NEWS:

Vaccino, corsa al sierologico per gli anticorpi. Bassetti: “Niente paura se negativo”

Il test sierologico, spiega Bassetti, "non rileva le difese immunitarie che si rifanno alla linea dei linfociti T"

Pubblicato:27-08-2021 13:18
Ultimo aggiornamento:27-08-2021 14:37

matteo bassetti
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Mentre la scienza e le istituzioni si interrogano sulla somministrazione della terza dose di vaccino e sul prolungamento della validità del green pass, gli italiani si interrogano sulle loro difese immunitarie e vogliono sapere se la vaccinazione ha prodotto lo sviluppo degli anticorpi che proteggono dal virus e dalle sue conseguenze più gravi. In molti pensano quindi di effettuare un test sierologico.

Ma cosa rileva questo esame e come bisogna leggerlo? “Se il test sierologico risulta negativo non bisogna allarmarsi e pensare subito che non ci sia stata risposta al vaccino perché, invece, potrebbe essersi sviluppata una linea di difesa diversa, quella dei linfociti T”. La rassicurazione arriva da Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova.

“Il test sierologico- spiega l’infettivologo- è uno strumento utile ma non necessario. Si tratta infatti di un test di primo livello che individua le Igg e le Igm (le difese immunitarie in circolo, ndr), ma non rileva le difese immunitarie che si rifanno alla linea dei linfociti T. Queste ultime infatti si rilevano con i test di secondo e terzo livello, che si possono effettuare in ospedale o nei centri di ricerca. È possibile dunque- prosegue Bassetti- avere un esame sierologico da cui non risultano gli anticorpi Igg e Igm, ma avere i linfociti T attivati nei confronti della proteina spike ed essere quindi in grado, in qualche modo, di difendersi dal virus”.


L’esame sierologico tradizionale, tiene a precisare ulteriormente il primario, “può dunque essere utile per capire se un soggetto ha risposto o meno al vaccino. Tuttavia in quelli che hanno il test negativo bisognerebbe approfondire la diagnostica. È una cosa che dico da tempo- ricorda in conclusione- c’è bisogno di ambulatori e laboratori specifici che prendano in carico questi soggetti per capire se davvero non hanno risposto al vaccino o se hanno risposto a un’altra linea di difesa”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it