannosi per la salute e dei gas serra responsabili dei cambiamenti climatici. Per una qualità della vita migliore, anche dal punto di vista dell’inquinamento acustico.


La strategia elaborata per la diffusione della mobilità a zero emissioni è di tipo “dal basso”, ossia cercando di sensibilizzare i cittadini sulla necessità di muoversi in elettrico e aiutando i Comuni a sviluppare infrastrutture e servizi che agevolino la diffusione dei mezzi a batterie. Un coinvolgimento che avviene attraverso il supporto tecnico e la sottoscrizione della Carta Metropolitana della Mobilità Elettrica già firmata da oltre 100 amministrazioni locali con più di 20.000 abitanti. E_mob vuole anche essere un movimento propositivo indicando soluzioni e provvedimenti che potrebbero favorire l’uso dei mezzi elettrici. “Dobbiamo essere pronti ad accogliere le sollecitazioni che fanno bene al mondo”, dice l’assessore lombardo ai Trasporti, Claudia Terzi, che spiega come in Lombardia nel 2017 la vendita dei veicoli elettrici abbia registrato “un +40%” e nei primi sei mesi del 2018 abbia “quasi toccato la stessa percentuale”. Insomma, a detta di Terzi “l’elettrico deve diventare la normalità”, ed è per questo che l’assessore annuncia la partenza  a breve di ‘Emoves’, “il bando da 16 milioni destinato ai Comuni affinché realizzino in maniera coordinata e non a macchia di leopardo le colonnine di ricarica, riducendo quindi il rischio che chi sceglie l’elettrico non possa mettersi in viaggio perché corre il rischio di doversi fermare a metà strada”.

Non solo. Come ricorda Terzi poche settimane fa si sono chiusi altri bandi “con i quali la Regione Lombardia ha stanziato un milione di euro per installare dei punti di ricarica presso le loro abitazioni. Nessuno deve dare più scuse ai nostri cittadini che devono poter scegliere”, ribadisce.

Si ‘muovono’ anche le città Maria La Pietra, assessore alla Mobilità di Torino, Stefano Giorgetti, titolare di Viabilità e Trasporto pubblico a Firenze, e Dino De Simone, assessore all’Ambiente del Comune di Varese, ribadendo insieme al collega alla Mobilità del Comune di Milano Marco Granelli l’importanza di fornire agevolazioni indirette agli utenti elettrici per rendere più agevole e meno costosa la fruizione dei mezzi a batteria. Tra le proposte vagliate c’è l’accesso alla Ztl e la sosta gratuiti, la creazione di infrastrutture di ricarica a diffusione omogenea sul territorio, comprensive di sistemi di ricarica lenti e veloci, con i primi più economici. Importante anche il pagamento con carta di credito e con soste di ricarica a tempo determinato durante il giorno e libero nella notte. Altri obiettivi sono la diffusione di mezzi elettrici nei servizi di sharing, di micromobilità (skate, monopattini eccetera), di velostazioni e di ciclopedonali con ciclabili attrezzate per la ricarica delle bike.

Infine si punta alla riduzione degli accessi in centro delle auto, alla creazione di “zone 30” e al potenziamento delle flotte comunali elettriche. “Auspichiamo con questa seconda edizione di ottenere adesione degli enti preposti e degli stake-holder- dice Granelli- per fornire informazione alla cittadinanza e sollecitare azioni del governo centrale per adeguamento della normativa alle esigenze di sviluppo della mobilità elettrica”.

Soddisfazione anche da parte della Camera di commercio di Milano. Il presidente della Consulta Guido Bardelli, dice che si sta lavorando “con la rilevazione dei prezzi delle colonnine di ricarica elettriche iniziata lo scorso anno”, confermando l’attenzione concreta, “a disposizione degli operatori”, per lo sviluppo di un mercato crescente. D’altronde “lo dimostrano i numeri dell’economia verde- chiude- che tra biciclette e cura del paesaggio, con 7.000 imprese a Milano, 17.000 in Lombardia su 79.000 in Italia. Un settore in rapida crescita, che registra +3,2% a Milano in un anno e + 23% in cinque”.

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