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Con bando periferie potrebbero arrivare 3 passerelle ciclabili sull’Arno

Sono 46 i progetti che la Città metropolitana di Firenze ha messo insieme per partecipare al bando per la riqualificazione delle periferie

Pubblicato:27-08-2016 12:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:00

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FIRENZE – Ci sono anche tre passerelle sull’Arno nel pacchetto di progetti presentato dalla Città metropolitana che partecipa al “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie” tarato dal governo per le metrocittà e i capoluoghi di provincia. Un provvedimento inserito nella legge di stabilità del 2016 e regolato da un apposito bando da 500 milioni di euro uscito lo scorso maggio. Così palazzo Medici Riccardi ha inviato alla commissione giudicante una proposta che mette insieme 46 progetti– 17 per la periferia ovest di Firenze, 10 per le periferie ad Est, 2 per il Mugello, 14 per l’Empolese, 4 per Chianti e Val di Pesa- per un totale 46.436.009,23 euro di cui 39.218.290,01 in corsa per il finanziamento. Interventi su scuole, arredi urbani, piste ciclabili.

Alla voce piste ciclabili ci sono appunto anche le tre passerelle sull’Arno: una ciclo-pedonale tra la stazione ferroviaria di San Donnino– nel Comune di Signa- e Badia a Settimo, nella riva sinistra del fiume e dentro i confini di Scandicci. Poi c’è la passerella ciclo-pedonale delle Cascine che collegherà il polmone verde di Firenze con il parco dell’Argingrosso. Infine il collegamento, sempre ciclo-pedonale, tra Compiobbi e Vallina. Poco sopra i 7 milioni di euro la spesa complessiva per la realizzazione dei tre punti di connessione (3.166.000 euro per la passerella di San Donnino; 2.150.000 euro per le Cascine; 1.850.000 euro per la Vallina-Compiobbi).


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La proposta è ampia e se entro fine anno, così come è stabilito nel bando, sarà concesso l’accesso ai finanziamenti, la Città metropolitana andrà a realizzare inoltre una pista ciclabile tra Firenze e la stazione ferroviaria di Calenzano; l’ampliamento e la riqualificazione della scuola elementare Pettini a Scandicci; i lavori di completamento dell’auditorium alla scuola ‘Guicciardini’ di Firenze; la manutenzione straordinaria del complesso scolastico ‘Balducci’ al Neto, nel comune di Sesto Fiorentino.

Anche il Comune di Firenze si è presentato ai blocchi di partenza della gara lanciata dall’esecutivo. Lo ha fatto con il progetto “La Città diffusa”. La proposta, spiega l’assessore all’Urbanistica Lorenzo Perra, “ha come obiettivo quello di ‘diffondere’ la città delle periferie ed è costituita da una serie di interventi sinergici e coordinati tra loro da attuarsi nei Quartieri 2, 3 4 e 5”. L’idea di Palazzo Vecchio, quindi, si articola su tre macroaree: “Miglioramento della qualità del decoro urbano”, “manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture esistenti per finalità di interesse pubblico” e “accrescimento della sicurezza territoriale”.

Nel primo gruppo sono inseriti sia il progetto “Firenze walking city“, che prevede la manutenzione dei marciapiedi (compresi i cartelli di toponomastica, le steli di orientamento e punti di interesse) per circa 6 milioni di euro. Ma anche una serie di interventi sul patrimonio arboreo, l’arredo urbano e le aree gioco per 2.900.000 euro. Quanto al secondo gruppo i progetti più consistenti riguardano la riqualificazione e rimessa in ripristino del patrimonio di edilizia residenziale pubblica (pari a 5.345.000 euro) e l’efficientamento energetico (del valore di 1.720.000 euro). Nel terzo gruppo, infine, ci sono i progetti per l’illuminazione nelle strade che ancora se ne sono prive (oltre un milione di euro) e interventi per la videosorveglianza cittadina (per un importo complessivo 900.000 euro). Sei linee di finanziamento per 17.887.041,27 milioni di euro che, se aggiudicati, andranno ad affiancare i 43,2 milioni di euro già stanziati dal Comune per i sei capitoli di intervento (i cosiddetti progetti generatori a cui è legato l’accesso al bando).

di Diego Giorgi, giornalista

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