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Genova, Toninelli contro Autostrade: “Tragedia evitabile, valuteremo se nazionalizzare”

Il ministro dei Trasporti riferisce in commissione sulla tragedia del ponte Morandi a Genova

Pubblicato:27-08-2018 10:36
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:29
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ROMA – “E’ inaccettabile una tragedia come questa che poteva e doveva essere evitata. Questo è il momento della solidarietà e della coesione, nel quale tutti abbiamo il dovere di stringerci intorno a Genova con un unico obiettivo: restituirle il più presto possibile la quotidianità perduta, fare chiarezza sulle cause del crollo del ponte Morandi e individuare le responsabilità di questa tragedia, dando piena fiducia e sostegno al complesso lavoro della Magistratura”. Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, in audizione sul crollo del ponte Morandi di Genova davanti alle commissioni riunite Ambiente di Camera e Senato.

“E’ dunque necessario un grande sforzo di unità di tutte le forze politiche, senza distinzione di appartenenza- dice Toninelli- del Governo centrale, della Regione Liguria, del Comune di Genova e degli altri soggetti pubblici e privati in qualunque modo gravati da compiti e responsabilità in questa immane tragedia, così come fin dalle prime ore dell’emergenza hanno già dato prova di saper fare Protezione civile, Vigili del fuoco, Forze dell’ordine e semplici volontari”.

“Questo Governo- aggiunge Toninelli- farà di tutto per rivedere integralmente il sistema delle concessioni e degli obblighi convenzionali, valutando di volta in volta se l’interesse pubblico sia meglio tutelato da forme di nazionalizzazione oppure dalla rinegoziazione dei contratti in essere in modo che siano meno sbilanciati a favore dei concessionari”.


TONINELLI: SCIAGURA CI IMPONE NUOVE MISURE RISPETTO PASSATO

“Questa sciagura ci impone di adottare nuove misure rispetto al passato”. Lo dice il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, nel corso dell’audizione alla Camera sul ponte di Genova.

“Dobbiamo allestire una banca dati, a livello centrale, che possa acquisire tutte le informazioni riguardanti lo stato e la manutenzione di tutte le nostre infrastrutture- dice Toninelli- Per ogni infrastruttura dovremo avere certezza dell’intervento di manutenzione da ultimo adottato e di quelli programmati. Dovremo essere in condizione di poter operare tempestivamente nella segnalazione degli interventi di riammodernamento del nostro patrimonio infrastrutturale, graduandoli secondo un preciso ordine gerarchico di importanza e di urgenza”.

TONINELLI: FINCANTIERI E CDP RICOSTRUIRANNO IL PONTE

“Non faremo ricostruire il ponte Morandi a chi l’ha fatto crollare”. “Sarà Fincantieri con Cassa depositi e prestiti che dovrà ricostruire con il timbro dello Stato”, sottolinea.

TONINELLI: MANUTENZIONE TERRITORIO PRIORITÀ MIO MANDATO

“Il crollo di Genova non è dovuto a una tragica casualità. Ma è un evento che conferma drammaticamente quello che questo Governo e questo Ministero hanno sostenuto fin dal loro insediamento. Nelle linee programmatiche lo scrivemmo chiaramente: la prima vera grande opera di cui ha bisogno questo Paese è un imponente e organico piano di manutenzione ordinaria e straordinaria del nostro territorio e delle nostre infrastrutture esistenti. Bisogna smettere di inseguire le emergenze e bisogna ricominciare a programmare gli interventi per evitare che eventi di questo genere vengano a determinarsi”. Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, in audizione sul crollo del ponte Morandi di Genova davanti alle commissioni riunite Ambiente di Camera e Senato.

“Stiamo parlando di interventi pianificati e continui, un’azione che magari non ha grande visibilità, non accende dibattiti e non porta voti, come invece succede con cattedrali nel deserto tipo il Ponte sullo Stretto- dice Toninelli- Ma che aiuta gli italiani a vivere meglio, a viaggiare in comodità e soprattutto in sicurezza. Un’azione che, al tempo stesso, risolleva l’economia, genera tanti posti di lavoro e rende il Paese più competitivo. E questo è l’obiettivo principale del mio mandato”, termina il ministro.

TONINELLI: BASTA INSEGUIRE EMERGENZE, ORA PIANO PER PAESE

“Bisogna smettere di inseguire le emergenze e bisogna ricominciare a programmare gli interventi per evitare che eventi di questo genere vengano a determinarsi”. Lo annuncia il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, nel corso dell’audizione alla Camera sul ponte di Genova.

“Stiamo parlando di interventi pianificati e continui, un’azione che magari non ha grande visibilità, non accende dibattiti e non porta voti, come invece succede con cattedrali nel deserto tipo il Ponte sullo Stretto”, sottolinea.

“Ma che aiuta gli italiani a vivere meglio, a viaggiare in comodità e soprattutto in sicurezza. Un’azione che, al tempo stesso, risolleva l’economia, genera tanti posti di lavoro e rende il Paese più competitivo. E questo è l’obiettivo principale del mio mandato”, conclude.

TONINELLI: A TUTTI CONCESSIONARI CHIEDO PIANO E RISORSE MANUTENZIONE

“A partire da settembre, convocherò tutti i concessionari delle infrastrutture, chiedendo un programma dettagliato degli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, con specifica quantificazione delle risorse destinate a realizzare un programma di riammodernamento delle infrastrutture destinando. Ad esso dovranno essere corrisposte risorse adeguate agli utili che esse ricavano dalla gestione”. Lo dice il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, nel corso dell’audizione alla Camera sul ponte di Genova.

TONINELLI: POTENZIAMENTO SERVIZIO ISPETTIVO MIT

“Disporrò il potenziamento del servizio ispettivo che opera presso il ministero, valutando anche il ripristino di quella Agenzia che avrebbe avuto una maggiore autonomia e che i Governi precedenti non hanno voluto istituire, in modo da assicurare una rigorosa e puntuale vigilanza sull’operato dei concessionari e sul rispetto dei vincoli che la legge e le convenzioni pongono a loro carico”. Lo annuncia il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, nel corso dell’audizione alla Camera sul ponte di Genova.

TONINELLI: ORA TRASPARENZA DOPO 20 ANNI OMISSIS

“L’Authority dei Trasporti è nata soltanto nel 2011, e, malgrado l’impegno e il valore dei suoi componenti, non può incidere su vicende come quella di Genova: infatti non può far pesare le proprie prerogative sulle convenzioni già in essere. Al tempo stesso, le sue prerogative sanzionatorie sono riconosciute come ancora deboli e bisognose di interventi che le rendano più efficaci. Ora però è arrivato il Governo del cambiamento e io, al ministero di Porta Pia, ho deciso che bisogna ribaltare il sistema. A partire dalla trasparenza, vera, sulle convenzioni che hanno finora arricchito soltanto i privati”. Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, in audizione sul crollo del ponte Morandi di Genova davanti alle commissioni riunite Ambiente di Camera e Senato.

“Dopo quasi 20 anni dalla privatizzazione, dopo 20 anni di segreti e di omissis, Autostrade per l’Italia oggi ha deciso improvvisamente di voler fare trasparenza, cercando di far apparire il proprio gesto come spontaneo e dettato da un autonomo desiderio di venire incontro all’interesse pubblico. Lo ha fatto dopo i 43 morti di Genova ma in precedenza la stessa Società ci aveva formalmente diffidato dalla pubblicazione minacciando azioni legali; nonostante questo già venerdì scorso ho dato mandato alla dirigenza del Mit di tirare fuori tutti gli atti, gli allegati e il Piano finanziario connessi alla convenzione. E ciò malgrado le fortissime pressioni interne ed esterne in senso contrario che stavo subendo e continuo a subire. L’ho fatto in modo da dare davvero trasparenza all’opinione pubblica sui numeri grazie ai quali i padroni delle autostrade si sono arricchiti gestendo beni che appartengono a tutti noi. La trasparenza è il primo passo. Ma non mi fermerò, non ci fermeremo qui”, conclude Toninelli.

AUTOSTRADE. TONINELLI: FATTURATI 7 MLD IN 2016, ALLO STATO 841 MLN

“Nel 2016 i ‘signori delle autostrade’ hanno fatturato quasi 7 miliardi. Di essi, 5.7 miliardi derivano dai pedaggi autostradali. Allo Stato sono tornati appena 841 milioni. Nel frattempo, dati del mio ministero, gli investimenti sono calati del 20% rispetto al 2015 e per la manutenzione si sono spesi appena 646 milioni, il 7% in meno rispetto all’anno prima. Esistono altri modelli in Europa, che a nostro avviso funzionano molto meglio del nostro”. Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, in audizione sul crollo del ponte Morandi di Genova davanti alle commissioni riunite Ambiente di Camera e Senato.

“In Germania, Olanda e Belgio le autostrade sono pubbliche e parzialmente gratuite. Persino in Gran Bretagna, il più liberista dei Paesi europei, il settore è in mano allo Stato e generalmente senza pedaggi. In Germania il ricavo medio per km è tra i più bassi d’Europa: 312 mila euro l’anno. In quel Paese a partire dal 2005 solo per i mezzi pesanti è prevista una specifica tariffa connessa con l’uso delle autostrade. I ricavi autostradali affluiscono a un fondo pubblico e sono reimpiegati in investimenti per la sicurezza e lo sviluppo della rete. In Spagna, che è la rete più estesa d’Europa, su oltre 15 mila km, quelli concessi a privati e sottoposti a pedaggio sono poco più di un quinto, 3.400. Il ricavo medio annuo per km è di 477 mila euro. Sugli altri modelli mi soffermerò più avanti nell’informativa”, conclude il ministro.

AUTOSTRADE. TONINELLI: CAPITALE INVESTITO AMMORTIZZATO GIÀ IN ANNI 90

“La convenzione di concessione con Autostrade per l’Italia è stata sottoscritta in data 4 agosto 1997 e ha fissato la scadenza della concessione al 31 dicembre 2038. Poi ci sono state le successive integrazioni sulle quali andiamo in dettaglio più avanti. Ma l’anno della grande privatizzazione è il 1999. Con il governo D’Alema inizia l’immenso business dell’asfalto per i privati. I giornali dell’epoca parlarono di ‘volata in solitaria di Benetton’ per prendersi il 30% di Autostrade dall’Iri. Il grande banchetto – tutto secondo le regole, precisiamolo – poteva avere inizio”. Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, in audizione sul crollo del ponte Morandi di Genova davanti alle commissioni riunite Ambiente di Camera e Senato.

“Stiamo infatti parlando di manufatti infrastrutturali costruiti per la gran parte tra gli anni Sessanta e Settanta. Secondo la maggior parte degli economisti, il capitale investito risultava già ammortizzato e remunerato alla fine degli anni Novanta e dunque i pedaggi oggi avrebbero potuto e dovrebbero essere drasticamente ridotti. Invece ci portiamo dietro sei tipi di convenzione, sei sistemi tariffari, come vedremo pure dopo, con due gruppi che fanno la parte del leone. Atlantia (3.020 km gestiti), che comprende Autostrada per l’Italia (2.857 km gestiti) e che controlla sostanzialmente circa metà della rete a pedaggio; e poi il gruppo Gavio (1.212,1 km), che ne controlla il 20%”, termina Toninelli.

AUTOSTRADE. TONINELLI: PEDAGGI DOVREBBERO ESSERE DRASTICAMENTE RIDOTTI

“Stiamo parlando di manufatti infrastrutturali costruiti per la gran parte tra gli anni Sessanta e Settanta. Secondo la maggior parte degli economisti, il capitale investito risultava gia’ ammortizzato e remunerato alla fine degli anni Novanta e dunque i pedaggi oggi avrebbero potuto e dovrebbero essere drasticamente ridotti”. Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, in audizione sul crollo del ponte Morandi di Genova davanti alle commissioni riunite Ambiente di Camera e Senato.

Genova, Autostrade pubblica online il testo della convenzione con il Mit

“Per rispondere alle polemiche e alle strumentalizzazioni che dominano il dibattito pubblico sul tema”, Autostrade per l’Italia “rende pubblico e accessibile a tutti i cittadini – attraverso il proprio sito web www.autostrade.it – il testo della Convenzione in essere con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (allora ANAS) approvata unitamente agli allegati dalla legge n. 101 del 2008, nonché i successivi Atti aggiuntivi e relativi Allegati”.

In questo modo, spiega una nota, “la società rende noti tutti gli elementi che regolano la concessione, compreso il cosiddetto Piano Finanziario (allegato E) redatto ai sensi delle delibere CIPE”.

La gran parte di questi documenti “era stata già pubblicata sul sito web del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il 2 febbraio 2018, mentre la totalità dei documenti stessi era stata già resa disponibile nella scorsa legislatura (maggio 2017) ai membri della Commissione Lavori Pubblici del Senato per consultazione”.

E’ poi “importante- conclude la nota- sottolineare che nessuna norma interna o prassi internazionale prevede la pubblicazione di tali documenti relativi alle concessioni autostradali. Ciò anche per assicurare parità di condizioni sul mercato tra i vari operatori del settore, anche per il caso di nuove procedure di affidamento”.

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