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Casini eletto presidente della commissione d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario

Casini ha ottenuto la maggioranza assoluta già alla prima votazione.  Enrico Zanetti è arrivato secondo nella votazione con 9 voti

Pubblicato:27-09-2017 15:52
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:44

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ROMA  –  Pier Ferdinando Casini è stato eletto presidente della commissione di inchiesta sulle banche con 21 voti a favore.

Casini ha ottenuto la maggioranza assoluta già alla prima votazione.  Enrico Zanetti è arrivato secondo nella votazione con 9 voti; Carlo Martelli del M5s con 5 voti, Bruno Tabacci con 3. Ci sono state inoltre 2 schede bianche.

Casini si è quindi dimesso dalla carica di Presidente della Commissione Affari  Esteri. Lo ha comunicato lui stesso in una lettera indirizzata  al presidente del Senato, Pietro Grasso.


“Pochi minuti fa sono stato eletto presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario- spiega Casini-. Considerando la delicatezza dell’inchiesta che ci è stata affidata in un tempo molto limitato ritengo opportuno, per sensibilità istituzionale, dimettermi dalla presidenza della commissione Affari esteri”.

LE REAZIONI

M5S: CON CASINI SI CELEBRA FUNERALE COMMISSIONE

“Gli scheletri rimarranno tutti nell’armadio. I partiti non vogliono che si scopra alcunché. La designazione di Pier Ferdinando Casini a presidente della commissione di inchiesta sulle banche è l’atto di killeraggio definitivo ai danni dell’organismo. La bicamerale nasce morta. Possiamo celebrarne il funerale”. Lo dicono i parlamentari M5S.

“Rimane il cortocircuito perverso tra la politica e gli interessi delle banche- insistono- Abbiamo già ricordato che Casini è il perfetto uomo di sistema, amico di Geronzi e di molti banchieri. Ma soprattutto egli è dal marzo scorso socio della fondazione Carisbo, azionista di Intesa Sanpaolo, la banca cui il governo ha regalato 5 miliardi sull’unghia per convincerla a prendersi la parte buona degli istituti veneti”.

“Ma il conflitto di interessi non finisce qui. Andando a ritroso, Francesco Gaetano Caltagirone, oltre ad essere il maggiore finanziatore dell’Udc, è stato fino al 26 gennaio 2012 vicepresidente e azionista di Mps. Nel 2009 il Monte dei Paschi, attraverso Antonveneta, successivamente incorporata in Mps Immobiliare, ha venduto alcuni immobili proprio alla Immo 2006 srl, società controllata indirettamente dallo stesso Caltagirone. Costo dell’operazione: 37,58 milioni di euro”, spiegano gli eletti Cinquestelle.

“La presidenza Casini è la pietra tombale su qualsiasi velleità della commissione di portare alla luce anche un barlume di verità. L’ipocrisia del Pd e degli altri partiti raggiunge l’apice se si pensa che lo stesso neo-presidente votò contro l’istituzione dell’organismo e lo bollò quale ‘impasto di demagogia e pressapochismo’. Hanno lasciato fuori dall’ufficio di presidenza l’unica forza politica che non ha mai avuto a che fare con scandali bancari e che ha difeso limpidamente i risparmiatori. Quando saremo al governo – concludono – porteremo seriamente alla luce nomi e responsabilità di chi ha messo sul lastrico centinaia di migliaia di cittadini e ha ucciso la loro fiducia nel sistema del credito”.

BRUNETTA: NON ABBIAMO VOTATO CASINI MA SIAMO SODDISFATTI

“Noi non abbiamo votato Casini ma siamo soddisfatti dell’esito della votazione”. Così Renato Brunetta, capogruppo Fi alla Camera e vicepresidente della bicamerale appena costituitasi, al termine della commissione di inchiesta sulle banche che oggi ha eletto il presidente.

Forza Italia, infatti, ha votato Enrico Zanetti che ha raggiunto 9 preferenze. “Questa commissione può cominciare a fare chiarezza e non sarà terreno della campagna elettorale”, sottolinea. Domani, annuncia il neo vicepresidente della Bicamerale, si riunirà l’ufficio di presidenza della commissione di inchiesta per iniziare a lavorare su una bozza di regolamento da portare la prossima settimana davanti ai commissari.

ZANETTI: COMMISSIONE IPOCRITA E INUTILE, PENTITO DI DIFESA DL

La commissione d’inchiesta sulle banche “e’ tutta una farsa. E Casini e’ un presidente di garanzia, nel senso che garantisce che non si fara’ nulla”. Enrico Zanetti non nasconde il giudizio negativo sulla commissione banche che si e’ appena insediata a palazzo San Macuto, sotto la presidenza di Pierferdinando Casini.

Gia’ viceministro dell’Economia, Zanetti e’ stato candidato alla presidenza della commissione raccogliendo nella votazione di oggi 9 voti. Il presidente eletto Pierferdinando Casini ne ha raccolti 21.

“Casini e’ sicuramente una persona di garanzia, ma avendo detto che non voleva la commissione, mi e’ sembrata una scelta sbagliata. Perseguita con una determinazione tale per cui per la prima volta forse in legislatura tutti i commissari del Pd hanno votato compattamente. Questo fa abbastanza riflettere”, spiega Zanetti all’agenzia DIRE.

Se lei ha ragione, viene da pensare che la commissione non debba funzionare. “Io non ho dubbi su questo. Oggi- aggiunge Zanetti- e’ certificato che dopo aver rinviato per due anni una commissione d’inchiesta che era stata promessa a fine 2015 all’indomani dei problemi sorti in relazione a banca Etruria e alle altre banche, dopo aver fatto 30 rinviando per due anni, si e’ fatto 31, mettendo un presidente che garantisca che anche nel pochissimo tempo residuo non si corra il rischio di fare qualcosa….”.

Un cittadino esterno al palazzo si chiede allora perche’ pagare la struttura, fosse anche per 5 mesi. “E’ stata messa in piedi tutta una farsa ipocrita. Io onestamente sono deluso da tempo perche’ ci credevo”, risponde l’ex viceministro Enrico Zanetti, interpellato dall’agenzia DIRE.

“Quando a fine 2015 sono nati problemi significativi su alcune banche rispetto ai quali il governo ha dovuto fare interventi complicati” con il decreto banche “io non ho avuto difficolta’ a metterci la faccia per spiegare la inevitabilita’ di quelle misure. Se mi avessero detto all’epoca- aggiunge Zanetti- che la commissione per due anni non si faceva e, che quando finalmente per forza di cose si arrivava alla commissione e si metteva come presidente chi legittimamente aveva dichiarato che secondo lui non si doveva fare, bene io avrei lasciato ben volentieri ad altri spiegazioni del caso”.

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