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Report del Consiglio grande e generale del 26 settembre

SAN MARINO - Nella seduta odierna prosegue il lungo dibattito avviato ieri notte con il riferimento

Pubblicato:27-09-2017 14:53
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:44

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SAN MARINO – Nella seduta odierna prosegue il lungo dibattito avviato ieri notte con il riferimento del Segretario di Stato per le Finanze sull’attuale situazione di Banca Centrale e sulla nomina del direttore generale Raffaele Capuano. Sono 53 gli iscritti al dibattito che non termina nella seduta odierna ma proseguirà domani mattina con gli ultimi interventi e le Repliche.

Di seguito un estratto degli interventi odierni.

Comma 2.


a) Riferimento del Segretario di Stato per le Finanze sull’attuale situazione di Banca Centrale della Repubblica di San Marino e successivo dibattito

b) Gradimento del Direttore Generale della Banca Centrale della Repubblica di San Marino

c) Nomina dei membri del Consiglio Direttivo della Banca Centrale della Repubblica di San Marino in sostituzione dei dimissionari

Denise Bronzetti, Ps

Vale la pena ripercorrere i fatti più recenti per avere spunti e dare una lettura politica, al di là della lettura oggettiva dei fatti. Se partiamo dalla lettera del Ccr, con cui è stato licenziato l’ex direttore Savorelli, le ragioni del licenziamento riguardano la mancanza di fiducia nei suoi confronti per il suo mancato operato. Niente si dice in Aula delle dimissioni del presidente Grais e nemmeno delle dimisisoni dei 4 membri del Consiglio direttivo di Bcsm. I consiglieri hanno potuto vedere solo lettera di Grais. Non va dimenticato né il motivo per cui è caduto il precedente governo- afferente alla nomina e alla gestione di Banca centrale- perché non c’era accordo su cosa fare su Bcsm, e non va dimenticato che questo governo e maggioranza invece sono nati sull’incondizionata fiducia alle linee dettate da Grais e Savorelli. Coerentemente Morganti ieri notte ha smentito il Segretario Celli che aveva poco prima dichiarato in Aula una linea completamente diversa, e non possiamo non rimarcarlo. Cosa è cambiato, cosa ha rotto il rapporto fiduciario con i vertici di Bcsm? Il governo ha scrittto che il direttore di Bcsm è stato licenziato perché non stava portando avanti nulla rispetto quello che Consiglio e governo avevano dato come linea da perseguire. Il presidente, che si dimette subito dopo, nella sua lettera scrive invece che non è possibile andare avanti nel suo ruolo, perché è cambiata la linea per cui aveva ricevuto l’incarico. Non è fatto trascurabile e lo dimostra l’intervento Celli che ha virato rispetto quanto stabilito dalla sua maggioranza e dal governo, quando parla di un rinnovato rapporto con Bankitalia. E ora si creano anche divisioni in maggioranza, mi sembra aver letto molta tensione in Aula, mi sembra che ieri sera il Sds Celli non abbia gradito l’intervento del collega Morgant. Lui e Podesci hanno minacciato persino le dimissioni. Forse sulla sua posizione sarebbe utile una riflessione, ma per la stabilità del Paese una crisi di governo adesso sarebbe dura da sopportare. Le forti fibrillazioni che ci sono state ieri sera non riguadano le forze di opposizione, ma sono successe tutte dentro la vostra compagine di maggioranza e governo, non credo sia utile smentirle. Fermatevi un attimo, proviamo a ragionare insieme. Anche i prossimi membri del direttivo di Bcsm, saranno espressione della linea di Celli o del collega Morganti? Certamente è strano che i 4 membri afferenti alla maggiorana si dimettono subito dopo che arriva sul tavolo il nome del nuovo Direttore generale, c’è qualcosa che non ci torna segretario, ci illumini su questi dettagli. Infine, le dimissioni da incarichi istituzionali quando sono irrevocabii sono irrevocabili, vorrei non si creasse un precedente su dimissioni che come motivazione hanno la più becera vecchia politica.

Marco Podeschi, Segretairo di Stato per l’Istruzione

Sulle dimissisoni del Consiglio direttivo- alcune ritirate, altre annunciate- ritengo che decida l’organo che nomina le persone, decide quindi il Consiglio Grande e generale. Bisogna però cercare di dare un contesto alle cose. Sulle dimissioni di Wafik Grais, sono rimasto molto colpito per il bel riferimento ai sammarinesi. Ma i risultati in termini pratici non sono stati eccezionali, anche se la sua nomina è avvenuta con un bando, in modo innovativo. Certo una riflessione su quanto accaduto negli ultimi 18 mesi a Bcsm va fatta. Che mission ha ricevuto Grais al suo arrivo a San Marino? Si parlava di internazionalizzazione e per la prima volta avevamo un presidente di profilo internazionale, che però non significa solo che parli in inglese. Il presidente si è innestato in Consiglio direttivo caratterizzato dalla stratificazione di nomine. Ci sono dimissinari oggi che facevano parte del Cd che licenziò Stefano Caringi. Mi risulta poi che il vicedirettore di Bcsm fosse nel direttivo di un partito politico di opposizione.
Sono rimasto colpito che dopo la vicenda del ‘dito medio’ di Savorelli non ci sia stata una posizione di Bcsm o del suo dirigente sul suo atto o dello stesso direttivo che ha licenziato due anni fa un dipendente che incautamente aveva inviato una mail a un soggetto vigilato. Il fatto che presidenti e direttori di Bcsm non riescano a finire mandato non dipende da governo o maggioranza, ma a qualcosa che non funziona più in generale. C’è una istituzione che invece di fare politiche per il Paese finisce all’attenzione del dibattito politico e il problema è che non riusciamo ad arrivare alle dimissioni per fare uno scatto in avanti. Il problema è che la politica non ha mai avuto il coraggio di fare una riforma di Banca Centrale.
Si dice che il governo si è rimangiato le scelte in ambito finanziario: allora vorrei sapere che termini aveva il presidente nella sua gestione, perché io l’ho vista solo al Meeting. Infine, su cosa dovremmo interrogarci: oggi strutturalmente parlando Bcsm va ancora bene? L’Aif attuale quale struttura è ancora funzionale? La divergenza tra Bcsm e vigilanza è ancora funzionale? Credo che interventi in termine concreti su questa struttura vadano iniziati a pensare, c’è anche un aspetto economico e ci sono anche ricadute che una struttura del genere può avere in termini di costi.

Stefano Canti, Pdcs

Nel 2016 abbiamo votato, il gradimento a Lorenzo Savorelli, con grande fretta e senza avere avuto il tempo di una riflessione ponderata. I risultati di quella decisione affrettata, si sono visti nella storia dell’ultimo anno e mezzo. Il problema principale è stato Savorelli. Voglio infatti ricordare che la sola nomina del Presidente Grais, che non ha competenze per statuto sulla Vigilanza, non ha portato nessun effetto negativo sul sistema, appunto perché non aveva potuto mettere le mani sulla vigilanza. Ma torniamo al gradimento al dottor Capuano si è presentato ai gruppi consigliari la settimana scorsa, dopo che il sottoscritto ha chiesto in Ufficio di Presidenza la convocazione di una Commissione Finanze nel quale poter udire il nuovo Direttore prima di esprimere il gradimento all’interno dell’aula Consigliare. La maggioranza ha optato per un incontro formale presso la Segreteria di Stato alle Finanze dove come dicevo il Dott. Capuano si è presentato ai Gruppi Consigliari di maggioranza e di opposizione. La prima impressione che ne abbiamo tratto non è negativa, ma attenzione, abbiamo in mente Lorenzo Savorelli, è difficile fare uguale o peggio, quindi la buona impressione era dovuta. Il dott. Capuano ora deve dare sostanza a questa impressione positiva con comportamenti coerenti. In primo luogo, ci devono essere forniti elementi chiari circa la sua posizione lavorativa. Perché crediamo sia importante interrompere preventivamente il rapporto di lavoro con il Mef nel momento di cui si procede al gradimento a Direttore di Banca Centrale. In secondo luogo, personalmente non condivido il metodo con cui si è giunti alla nomina del nuovo Direttore di Banca Centrale. Come ha proceduto il Governo? Con il solito metodo. Nessuna condivisione sul nome. Durante l’Ufficio di Presidenza opportunamente richiesto dalle opposizioni per introdurre un comma durante i lavori della sessione del Consiglio scorso per avere un riferimento a seguito delle dimissioni di alcuni membri del Consiglio Direttivo – il Segretario Celli ha indicato il nominativo di Capuano quale nuovo Direttore di Banca Centrale distribuendo ai capigruppo il relativo curriculum senza cercare la condivisione manifestata qualche giorno prima. Per questi motivi, il Gruppo Consigliare della Democrazia Cristiana esprime molte perplessità per come si è giunti alla nomina del dott. Capuano e di conseguenza sta valutando che posizione tenere. Vorrei consigliare alla maggioranza di non infilarsi adesso in un tunnel per rivedere lo statuto di banca centrale come ho sentito dalle parole del Segretario Celli. Non abbiamo bisogno di una legge per evitare altri comportamenti come quelli di Lorenzo Savorelli, abbiamo bisogno di persone diverse, questo non lo si ottiene con la legge, ma con l’attenzione che tutti dobbiamo avere (tutti, non solo l’opposizione) agli errori delle persone che nominiamo in certi ruoli. Se proprio si vuole intervenire, per snellire, per dare più efficienza, lo si faccia in maniera veloce, ma senza rovinare ulteriormente lo statuto per la parte relativa alla vigilanza dopo i danni già fatti con il recente decreto. Sulle dimissioni di Grais voglio ricordare alcuni fatti. Grais è colui che ha operato in maniera attiva per fermare la centrale rischi e quindi il rapporto con Banca d’Italia, prossimo alla firma di un protocollo d’intesa. In prima persona Grais ha sostenuto questa sospensione ed ha anche dichiarato sul sito di Banca Centrale, dove si trova ancora la sua dichiarazione in cui dice che la centrale rischi avrebbe prodotto gravi rischi e danni per il sistema finanziario Sammarinese. E allora tutti i Partiti di Maggioranza si sono allineati alle parole di Grais. Ora sento frasi concilianti del Segretario Celli e dai gruppi consigliari di Maggioranza nel far ripartire la centrale rischi, allacciare e consolidare il rapporto con Banca d’Italia. Ma ci rendiamo conto che questo è quello che avevamo già a Settembre 2016 grazie alla vigilanza sammarinese (poi azzerata) e che in questo ultimo anno è stata distrutta??

Teodoro Lonfernini, Pdcs

Nell’intervento di Morganti certi passaggio condivisibili, ma su altri mi vorrei confrontare. In particolare, mi ha fatto piacere- in termini sarcastici- conoscere dalla sua voce il fatto che la scorsa legislatura è caduta su una questione che stiamo discutendo oggi in Aula, prchè di fatto nella scorsa legislatura in congresso delle questioni che hanno fatto fallire il sodalizio politico non se ne è mai discusso.Il ‘non dialogo’ ha creato per Celli tutti i problemi. Allora chiedo a Celli, secondo lei la causa del ‘non dialogo’ è Banca centrale attraverso suoi dirigenti? Ma perchè Segretario, se Bcsm non dialogava, con Abs, lei non è intervenuto? Perchè al convegno di Abs lei non era presente? Sul non-dialogo: lei si riempie di buoni propositi e due secondi dopo se li rimangia. Io non sono qua a contestare la figura di Capuano quale nuovo direttore generale di Bcsm, ma se lei ritiene che come opposizione il futuro insieme a lei, per ricostruire dalle ceneri Bcsm sia questo, le dico, mi dispiace, con Capuano lavorerò, ma con lei farò molta più fatica. Il non dialogo è un falso problema, lei si è nascosto dietro un dito. Perchè non ci ha portato invece già in Aula i nomi dei nuovi membri del direttivo? Questa è trasparenza, convochi i gruppi consiliari e li dica.

Marianna Bucci, Rete

Per la ricostruzione del segretaro Celli non è successo niente di particolare. I continui sforzi nel dire che ‘va tutto’ bene stride come gesso sulla lavagna. A marzo il governo aveva una road map e difendeva Grais e Savorelli, oggi ci dice che qualche problema c’era. Ieri sera addirittura il Segretario Renzi ha affermato che la nomina di Grais è avvenuta ‘un po’ così’. L’unico a non ammatterlo è Ssd, perché la nomina è avvenuta da loro, secondo il processo di colonizzazione della politica. Se si vuole il cambiamento si devono fare nomina al di sopra di ogni sospetto e ciò vale anche per le dimissioni. Ci avete detto che perla nomina del presidente di Banca centrale si farà condivisione e io tremo ogni volta che sento questi discorsi. Certamente raccolgo l’appello del mio capogruppo, dobbiamo lavorare insieme, ma noi ci possiamo esser solo una volta che avrete scelto di abbandonare vecchi modi della vecchia politica.

Fabrizio Francioni, Ssd

Su Cassa di risparmio, il 2 ottobre ci sarà l’approvazione al progetto di bilancio 2016, con la ricapitalizzazione dello Stato di 54 mln di euro, a seguito della quale potrà essere masso in atto il piano industriale individuato con l’istituzione di una good bank e di una bad bank, in questo modo la Cassa potrà essere banca di sistema e uno dei principali motori di sviluppo dell’economia sammarinese. Imprescendibile è l’attivazione della Centrale rischi su cui il nuovo Dg di Bcsm si metterà subito al lavoro. Ci si è poi resi conto che la nostra Bcsm ha bisogno di revisione a partire dallo Statuto, con l’obietivo di arrivare a una ridistribuzione equilibrata delle funzioni nei vari organi di gestione. Sempre il compito del nuovo Dg sarà la ricostruzione della nuova vigilanza.

Elena Tonnini, Rete

Celli è lo schettino della politica sammarinese, è quello che porta il sistema a schiantarsi e gli equilibri di maggioranza in crisi. Dopo che lui e i suoi hanno isolato la Reggenza, portano strali ai microfoni.
Da Grais è emersa la volontà personale di accreditarsi di fronte al Fmi e un paese in ginocchio può essere um buon biglietto da visita. Morganti nel suo intervento invece continua ad elogiarlo e s dire che l’Fmi non ci farebbe tanto male. Al contrario Celli dice che non va d’accordo con Grais e indica che il punto di rottura è stato Basilea 3, ovvero gli standard internazionali che vanno bene, ma San Marino deve arrivarci gradualmente. Celli è la dimostrazione che va bene tutto e il contrario di tutto. Va bene quindi il debito di Cassa, ma se spalmato in 25 anni. Quindi ci dice che il governo non ha cambiato la policy, ma sta parlando all’Aula o forse a Morganti e a Ssd? Grais ci dice che ci sono poteri contro il Consigliio e Morganti ci dice invece che i poteri contro Grais tirano un sospiro di sollievo. Ci parla di Grais come povera vittima del sistema e di colui che rappresenta la resistenza ai poteri, afferma quindi che, tolto Grais, il governo si è lasciato andare a qualcuno di quei poteri? E i poteri a favore di Grais? Dovrebbe raccontarci qualcosa di più. E’ evidente che c’è qualcosa che è andato storto per qualcuno, ecco dove sta lo scontro in maggioranza tra Ssd e gli alleati. La revoca delle dimissioni di Cecchetti toglierebbe a parte dell’opposizione non presente in Consiglio direttivo la possibilità di effettuare una nomina. Spaveta così tanto la presenza di quell’opposizione da arrivare a fare questi colpi di teatro? Come si fa a ricostruire la fiducia se la figura politica che ha avvalalo tutti gli errori è ancora lì? Che fiducia può dare anche per ricosruire i rapporti con l’Italia?

Dalibor Riccardi, Psd

Poco dopo l’intervento del Segretairo ieri notte, è intervenuto il capogruppo di Ssd, Morganti. Abbiamo avuto modo di vedere la reazione di Celli e il suo discutere animatamente nei confronti del suo capogruppo e della sua maggioranza. Sembrava un’anima in pena Segretario, avrà occasione nella replia dismentirmi. Forse, da un mese a questa parte, il suo capogruppo non è più Morganti, ma Giorgetti. Morganti non ha fatto altro che mostrare coerenza sulle scelte prese anche per la nomina di Grais. Forse sta andando nella direzione giusta, Segretario, perchè in Rf sono maestri a trasformare il vecchio nel nuovo e forse riusciranno a riciclare anche lei. Mi piacerebbe sentire C10 su questa cosa. Il mio partito riflette molto se presenziare o meno agli incontri cui lei Segretario ci inviterà, personalmente la mia posizone è contraria, non sono più disposto ad essere strumentalizzato, come fa lei, in merito agli incontri che lei dice di voler fare. Come successo con Capuano, che era stato confermato già in agosto. Sul gradimento ci asterremo in virtù del nostro senso di responsabilità.

Marika Montemaggi, C10

La nostra coalizione sbaglia a prescindere, ha sbagliato ieri, sbaglia oggi per le opposizioni. E non ho capito C10 cosa deve fare e dire per Riccardi su queste ‘ricollocazioni’. E’ una buona notizia quella giunta oggi dell’archiviazione dell’istanza su Cassa da parte del tribunale, una buona notizia per i correntisti Asset perché ora possiamo andare avanti e procedere con il passaggio dei depositi, ma non si può dare colpa al governo e alla maggioranza se non si è potuti procedere prima. Su Capuano, per Civico 10, rispetta pienamente il profilo individuato.

Francesco Mussoni, Pdcs

La nomina di Capuano è all’ordine del giorno ma è anche l’ultimo tema che si deve affrontare oggi. In questi mesi è stata uccisa l’istituzione Banca centrale e la riflessione vera è sul modello di un’istituzione di vigilanza che il nostro Paese deve avere. Ci dobbiamo domandare se con una raccolta di poco più di 6 mld di euro ha senso una banca centrale nel nostro Paese. Se una banca centrale, in un sistema inesistente rispetto al resto del mondo, ha senso di esistere. E se con tale nomina questa istituzione può essere ricostruita, perché nel mondo esistono paesi che hanno delegato la vigilanza a terzi, ma hanno fiducia nel sistema.

Il profilo curriculare del nuovo dirittore ci dice che è una figura di rispetto e di provenienza del Mef. Bene, se vogliete cambiere modello e rinunciare all’autonomia della vigilanza ditecelo e mettiamoci in un tavolo. Il discorso di Morganti di ieri sera è stato onesto e ha detto delle cose che dovrebbero far riflettere.
Qui indichiamo il nuovo direttore con un direttivo dimissionario? Prima magari nominiamo il nuovo direttivo che nomina nuovo direttore, questo in situazione ordinaria. Ma qui stiamo parlando del Paese che rischia commissariamento. Negli ultimi mesi si poteva ripartire, invece c’è stato un definito abbattimento. Le consenguenze sono chiare: il governo non può limitarsi a impegnarsi a rivedere lo statuto di Banca centrale. E’ giunto il momento veramente di fare sistema e di lavorare sulle proposte, di essere responsabili e condividere i temi centrali del Paese. E di essere anche umili perché non ho sentito ammissioni di colpa. Prepariamoci a una situazione emegenziale del Paese e a condividere le riforme. Chiediamo un dialogo vero, non fasullo, perché la fase che state aprendo ci sta portando al commissariamento del Paese e per ritirarlo su bisogna fare scelte che non siete in grado di fare, perché necessitano il consenso di tutti.

Luca Santolini, C10

Il dialogo si fa se c’è volontà da entrambe le parti. La fiducia incondizionata della maggioranza nei confronti di Banca centrale è stata smentita dalla richiesta di dimissioni di Savorelli, diverso invece è il rispetto dell’autonomia di Bcsm. Abbiamo ascoltato negli ultimi mesi ricostruzioni fantasiose, sempre avanzate dall’opposizione, prima sulla svendita di Cassa, poi degli Npl, ricostruzione smentite dai fatti e da scelte del governo. Non credo che il licenziamento di Savorelli sia indice delle trasformazioni delle linee di indirizzo ma della capacità di fare scelte per ‘raddrizzare il tiro’. Alla luce della situazione emersa negli ultimi mesi, è stato deciso che a sostituire Savorelli dovesse essere una figura istituzionale che garantisse rapporti di alto livello con l’Italia. Il dott. Capuano rispecchia tutti questi requisiti, poi qualcuno che deve aver sempre qualcosa da dire l’ha buttata sul mancato confronto sulle nome. Ma non è mai successo in passato e nessuno ha poi sottolineato come sia stato fatto prima un incontro per condividere i requisiti con tutti i capigruppo e dove sia stata indicata l’urgenza per procedere a questa nomina. La logica mi direbbe che la nomina di Capuano non dovrebbe portare a polemiche in quest’Aula. Bcsm farà fatica a supportare il progetto di risanamento del sistema bancairo, ci sono carenze su cui intervenire, già una base è la revisione dello Statuto, per valutare- per esempio- se tagliare rami secchi e valutare se delegare funzioni non centrali all’amminsitrazione.

Andrea Nicolini, Rete

Da consigliere della Reubblica e dipendente del settore bancario accolgo senza remore Raffaele Capuano che dovrà portare risultati e dovrà essere un rivoluzionario. Purtroppo ho visto arriare tanti funzionari d’oltre confine senza che abbiano portato risultati.

Oggi la paura ha demadato i burocrati nei posti chiave del Paese e ciò non porta risultati ma complicazioni. Dare massimo potere ai burocrati equivale a compiere il primo passo verso il baratro, ma buttiamoci il passato alle spalle. Il settore del credito dovrà seguitare ad essere volano del Paese.

Jader Tosi, C10

Per ogni questione c’è qualcuno che interviene solo per fare battaglie di retroguardia. Ben venga in Aula questo passaggio per il gradimento del direttore Capuano, una nomina di profilo che ci porta tutti a un percorso visto come necessario da percorrere in tempi rapidi, per riconquistare autorevolezza. Che non si riconquista con un nuovo direttore. Sta in capo a tutta la politica fare quelle azioni che non gettino discredito nel Paese. Non ho sentito, né visto alcun progetto da parte di membri dell’opposizione, tutti a ergersi contro quello che è stato fatto, ma nessuno porta un dato o un progetto. La centrale rischi sarebbe stato inappropriata fino ad oggi, la responsailità è del sistema governato fino ad oggi, se questo governo ha avuto un difetto è che è stato troppo buono con l’opposizione da cui si è preso indietro solo sberleffi. La maggioranza è disponibile al confronto ma i toni devono essere diversi.

Osca Mina, Pdcs

Vogliamo ricordare che l’opposizione sulla nomina di Capuano aveva richiesto una Commissione consiliare, ma la vostra richiesta è stata quella per un incontro informale con il neo direttore e i capigruppo, avvenuto in concomitanza con le dimissioni di 4 membri del Consiglio direttivo. E in questo stato di fatto non si capisce nulla, il direttivo di Bcsm sembra un albergo dove c’è gente che entra ed esce e rientra a suo piacimento. E’ questo il punto debole della nomina, visto che è questo organismo che ha proceduto a farla.

Il governo della trasparenza ha dato l’ennesima prova dell’incoerenza nei fatti con la bocciatura del nostro Pdl per una commissione d’inchiesta per fare chiarezza su quanto stava avvendo in Banca centrale. Ora si è giunti alla nomina di un nuovo direttore dopo il licenziamento di Savorelli che mi auguro non riceva alcuna buona uscita. Per il governo la soluzione è la semplice sostituzione con Capuano. Avete portato il paese sul baratro. Oggi discutiamo la nomina di Capuano che arriva direttamente dal Mef. E sembrerebbe un punto a suo favore per ricostruire il rapporto con l’Italia, ma a quale prezzo? In ambito di rapporti forse qualche perplessità c’è, al momento della sua nomina sono seguite tre dimissioni del direttivo e quella del presidente. Grais si trova isolato e rimette il suo mandato. Alla base delle sue dimissioni, Grais parla di divergenze e di recenti azioni che potrebbero pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi conferiti dal Consiglio al momento del suo insediamento. E lancia anche un’accusa generale verso la politica. Mi rendo conto per lui sia più facile scaricare le colpe sulla politica che preneersi carico dei danni fatti da Banca centrale…Oggi ci chiediamo quale sia il valore della nomina, visto che è stato fatto da un Consiglio direttivo dimissionario e con un presidente nelle stesse condizioni. Lancio l’auspicio che si avvii veramente alla concertazione su temi importanti, a cominciare dalla nomina del presidente di Bcsm.

Angelo della Valle, Ssd

Tutti qui si intendono di banche. Invece io ero fabbro e sapevo lavorare il ferro, ma visto tutti questi fenomeni sul settore bancario che hanno avuto in mano il governo fino a 10 mesi fa, perché non sono intervenuti prima e hanno portato invece il Paese alla situazione attuale? Qui dovete fare una riflessione. Al segretario Celli va il mio sostegno e la forza di andare avanti.

Luca Boschi, C10

Rivendichiamo il progetto coerente che ha sul versante interno l’obiettivo del riordino dell’assetto di Carisp, la presentazione di un bilancio veritiero e di un progetto industriale di rilancio. Poi ci sono istituti privati che dovranno sopperire alle mancanze con soluzioni di mercato.

Più volte in Consiglio come forza di maggiornanza siamo intervenuti criticando Savorelli e siamo stati i primi a chiedere le motivazioni del commissariamento di Asset. Ma abbiamo anche sempre difeso la sua autonomia, poi però l’equilibrio si è rotto, la fiducia è venuta a mancare e oggi siamo al gradimento del suo successore. Esprimiamo il nostro gradimento alla nomina, ma il punto è la mission che dovrà perseguire, che deve essere al centro del dibattio. In primis dovrà ripristinare la fiducia al sistema, ma la mancanza di fiducia è causata da anni di cattiva gestione che hanno portato i bilanci degli istituti tutti in perdita, non certo è causata dagli avvenimenti degli ultimi mesi. Quindi senza un buon rapporto con l’Italia- Memorandum e centrale rischi- non si può arrivare all’internazionalizzazione. Credo che la prossima scelta sul futuro presidente di Bcsm deve essere assolutamente condivisa da tutte le forze del Consiglio grande e generale, così come la riorganizzazione e la revisione dei poteri di Bcsm.

Stefano Palmieri, Rf

La situazione bancaria non è delicata solo per San Marino, lo “n. volte” moltiplicata per l’Italia, basta guardare agli istituti vicini. E’ un mondo che va aiutato e sostenuto, ma non è solo San Marino ad avere problemi. Uno dei motivi di attrito con la dirigenza Bcsm è stato quello di dare il modo a Cassa di risparmio di recuperare le perdite in un tempo sostenibile, non in soli 8 anni come richiesto. Oggi, rispetto Cassa, abbiamo avuto conferma anche dal punto di vista legale della scelta fatta. (Il vecchio govero è caduto perchè si preferiva gestire Cassa nelle sede di qualche partito o congregazione). Quindi la diversa visione su Cassa è il motivo per l’allontamento di Savorelli, lo Stato non poteva far fronte alla sua ricapitalizzaizone in poco tempo. Non potevamo permetterci di far saltare l’istituto, al di là degli errori in Banca centrale che ci sono stati, a partire dalla sua mancata ristrutturazione. Siamo infatti passati in pochi anni da 60 soggetti vigilati a una decina, non possiamo permettere che sia mantenuta una istituzione del genere se non c’è un suo ridimensionamento o una riorganizzazione dei servizi. Anche sulla vigilanza va fatta una profonda riflsisone, gli ispettori devono essere dipendenti di Banca centrale e non persone a contratto con possibili contaminazioni per lavori precedenti.

Massimo Andrea Ugolini, Pdcs

Quanto trasferito in questi ultimi mesi non sono messaggi di tranquillità per il nostro sistema finanziario. All’ordine del giorno ci sono le dimissioni di un intero direttivo di Banca centrale, il licenziamento di un direttore generale, la nomina di un suo sostituto avvenuta con un direttivo dimissionario e le dimisissioni del presidente. E’ normale tutto questo? Se si vuole mettere ordine non si può continuare a chiudere dei buchi senza filo logico.

Guerrino Zanotti, segretario di Stato Affari interni

Vi sembra normale che un sistema bancario sia lasciato andare alla deriva senza intervenire per fermarlo? Vi sembra normale che le azioni portate avanti da chi ci ha preceduto ci hanno portato alla situazione attuale? Vi sembra normale che nel dibaitto politico si perdano di vista gli obiettivi di tutti, cercando di sfruttarlo ai propri fini? In questi mesi di errori ne avremo fatto tanti, ma abbiamo cercato di gestire una situazione difficile che è arrivata fino ad oggi, con la sostituzione del direttore generale il cui gradimento siamo qui in Aula discutere. La scelta di Grais è coerente: ha sempre sostenuto un rapporto con il Fondo monetario internazionale, creando le condizioni di rafforzamento per affacciarci all’esterno. Per noi non cambia la linea, certo quando ci affronteremo l’esterno dovremo approcciarci con un progetto credibile e di sostenibilità, ma San Marino potrà percorrere più strade per sostenere il so debito. E noi abbiamo sempre detto che saremo ricorsi prima di tutto a risorse interne. Il clima che si è creato in questi 9 mesi non fa onore a quest’Aula che invece di trovare lo scontro dovrebbe cercare punti di dialogo.

Gian Matteo Zeppa, Rete

Oggi si è arrivati al chiaro fallimento del progetto di Adesso.sm. Non è passato giorno dall’insediamento del nuovo governo in cui non sia successo qualcosa, vi siete mossi come un elefante in una cristalleria. Dall’intervento di Celli solo la mistificazione della realtà perché secondo lui ‘va tutto bene’. Governo e maggioranza si sono sempre detti autonomi a Bcsm, ma la realtà delle cose ha dimostrato che troppa autonomia fa male a San Marino. Il Direttore Savorelli è sempre stato difeso fino all’episodio del dito medio. Savorelli era il braccio armato di una vigilanza che mai ha saputo salvaguardare chi è sano e chi non lo è in Asset. La maggioranza non ha mai saputo porsi contro la fuorisciuta di liquidità di Asset, opera del braccio armato Savorelli. Dopo il dito medio quindi Savorelli diventa capro espiatorio, mentre la lettera del Ccr evidenziava problemi sempre sottaciuti. E allora la tanto vituperata autonomia di Bcsm torna in capo ala politica, con un decreto. Qui la schizofrenia. E ancora schizofrenia nello svilimento di nomine sovvertite di presidente e direttore di Bcsm. Ad oggi ci troviamo un presidente dimissionario, un Cda nuovo di cui ancora non conosciamo le nomine e che ha tra i membri un dimissionario che è tornato indietro e un nuovo direttore. Chi ha proposto il nuovo direttore? Come è arrivato a San Marino visto che non l’ha proposto il presidente?

Mattia Guidi, C10

Noi siamo preoccupati per dove ha portato il Paese il partito di Cardelli. Il direttivo di Bcsm nomina Capuano senza forzature e rispettando lo statuto e, per la prima volta, c’è stato un incontro con tutti i capogruppo con Capuano, dopo il quale tutti usciti tutti soddisfatti. Il ruolo del neo direttore sarà impegnativo per addivenire alla fiducia nel sistema e a traghettarlo alla piena adesione alle migliori practiche internazionali e per individuare piani di ricapitalizzazione dove necessari e infine giungere a una collaboraizone fattiva tra Bcsm, governo e soggetti vigilati. L’Aqr è terminata i risultati non sono certo in mano ai partiti e alla Dc. Sarà necessario un confronto sulla riorganizzazione di Bcsm per la ristutturazione dei servizi e le funzioni dei suoi organi, sarà necessaria una rivisitazione profonda della vigilanza e un confronto anche sull’individuazione del nuovo presidente.

Andrea Zafferani, segretaro di Stato per l’Industria e il Lavoro

Mi aspettavo un clima un po’ più sereno oggi alla luce delle disponibilità al confronto dichiarate e del profilo di Capuano. Invece assistiamo al solito dibattito su dietrologie e complottismi che da mesi viviamo in aula, anche se smentiti nei fatti. Non c’è nulla di responsabile in un atteggiamento che cerca sempre polemica, mentre sul sistema finanzario servono fiducia a compattezza perchè si gioca con il fuoco. Per andare all’oggetto del comma: sull’autonomia di Banca centrale, gli organismi che ci valutano giudicano anche l’indipendenza di Bcsm e molti di voi si ricordano l’effetto nei rapporti con gli organismi internazionali del licenziamento di Caringi e delle successive dimissioni di Papi e Bossone. Non funziona infatti che arriva un nuovo governo e si mandano via i vertici di Banca centrale, servono motivi seri per arrivare ad atti di rottura e devono riguardavere il sistema su cui la politica può avere voce in capitolo. Il governo ha deciso di proseguire nel rispetto dell’autonomia, mentre qui si chiede persino di discurere l’Aqr in Aula. Vanno tenuti ben distinti gli ambiti.

Faccio un rilievo per avviare un dialogo proficuo, senza tensione polemica, sul nuovo statuto di Bcsm e poterne poi ragionare a bocce ferme.

Giovanna Cecchetti, Ps

Il problema è come si è arrivati alla nomina di Capauano, non solo non c’è stato confronto ma anche la richiesta di avere la relativa documentazione è stata negata all’opposizione. La nomina del nuovo direttore è avvenuta poi da un consiglio direttivo dimissionario. In un mese la posizione del governo su Grais e Savorelli è stata ribaltata, dimenticando tutto quello che è successo. Mi fa piacere che alcuni consiglieri di maggioranza rivendichino di aver posto domande e la questione sulla dirigenza di Bcsm, ma fino ad agosto non è mai stato sollevato nulla. Troppo facile addossare le colpe sugli altri, arrivare in Aula a Settembre e dire che si è sbagliato, ricordo che ci sono cittadini che non sanno, dopo 4 mesi, se possono recuperare i propri depositi in Asset. Poi è da spiegare perché una volta nominato il direttore, 4 membri del Consiglio direttivo si sono dimessi e se tale nomina è valida.

Alessandro Bevitori, Ssd

Quando si è palesato il deficit siamo intervenuti celermente per la sostituzione del Direttore generale, a ulteriore prova della determinazione dell’esecutivo. E’ la prova dell’autonomia e contro le accuse di essere stati succubi di Bcsm, l’ennesima bufala. E’ stato provato che il governo ha sua linea politica e un suo programma di governo che ha come obiettivo primario la tutela e il rilancio della nostra Repubblica. Il progetto non cambia oggi, anzi viene confermato e rilanciato.

Sandra Giardi, Rete

Ora il rapporto con Bankitalia è fondamentale, prima no, mentre noi lo dicevamo da tempo. Oggi il memorandum con Bankitalia serve, quindi la Centrale rischi è un mantra necessario per andare a parlare in Italia. Celli ci dice che con il Fmi è andato molto bene, ma io aspetto di vedere la relazione della delegazione.

Nicola Selva, Rf

Si è detto tutto e il contrairo di tutto. Questa maggioranza ha voluto l’indipendenza di Bcsm, previo indirizzo politico, perché sappiamo tutti che in passato ci sono state ingerenze da parte della politica. L’aver chiesto le dimissioni di Savorelli e aver cercato un profilo diverso sul direttore non significa voler cambiare la linea sul progetto finanziairo del sistema sammariense, ma è sintomo di un governo e di una maggioranza che dimostrano le capacità di rispettare l’autonomia e di fare le opportune verifiche ma anche di essere capace di fare scelte diverse e non è poco in politica. Questa maggioranza ha voluto chiarezza nei conti degli istituti, trasparenza e legalità e vuole ridare credibilità al sistema per poter operare fuori dal Paese. Questa era la linea politica prima dei licenziamnti e dopo questi avvenimenti. Il problema vero non sono solo gli erorri e le nomine, ma i crediti non esigibili che le noste banche hanno lasciato in questi anni e da qui devono partire tutte le nostre riflessioni. Probabilmente abbiamo sopravvalutato il piano dell’ex direttore, ma mi sarei aspettato un dialogo più costruttivo, invece il dibattito mi sembra stia degenerando in tifo.

Gian Carlo Capicchioni, Psd

Si dice che al peggio non c’è mai fine e non so cosa ci dobbiamo aspettare ancora. Sulla questione banche lo scontro tra governo-maggiroanza e opposizone e Bcsm hanno prodotto un vero disastro. Abbiamo dato l’immagine di un Paese allo sbando dove sono in atto guerre tra bande e dove la politica, anziché fermare lo scempio, alimenta lo scontro. Perchè i vertici di Bcsm non arrivano mai alla fine del mandato? Forse perchè la politica è abituata a intervenire? La politica interviene su tutto, piccole consulenze e appalti, interviene su cose futili, figuriamoci se non lo fa su questo, dove gli interessi sono enormi nella gestione del potere. E oggi ne abbiamo l’evidenza. Credo che il nostro Paese ancora non sia pronto, possiamo cambiare i vertici di Bcsm quanto vogliamo, rivoluzionare i Cda, ma abbiamo perso. Non abbiamo fatto i conti con la vecchia cultura di potere, San Marino ha perso la grande occasione di confrontarsi a pari dignità con organismi internazionali e con Paesi più grandi di noi. Ci abbiamo provato ma abbiamo perso, ha prevalso la logica dei vecchi poteri e della vecchia politica. Non capisco Segretario questa fretta, prima l’operazione verità, il Cda di Cassa, il commissariamento di Asset, un vortice in pochissimo tempo. Si è messo poi il presidente di Bcsm nelle condizioni di dare le dimissioni, perché una forzatura così? Perchè il cambiamento di rotta repentino? Come è stato individuato il neo direttore? Noi sulla persona non abbiamo nulla in contrario, il Psd si asterrà, anche se le dimissioni del presidente oggi cambiano tutto e ci sembra inopportuno passare al gradimento di un direttore con un presidente dimissionario. La logica vorrebbe si sostituisca il presidente e poi si arrivi alla nomina del direttore, visto che è nominato dal presidente e dalla direzione di Bcsm. Qui non è dato sapere chi abbia suggerito la nomina. Tutto fa pensare a un suggerimento esterno, quello dei nostri vicini-cugini. Non so perché l’Italia abbia cambiato idea, la nomina di Grais era stata apprezzata, se oggi l’Italia cambia opinione e suggerisce un suo uomo a fare il direttore di Banca centrale, forse qualcosa è successo che io non riesco a individuare.

Gian Carlo Venturini, Pdcs

Prima di dare il gradimento riteniamo opportuno conoscere le modalità di nomina del Consiglio direttivo, se è arrivata una rosa di nomi o uno singolo, se ci sono state divergenz:e per questo abbiamo chiesto lo stralcio della riunione del direttivo. In secondo luogo abbiamo chiesto l’attestazione della cessazione del rapporto di Capuano con l’amministrazione italiana. Se ci trovassimo di fronte a un eventuale distacco o aspettativa, mi chiedo come il governo giustificherà che Bcsm è stata commissariata da Mef e Bankitalia, anche se è giusto che il dialogo venga riattivato, ma mantenendo la nostra autonomia. In ultimo abbiamo chiesto il contratto e il compenso che verrà riconosciuto al direttore, ovvio che dovrà individuarlo il consiglio direttivo, ma vorremmo avere queste informazioni visto che è stato approvato un referendum in merito nella passata legislatura. Di tutto ciò non ci sono state date risposte dal Segretario. Questo non è dialogo, ma comunicazione di una decisione già presa.

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