NEWS:

Striscione di 40 metri contro Salvini, “Bologna non ti vuole”

In azione gli attivisti del Collettivo universitario autonomo (Cua)

Pubblicato:27-09-2018 13:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:36
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – Uno striscione di 40 metri contro l’attuale ministro dell’Interno Matteo Salvini. Con un messaggio inequivocabile: “Salvini, Bologna ti odia! No al razzismo“. È stato affisso oggi all’ora di pranzo dal Collettivo universitario autonomo (Cua) di fronte alla Facoltà di Italianistica di via Zamboni 38. Gli attivisti, una ventina in tutto, lo hanno srotolato rivendicando le ragioni al megafono e accendendo i fumogeni.

“Abbiamo voluto sottolineare quella che secondo noi è una caratteristica della città di Bologna: schifare certe politiche razziste e xenofobe– spiega Sebastiano del Cua- negli ultimi mesi abbiamo visto un’escalation, sia a livello politico che di aggressioni all’interno della società, del suprematismo bianco e del razzismo”. Inoltre, una protesta contro l’approvazione di pochi fa in Consiglio dei ministri del decreto Salvini, “una radicalizzazione nel solco di Minniti: attaccare i migranti e attaccare i poveri“.

Leggi anche: Salvini “bastardo”, a Genova aggrediti militanti e distrutte bandiere

Oltre allo striscione, è stato affisso sotto al portico un manifesto con un mirino sul volto di Salvini. Sopra, la scritta “assassino” e sotto “prendilo di mira“. Parole che però, precisa il Cua, “non significano che vogliamo letteralmente prendere Salvini di mira e sparargli, ovviamente, ma significa riconoscersi nei valori della dignità e della solidarietà e tra gli ultimi, disconoscendo i livelli della razza che mettono i poveri contro quelli più poveri di loro e disprezzare una politica di odio e xenofobia“.


Inoltre, “secondo noi è giusto sottolineare la complicità dell’Università”. Questo è il senso del volantino “degrado” affisso poco più in là in via Zamboni, che raffigura l’immagine del rettore Francesco Ubertini che dà la mano “alle mani sporche del sangue dei migranti morti nel Mediterraneo” di Salvini (quando non era ancora ministro, ndr), “che venivano strette sorridendo”, per denunciare la “complicità del rettore nell’ascesa di questo leader razzista e xenofobo”.





Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it